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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Aprile 2012
 
   
  LE IDEE NON SI FERMANO CON LA PAURA INCONTRO SULLE MAFIE AL TEATRO AL PARCO. OSPITI I PROMOTORI DI RADIO SIANI E IL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI REGIONALE EMILIA ROMAGNA GERARDO BOMBONATO.

 
   
   Parma, 17 aprile 2012 – Lo slogan di Radio Giancarlo Siani, la web radio di legalità anticamorra e denuncia sociale nata nel nome del giovane giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, dice tutto: “Le idee non si fermano con la paura”. Dice della volontà di riscatto di una popolazione che alla camorra vuole gridare il suo no. Proprio questo slogan è stato il leitmotiv dell’incontro che ieri mattina al Teatro al Parco ha aperto la rassegna cinematografica realizzata dalla Provincia con Solares nell’ambito del progetto “Tessere la legalità”, imperniato su prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose. Al centro dell’appuntamento, rivolto agli studenti degli istituti superiori del territorio e aperto da Michele Gennari di Solares, la proiezione di “Fortapàsc”, il film che Marco Risi ha dedicato alla vicenda di Giancarlo Siani. “Un film che rappresenta in maniera straordinaria l’impegno e la testimonianza forte di questo giovane: quello che ci lascia è un messaggio importante”, ha detto l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani, ribadendo che quello delle mafie è un problema che riguarda tutti e che chiama tutti a un’assunzione di responsabilità. Non sono stati a guardare, ad esempio, i ragazzi di Radio Giancarlo Siani ( www.Radiosiani.com ), nata nel 2009 a Ercolano in un bene confiscato a un ex boss locale. “Ci venne l’idea di fare una radio per contrastare la radio della camorra: una radio della legalità. E non potevamo non dedicarla a Giancarlo Siani. Tutto questo è stato importante per noi, per il territorio e per tutte le persone oneste che ci vivono”, ha osservato Carlo Russo, tra i promotori insieme a Beppe Scognamiglio e altri. “Radio Siani si occupa di controinformazione e di antimafia sociale. Non ci soffermiamo solo sulla parola legalità, ma soprattutto sulla parola responsabilità: perché ognuno di noi ogni giorno compie azioni che possono avere riflessi negativi. Il nostro obiettivo è portare avanti un impegno seguendo il modello di Giancarlo Siani”, ha spiegato Scognamiglio, che con Russo ha raccontato il percorso che in questi anni ha portato i suoi concittadini a dire no alla camorra e ad avviare azioni rilevanti in questo senso. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Bologna Gerardo Bombonato, infine, si è soffermato sull’importanza di fare una “informazione giusta”, prendendo spunto dal film per stigmatizzare il precariato che sempre più impera nel giornalismo (“si calcola che almeno 25mila giornalisti in Italia siano persone sfruttate, sottopagate e senza tutela”), per sottolineare la differenza espressa in “Fortapàsc” “tra giornalisti-giornalisti e giornalisti-impiegati”, e per ribadire con Siani che “la speranza siete voi: voi giovani che vi interessate a queste cose e vi impegnate in un percorso di legalità”. Ai giornalisti, anche a loro, il compito di raccontare una realtà che anche nella nostra regione non è immune dalle mafie: “Non si può parlare più di infiltrazioni mafiose – ha detto Bombonato - ma di radicamento vero e proprio. Ormai i clan sono ben radicati e si spartiscono le aree”.  
   
 

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