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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Aprile 2012
 
   
  FAMIGLIA SPA, CONCILIAZIONE VITA E LAVORO AL FEMMINILE

 
   
  Cuneo, 18 aprile 2012 - Un titolo provocatorio, “Famiglia s.P.a.” (in cui la “a” sta per amore, dunque la famiglia equivale a una “società per… amore”) è stato scelto per un incontro promosso dal Comitato per l´imprenditoria femminile della Camera di commercio, nel pomeriggio di lunedì 16 aprile. L centro dell´attenzione, gli strumenti utili per conciliare vita e lavoro al femminile. Ne hanno parlato, dopo l´introduzione di Aurelia Della Torre, presidente del Comitato, e i saluti di Marcello Gatto per l´ente camerale, l´assessore Pietro Blengini per la Provincia ed Elisa Borello alle pari opportunità del Comune di Cuneo, oltre ad alcune relatrici d´eccezione. Tra queste l´on. Livia Turco, promotrice della legge 53 del 2000, prezioso strumento normativo che affronta la tematica, la consigliera di parità supplente della Regione Piemonte, Franca Turco, e quella della Provincia di Cuneo Daniela Contin. Ha tirato le fila Anna Cugno, professore associato di sociologia alla Facoltà di Economia dell´Università di Torino. Il vice-presidente camerale Marcello Gatto, portando i saluti del presidente Dardanello, ha espresso piena approvazione in relazione al tema scelto dal Comitato per questo appuntamento ricordando che “le difficoltà di conciliare la vita familiare con quella lavorativa non riguardano solo le donne in quanto ormai anche gli uomini sono sempre più coinvolti nel menage familiare”. Durante l´incontro sono stati affrontati i diversi aspetti che la tematica presenta alla luce, soprattutto, dei cambiamenti che l´istituto familiare ha vissuto negli ultimi anni. La vita, oggi - ha precisato Aurelia Della Torre - ha prodotto un nuovo tipo di famiglia, caratterizzata da ritmi più sostenuti e dalla difficile combinazione dei tempi dedicati al lavoro e momenti per il coniuge, i figli e la casa. Il problema è prevalentemente femminile, anche se le separazioni a volte pongono gli stessi padri di fronte a difficoltà che in precedenza non li toccavano o li coinvolgevano solo marginalmente”. La legge 53 “Disposizioni per il sostegno della maternità e paternità, per il diritto alle cure ed alla formazione e per il coordinamento dei tempi della città” non è stata risolutiva, anche se ha sensibilizzato i politici nei confronti del problema. Le difficoltà persistono e, nell’attuale situazione di crisi economica, tendono ad accentuarsi. La stessa Livia Turco lo ha ammesso, sottolineando come “il lavoro sta diventando una risorsa che scarseggia, tanto che, pur di lavorare, le persone sono disponibili a ritmi di vita faticosi che non fanno distinzione tra giorno e notte, giorni festivi e feriali. Stiamo diventando una società permanentemente attiva che scardina l´organizzazione dei tempi sociali e rende difficile connettere tempi di lavoro con orari dei servizi, dei negozi e delle scuole. La società si sta facendo anche più mobile, vale a dire pronta a spostarsi da una città all´altra per accrescere le opportunità di occupazione, rincorrendole. Il rischio più grave, a questo punto, è l´impoverimento delle relazioni umane, l´aumento della solitudine e la fragilità sociale”. Quali i rimedi a una simile situazione? Sono individuabili, ma difficili da realizzare. Dal convegno è emersa la necessità di ampliare le opportunità di studio, servizi, cultura e tempo libero. Si è parlato di città aperte, fruibili lungo tutta la giornata e l´arco dei mesi; si è accennato alla necessità che ognuno possa costruire un cocktail personalizzato degli spazi di lavoro e di vita. Bisogna promuovere e rafforzare i legami sociali e lo scambio del tempo. Il tutto “per una vita che duri tutta la vita”.  
   
 

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