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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Aprile 2012
 
   
  LA LEGISLAZIONE UMBRA SUGLI APPALTI: NON ABBASSARE LA GUARDIA SU TRASPARENZA E LEGALITÀ

 
   
  Perugia, 17 aprile 2012 - “E’ necessario alzare l’asticella, soprattutto culturalmente, nella prevenzione di presenze economiche sospette, ad iniziare dal settore dell’edilizia, nei vari territori visto che l’Umbria è ormai connotata come “base fredda” per le organizzazioni criminali”. Lo ha affermato ieri l’assessore regionale ai lavori pubblici Stefano Vinti, intervenendo al convegno “Ruolo e competenze di amministratori e dirigenti nella lotta alle infiltrazioni mafiose nella Pubblica Amministrazione”, che si è tenuto oggi, lunedì 16 aprile nella Scuola umbra di Pubblica Amministrazione a Pila di Perugia. “La presenza accertata di “teste di ponte” della criminalità organizzata in Umbria risale al 1992, ha sottolineato l’assessore. La criminalità opera nella regione attraverso il riciclaggio di denaro sporco, attività che, in una situazione di grave crisi economica e produttiva come quella che stiamo attraversando, mette il territorio ancora più a rischio. Secondo Vinti comunque “la Regione in questi ultimi anni non è stata a guardare. Pur essendo la normativa “antimafia” competenza esclusiva dello Stato e le regioni quindi non possono disporre direttamente al riguardo, è pur vero che esistono modi per intervenire tramite l’emanazione di disposizioni che, seppure non investendo direttamente la materia (in quanto ricadono su aspetti diversi dall’antimafia quali, ad es. Lotta al lavoro nero, ribassi nelle aggiudicazioni dei contratti, controlli nei cantieri, ecc. ) riescono comunque a produrre effetti concreti”. “Per quanto riguarda gli appalti pubblici, ha dichiarato Vinti, già nel gennaio 2010 l’amministrazione regionale ha varato una nuova legge in materia, che è uno strumento essenziale per intervenire sulle carenze croniche del settore. Gli elementi di novità rispetto al quadro nazionale consistono nel potenziamento della qualità dei progetti e delle opere, nella semplificazione procedurale, nel supporto alle amministrazioni del territorio, nel contenimento dei ribassi eccessivi, nella lotta al lavoro nero tramite la verifica della regolarità contributiva e della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nello specifico cantiere interessato dai lavori”. “Sul versante privato invece, ha continuato l’assessore, la legge regionale n. 1 del 2004, “norme in materia di edilizia privata”, e la più recente legge regionale n. 8 del 2011 in materia di semplificazione amministrativa, prevedono una serie di disposizioni finalizzate a contrastare lavoro nero e le imprese irregolari, fenomeni tipici della criminalità organizzata, istituendo controlli sugli interventi edilizi, posti essenzialmente a carico dei Comuni. In Umbria, ha concluso Vinti, ci si è quindi mossi in questa direzione, sia nel settore dei lavori pubblici, che in quelli privati, coscienti della rilevanza del problema che non consente a nessuno il benché minimo abbassamento di attenzione”.  
   
 

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