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Notiziario Marketpress di Mercoledě 18 Aprile 2012
 
   
  EDILIZIA: VERSO TAGLIO QUOTA IMU PER LO STATO A CARICO BILANCI ATER: ATER FVG IN SICUREZZA

 
   
   Roma, 18 aprile 2012 - Il Governo nazionale ha ritenuto opportuno cancellare la quota Imu, l´Imposta municipale sugli immobili, destinata allo Stato sugli alloggi Ater: una decisione maturata in Commissione Finanze e Tesoro del Senato, ed ora all´attenzione della Camera dei deputati, che porta l´aliquota applicabile alle case Ater allo 0,38 per mille (salvo determinazioni in piů o in meno da parte dei Comuni) rispetto allo 0,76 per mille. La notizia č stata confermata ieri a Roma, nel corso dei lavori degli "Stati generali" della Federcasa, l´associazione che riunisce le Ater di tutte Italia e numerosi enti locali che gestiscono patrimoni edilizia pubblici, ai quali č intervenuto l´assessore regionale ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi. "Le indicazioni che giungono dal Parlamento, č giŕ condivise dal Governo - ha dichiarato Riccardi, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Commissione Finanze, sen. Mario Baldassari, e del responsabile nazionale di Federcasa, Emidio Ettore Isacchini - fa cosě guardare con maggiore tranquillitŕ anche ai bilanci delle Ater del Friuli Venezia Giulia". Riccardi, intervenuto agli Stati generali con gli assessori regionali all´Edilizia di Liguria, Giovanni Boitano, e Lazio, Teodoro Buontempo, ha rilevato che grazie all´approvazione dell´emendamento, "la ragione ha prevalso, andando ad abbattere quella era una vera e propria ´imposta sul bisogno´". "L´applicazione dell´Imu da parte dello Stato sull´edilizia residenziale pubblica sarebbe stata una contraddizione, oltre che un pericoloso precedente", ha osservato ancora l´assessore regionale del Friuli Venezia Giulia, presente oggi a Roma assieme ai presidenti Ater di Tolmezzo (e responsabile Assoater Fvg), Paolo Pittini, e di Pordenone, Claudio Serafini, al vicepresidente di Trieste, Tullio Pantaleo, ed al consigliere Ater di Udine Graziano Pizzimenti. "Siamo tutti consapevoli della necessitŕ di far quadrare la finanza pubblica - ha osservato Riccardi - ma l´applicazione dell´imposta non poteva essere ridotta ad un solo e semplice esercizio contabile, senza tener conto dei risvolti sociali che ciň avrebbe comportato". Ad esempio, secondo alcune proiezioni elaborate da Ater Udine, la disapplicazione della quota dello Stato sull´Imu porterebbe l´Azienda territoriale udinese a pagare non piů 1,543 milioni di euro, bensě "sole" 324 mila euro: una differenza di 1,2 milioni di euro utilizzabili per le esigenze di edilizia residenziale pubblica nel Medio e Basso Friuli. "Di fronte ad una domanda sociale sempre piů forte ed acuta in tutta la nostra regione - ha affermato l´assessore - č ora necessario concentrarsi sui veri tempi dell´edilizia pubblica, evitando in Friuli Venezia Giulia sterili polemiche ed anacronistiche contrapposizioni, dando corpo ad una riforma che consideriamo indispensabile per garantire una casa a chi ne avrŕ bisogno nel prossimo futuro". "Nel primo trimestre 2012 le richieste alla Regione di contributo per l´acquisto della prima casa sono calate di ben il 66 per cento", ha infine evidenziato Riccardi. Occorre dunque rispondere a quelli che oggi nella capitale sono stati definiti da Isacchini come i "nuovi bisogni" in termini di edilizia residenziale pubblica, ampliando in particolare quel "mercato degli affitti", anche e forse soprattutto in ambito Ater, che oggi in tutta Italia non presenta una grande offerta, come ha illustrato il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, pur a fronte di due "marker" importanti per il prossimo futuro: tra il 2010 ed il 2020 la popolazione italiana aumenterŕ di piů di 3 milioni di persone; circa 800 mila degli attuali 5 milioni di italiani che stanno pagando un mutuo denunciano soverchie difficoltŕ a rispettare le rate da pagare.  
   
 

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