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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Aprile 2012
 
   
  I PREDATORI ONLINE SONO ANCORA IN AGGUATO, UNA NUOVA RICERCA CI METTE IN GUARDIA

 
   
  Bruxelles, 23 aprile 2012 - I risultati di uno studio triennale finanziato dall´Ue sui metodi e i comportamenti degli autori di reati sessuali mostrano che i pedofili online che cercano bambini nelle chat room stanno abbandonando le tradizionali procedure di adescamento, al contrario, tendono ad adottare un tono molto sessualizzato entro due minuti dall´inizio della conversazione. L´european Online Grooming Project, in parte finanziato nell´ambito del programma Safer Internet Plus della Commissione europea, un programma comunitario pluriennale per promuovere un uso più sicuro di internet e nuove tecnologie online, ha riunito ricercatori provenienti da Belgio, Italia, Norvegia e Regno Unito. Il team ha svolto un esame dettagliato dei log delle chat degli autori di reati sessuali online condannati, forniti dalle forze di polizia britanniche e italiane. Il team aveva inoltre accesso a colloqui approfonditi con pedofili maschi condannati per adescamento online in Belgio, Norvegia e Regno Unito. "È chiaro dai recenti log delle chat forniti dalla polizia che la conversazione tra un aggressore sessuale online e un bambino può diventare sessualizzata entro due minuti," dice uno degli autori dello studio, la professoressa Julia Davidson, della Kingston University nel Regno Unito. "Sui siti di social network, se il bambino non risponde, l´aggressore passa semplicemente a un altro bambino. Nei nostri colloqui, gli aggressori hanno detto che non perdevano tempo con l´adescamento quando potevano chiedere immediatamente ai bambini del sesso o di incontrarli per poterne abusare." Anche se sono state trovate ancora prove che alcuni pedofili usano un metodo di adescamento più lungo in alcuni casi, il risultato finale della chat online sessualizzata è spesso un incontro fisico. Questi incontri spesso avvengono in alberghi, parcheggi, fermate dell´autobus o persino nelle stanze da letto dell´aggressore o della vittima. Alcuni pedofili passano fino a sei ore al giorno online. Molti fanno delle "battute di caccia" nelle quali aggiungono centinaia di bambini come contatti sui siti di social network e poi percorrono la lista finché non trovano un bambino disposto a interagire con loro. "A volte gli aggressori sono in contatto con diversi bambini allo stesso tempo, in questi casi i pedofili assumono varie identità diverse," commenta la professoressa Davidson. "Portano avanti molte diverse conversazioni e prendono meticolosamente appunti su ogni bambino in un modo molto calcolatore." La ricerca ha rivelato inoltre che alcuni giovani hanno ancora una visione molto stereotipata degli adescatori online, come spiega il leader del progetto Stephen Webster del Centro nazionale per la ricerca sociale nel Regno Unito: "I giovani li immaginano come "vecchi uomini grassi", una percezione che la nostra ricerca ha smentito. Gli adescatori online con i quali abbiamo parlato erano di tutte le età e molti di loro alteravano significativamente la loro identità quando si rivolgevano a un giovane." Stephen Webster osserva che il problema può essere spesso maggiore quando i giovani aggiungono persone che non conoscono come amici sui social network: "Molti giovani sentono una specie di competizione per gli amici sui social network, che ha come risultato il fatto che le pagine del profilo e i dettagli della loro identità sono disponibili online. Gli adescatori ci hanno detto di aver usato queste informazioni per identificare potenziali vittime. Anche l´industria di internet può essere di aiuto, assicurando che il default dell´account abbia il più alto grado di privacy quando viene aperto per la prima volta." Ai genitori consigliamo di impostare gli strumenti di base di controllo genitori su tutti i computer della casa e di non lasciare che i bambini al di sotto dei 13 anni usino i siti di social network. Il professor Davidson sottolinea l´importanza del dialogo: può essere difficile parlare dei pericoli ai bambini più grandi senza spaventarli. Anche se i genitori e gli insegnati stanno attenti ai pericoli dei social network già da un po´, il rapporto mostra anche che le nuove piattaforme di gioco, come l´Xbox Live, sono usate adesso per trovare bambini, specialmente maschi. Per maggiori informazioni, visitare: Kingston University: http://www.Kingston.ac.uk/    
   
 

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