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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Aprile 2012
 
   
  BONIFICA E RICONVERSIONE PORTO MARGHERA. GOVERNATORE DEL VENETO: PIETRA MILIARE

 
   
  Venezia, 17 aprile 2012 - “Stamani abbiamo posto una pietra miliare: fino ad oggi si parlava di sfida di Porto Marghera e del suo recupero, ora parliamo di quello che sarà il suo futuro certo”. Lo ha detto il governatore del Veneto presentando ieri a Palazzo balbi il significato e i contenuti dell’Accordo di programma firmato da Ministro dell’Ambiente, Magistrato alle Acque, Regione del Veneto, Comune e Provincia di Venezia, Autorità Portuale veneziana per la bonifica e il riutilizzo di Marghera. “E’ un accordo importantissimo – ha aggiunto – che giunge dopo tanto lavoro del quale ringrazio per primo l’assessore alla legge speciale per Venezia e, a cascata, i tecnici e collaboratori. Esso ci permette di semplificare in maniera estrema la fase procedurale dell’autorizzazione delle bonifiche. Questo significa, in un momento in cui si parla di rilancio dell’economia, agevolare tre miliardi di finanziamenti pubblici e 2,7 miliardi di finanziamenti privati per insediamenti in quest’area. Con questa firma non serviranno 3 – 4 anni per avere l’autorizzazione per un adeguamento o per una attività nuova, ma 4 – 6 mesi; significa bonificare per davvero Porto Marghera e credere in questa sfida. Poi ci sarà la ‘fase 2’ e sarà importante la chiusura partita con Eni per i primi 108 ettari. Ma Porto Marghera – ha detto ancora il presidente della Regione – non sarà più un punto di debolezza del Veneto, bensì ne diventerà un punto di forza”. “In questo scenario – ha sottolineato il governatore – non possiamo dimenticare che abbiamo nel territorio regionale 142 mila disoccupati, che un ragazzo su 4 sotto i 30 non ha lavoro e 2 su 4 sono precari. La vera sfida è quella di dare una risposta alla nostra gente: il lavoro è la partita fondamentale. Noi siamo convinti che la riconversione di Porto Marghera debba essere graduale, non violenta e responsabile; pensiamo che ad una riconversione che mantenga l’occupazione, con attività compatibili con un territorio delicato come quello della laguna. Pensiamo che la portualità e la logistica sia due dei grandi fari dei nostri territori”. “In Veneto oltre 50 imprenditori si sono suicidati nelle loro aziende e questo non può non farci riflettere. Si continua a dire che i suicidi sono attribuibili al fatto che il pubblico non paga i conti. Questo è vero solo in parte – ha ricordato il presidente – e quella del patto di stabilità è una grande sfida che vogliamo vincere che pagare. Mi risulta tuttavia che ci siano anche molti imprenditori che approfittano della situazione per non pagare il conto ad altri colleghi imprenditori. Una comunità seria si vede anzitutto dal rispetto delle regole: non possiamo invocare regole per tutti – ha concluso – e poi non applicare la minimale di pagare i debiti che abbiamo”.  
   
 

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