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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Aprile 2012
 
   
  CINEMA, L’AVVENTURA DELLA COOPERATIVA SPETTATORI PRODUTTORI CINEMATOGRAFICI DI GENOVA. I RICORDI E LE TESTIMONIANZE DI CARLO LIZZANI E GIULIANO MONTALDO PRESENTATO NELLA SEDE DELLA REGIONE LIGURIA A ROMA IL VOLUME "COME UCCIDERE UN´IDEA", DI ELIGIO IMARISIO

 
   
   Roma, 17 Aprile 2012 - Una avventura irripetibile, un esperimento unico nella storia del cinema, non solo italiano. È la Cspc- la cooperativa nata a Genova nel 1950 fra spettatori e produttori cinematografici che realizzò film del calibro di "Achtung! Banditi!" e "Cronache di poveri amanti", per la regia di Carlo Lizzani, con Giuliano Montaldo fra gli interpreti. Ma la "Cooperativa" ebbe, incredibilmente, una vita breve. Nel 1954 fu soffocata, oltre che dal fallimento della Minerva Film, da un provvedimento governativo che vietava l´esportazione dei film, dopo il successo ottenuto da "Cronache di poveri amanti" al festival di Cannes che aveva guadagnato il prestigioso "Prix International du Jury". Per la cooperativa fu l´inizio della fine. "Tutti i film che noi sognavamo ancora di realizzare rimasero nel cassetto e il gruppo che si era formato a Genova dovette sciogliersi", racconta Carlo Lizzani, festeggiato in mattinata nella sede della Regione Liguria a Roma per i suoi 90 anni, insieme con Giuliano Montaldo e lo scrittore genovese Eligio Imarisio che ha raccontato quell´avventura nel libro "Come uccidere un´idea" (Le Mani Editore). Lizzani ha ricordato come i vincoli dei governi democristiani dell´epoca nei confronti di un cinema "egemonizzato dalla sinistra", ritenuto sempre pronto a rappresentare l´Italia come un paese lacerato dai conflitti sociali, siano stati, alla fine, "una visione politicamente stupida che ha "regalato" alla sinistra tutto un cinema che aveva come protagonisti, accanto a registi come Visconti, Zavattini De Santis, Lizzani, una maggioranza di attori e di uomini di cinema lontani, alcuni lontanissimi, dal Pci, come Germi, Blasetti, Lattuada, Antonioni, Zampa, Rosellini e lo stesso De Sica". Per tentare di salvare il salvabile, la cooperativa, Lizzani e Gaetano "Giuliani" De Negri, uno dei fondatori, ex partigiano della "Garibaldi", accompagnati da Giancarlo Pajetta, incontrarono Palmiro Togliatti, segretario generale del Partito Comunista Italiano. Ma non servì a nulla. Per il segretario comunista non sarebbe stato giusto, né conveniente dar vita a una Cspc totalmente comunista che avrebbe indebolito la capacità di tanti cineasti anticonformisti, lontani dal Pci, di realizzare le loro opere senza alcun problema, insieme con i lavoratori. "Io non ho certo l´esperienza che avete voi in questo campo- disse Togliatti a Lizzani e a Gaetano "Giuliani" De Negri- ma con il prestigio ormai conquistato dal cinema neorealista penso sia più giusto che navighiate in mare aperto. Che bisogno c´è di una produzione che alla fine risulterebbe targata Pci?". Parole, quelle di Togliatti che furono la pietra tombale sulla voglia di "fare cine" della gente e degli operai della Valpolcevera.  
   
 

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