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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Aprile 2012
 
   
  URBANISTICA IN UMRBIA: PRESIDENTE MARINI,“IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI PER USO RESPONSABILE DEL TERRITORIO”

 
   
  Perugia, 17 aprile 2012 - "L´interesse che come Istituzioni dobbiamo perseguire è quello di un uso sempre più responsabile del territorio con una sua funzione al servizio dello sviluppo. Bisogna quindi evitare un ´uso´ del territorio indiscriminato, salvaguardando, al tempo stesso, una gestione pubblica dello stesso". E´ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso del suo intervento di conclusione dei lavori della sessione mattutina del convegno organizzato a Perugia dall´Istituto nazionale di urbanistica, sul tema : "La Provincia e la pianificazione intermedia dell´area vasta: nuovo scenari per il governo del territorio". La presidente Marini, ha infatti posto subito l´accento sulla necessità di sviluppare sin da subito una approfondita riflessione circa le nuove regole che la riforma Costituzionale delle Province imporrà nei prossimi anni, proprio in materia di urbanistica e gestione del territorio, "una delle competenze sulle quali - ha ricordato la presidente - le Province hanno esercitato una funzione di particolare importanza". "Dobbiamo favorire nel prossimo futuro occasioni come quella propostaci dal vostro convegno - ha affermato la presidente - perché si tratta di importanti luoghi di confronto anche tra i diversi livelli istituzionali che hanno responsabilità e competenze in materia di governo del territorio, soprattutto in vista delle trasformazioni che interverranno sul futuro ruolo delle Province". La presidente ha quindi sottolineato l´opportunità di riflettere insieme sulla necessità di una riorganizzazione di funzioni e competenze dei diversi livelli istituzionali che si occupano di territorio ed urbanistica: "Dovranno essere definiti nuovi strumenti legislativi e normativi, ciò al fine di una migliore e più efficace ´governance´ del territorio ed in questo sarà indispensabile il fare sistema, ed il ruolo delle unioni comunali che dovremo sollecitare e stimolare. Così come dobbiamo recuperare le esperienze virtuose di positiva cooperazione che si sono realizzate, come quella dell´area vasta, proprio in campo di governo del territorio". Nel corso della mattinata, dopo il saluto ai convegnisti da parte dell´assessore regionale alle infrastrutture, Silvano Rometti, aveva svolto la sua relazione Luciano Tortoioli, Presidente della Commissione Inu Cooperazione e Coordinamento territoriale che ha ribadito "la volontà dell´Istituto di far sentire la sua voce e confermare con nettezza la linea culturale dell´Inu che è quella di salvaguardare e rafforzare il valore ed il ruolo della gestione pubblica del territorio a prescindere da ogni nuova architettura istituzionale o modello di governo". "In una fase così importante ed impegnativa per il paese - ha detto Tortoioli - l´Inu non poteva sottrarsi al confronto, né esimersi dall´ascoltare diverse posizioni in campo, sempre però con l´intento di sottolineare con forza la necessità di porre la massima attenzione alle scelte che verranno fatte sulla governance territoriale per garantirne autorevolezza, competenza ed efficienza. E´ la funzione, quella della pianificazione a più livelli, che deve essere salvaguardata e che assume un valore irrinunciabile e prevalente sui soggetti stessi a cui verrà affidata". Secondo Tortoioli i cinque punti cardine intorno a cui dovrebbe ruotare il processo di riforma, sono sintetizzabili nel riconoscere innanzitutto il ruolo determinante che può assolvere il territorio (conseguentemente le attività di pianificazione) per la crescita di competitività nelle sfide aperte a livello comunitario; assecondare il processo di semplificazione amministrativa già avviato, imprescindibile per l´ammodernamento del paese, che deve riguardare anche gli strumenti della pianificazione territoriale, il numero e contenuti dei piani settoriali (a cominciare da quelli regionali e di alcune amministrazioni statali), l´unificazione dei linguaggi, le gerarchie e le procedure di formazione ed approvazione; individuare una governance autorevole per ciascun livello di pianificazione stabilito dalla legge, responsabile unico delle decisioni seppure in un processo il più possibile condiviso; superare la frammentazione comunale, individuare nell´unione dei comuni la sede della pianificazione di livello strutturale che deve riguardare la città effettiva, più che quella amministrativa e nel contempo dare vita alle città metropolitane, altro pezzo importante della riforma del governo del territorio; mantenere un presidio istituzionale che assicuri il coordinamento e la cooperazione tra territori, in primis sui temi della pianificazione, anche con modelli non tradizionali.  
   
 

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