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Notiziario Marketpress di Venerdì 20 Aprile 2012
 
   
  MARCHIO OSPITALITÀ ITALIANA PER ALBERGATORI E RISTORATORI DEL PICENO

 
   
  La bella stagione si avvicina e la Camera di Commercio premia i migliori in fatto di accoglienza e, novità assoluta, anche di ristorazione. Si è svolta il 2 aprile scorso, presso la Cdc di Ascoli Piceno, la cerimonia di consegna del premio Marchio di Qualità. Un lavoro lungo e meticoloso quello svolto dalla commissione tecnica presieduta da Igino Cacciatori, per la scelta dei vincitori, che ha visto piazzarsi come miglior classificato della Provincia di Ascoli Piceno l’hotel Relax di San Benedetto (3 stelle), il più votato in assoluto. Un premio speciale quello Ospitalità italiana, con una targa in argento consegnata da Giovanni Antonio Cocco, direttore Nazionale Isnart (Istituto Italiano di Ricerca sul Turismo della Unioncamere). Basato su parametri oggettivi, ha determinato un risultato il cui fine principale è quello della promozione qualitativa del territorio piceno. I premiati sono stati ben 27 albergatori e 11 ristoratori. Questi i nomi delle strutture alberghiere da 10 e lode. Ad Ascoli: hotel Gioli, Albergo Piceno, hotel Residenza 100 torri, Palazzo Giuderocchi (prima candidatura); a San Benedetto, oltre al già citato hotel Relax: Bahia, Bernard, Imperial, International, La Palazzina (prima candidatura), Marconi, Mocambo, Progresso, Relax, Sayonara, Solarium, Sydney e Welcome. In provincia: Albergo Terme (Acquasanta), hotel Casale e Villa Picena (Colli del Tronto), hotel Villa Pigna (Folignano – prima candidatura), hotel La Maestra, hotel Parco dei Principi e hotel Roma (Grottammare), hotel San Giacomo (Monteprandone) e I Calanchi Country house & Resort (Ripatransone). Per la ristorazione primeggia il capoluogo piceno con: Gallo d’Oro, Il Desco, Il Poggio, Kursaal, Leopoldus, Piccolo Teatro, Rua dei Notari e la trattoria C’era una volta; la Cantina di Villa Picena (Colli del Tronto), ristorante San Giacomo (Monteprandone), osteria Caserma Guelfa (San Benedetto). La cerimonia, aperta dal presidente della Camera di Commercio, Adriano Federici, ha visto la partecipazione di Mario Ruggini funzionario del Servizio Turismo della Regione Marche e del presidente dell’Eurosportello e presidente della Commissione Marchio di Qualità, Igino Cacciatori. «Il Piceno è un bel posto – ha esordito il presidente Federici – e non ha nulla da invidiare alle altre località, bisogna che il turista lo sappia. Ma la bellezza non basta, occorre una maggiore accessibilità. Oggi per il turista è un vera e proprio corsa ad ostacoli. Della terza corsia si parlava già vent’anni fa mentre oggi ci troviamo a fare i conti con la beffa della riduzione delle fermate dei treni. Occorre accelerare la realizzazione in modo da rendere più vicino e facilmente raggiungibile l’aeroporto di Ancona». Sulla stessa linea anche gli altri relatori secondo i quali si è avviato comunque un percorso di squadra mirato a dialogare in modo costruttivo con il consumatore-cliente. Il dottor Ruggini ha così sottolineato come «la Cdc di Ascoli sia stata una delle prime a credere nel marchio e che la concorrenza globale si vince con la qualità». Il presidente della Commissione, Igino Cacciatori, dopo aver ringraziato il gruppo di lavoro per la professionalità dimostrata ha lanciato la proposta di allargare la possibilità anche agli agriturismi, sempre più rappresentativi. Infine, prima della premiazione la parola è passata al direttore Generale dell’Isnart Giovanni Antonio Cocco: «Il marchio è una protezione per farci conoscere al mondo estero. Nel campo internazionale dobbiamo andare con un brand unico e abbiamo studiato anche l’applicazione Apple dedicata al Marchio di Qualità. Il made in Italy che spesso ci viene scippato da “falsari del turismo” è un patrimonio comune da cui dobbiamo ripartire per una nuova sfida che ci vede da sempre protagonisti». La premiazione, avvenuta davanti ad una platea gremita di operatori e di rappresentanti del mondo produttivo, ha dato il giusto tributo a chi quotidianamente, soprattutto in un periodo tanto difficile come sottolineato dal presidente Federici, sa tenere saldo il suo proposito di imprenditore  
   
 

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