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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Aprile 2012
 
   
  LE CAMERE DI COMMERCIO DEL PIEMONTE A SOSTEGNO DEI PICCOLI EDITORI STANZIATI OLTRE 40MILA EURO PER LA PARTECIPAZIONE AL PROSSIMO SALONE DEL LIBRO DI TORINO

 
   
  Torino, 24 aprile 2012 - Il sistema camerale piemontese, ha deciso di sostenere la partecipazione dei piccoli editori piemontesi alla venticinquesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 10 al 14 maggio 2012 presso il Lingotto Fiere di Torino. Grazie ad un accordo stretto con l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e nell’ambito della legge regionale n. 18 del 2008 “Interventi a sostegno dell’editoria piemontese e dell’informazione locale”, infatti, le Camere di commercio del Piemonte hanno infatti messo disposizione la somma di 1.000 euro per ciascun editore piemontese (avente i requisiti richiesti) che parteciperà al Salone, per un totale di 40mila euro. “Il sistema delle Camere di commercio è da sempre attento alle politiche di sostegno all’imprenditoria piemontese e, soprattutto in una fase economica così delicata, ha accettato con entusiasmo l’invito della Regione Piemonte ad aiutare l’industria dell’editoria – dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. I piccoli editori, con la loro produzione, rappresentano un fiore all’occhiello della nostra regione che deve essere valorizzato al fine di aumentare il pluralismo dell’offerta editoriale, permettendo a tutti gli editori, anche di piccole dimensioni, di poter essere realmente conosciuti dal pubblico fuori e dentro il Salone del Libro, momento irrinunciabile per l’intero mondo dell’editoria piemontese e italiana che la città ha l’orgoglio di ospitare da anni”. “Il Piemonte, terra di editori e scrittori, sostiene e promuove l’editoria e la lettura. La filiera del libro – composta da Salone Internazionale del Libro, Circolo dei lettori, circuito delle biblioteche, librerie, piccoli e medi editori e festival – rappresenta in Piemonte un vero e proprio sistema che genera ricchezza culturale e ricadute economiche - commenta l’Assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Politiche giovanili della Regione Piemonte Michele Coppola -. Per queste ragioni, grazie alla preziosa e decisiva collaborazione di Unioncamere Piemonte e del Sistema camerale piemontese, partner attenti alle politiche di sostegno all’imprenditoria, la Regione Piemonte ha confermato il proprio impegno a favore della partecipazione degli editori piemontesi alla Xxv edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Un intervento volto a tutelare e sviluppare l’attività produttiva e le ricadute occupazionali legate a questo settore”.
L’editoria in Piemonte - Delineare le dimensioni del settore editoriale non è un’impresa semplice. Da un lato, le imprese di dimensione medio-piccola vanno sempre di più verso il decentramento di alcune fasi produttive, mantenendo al loro interno soprattutto le fasi relative alla politica editoriale, al rapporto con gli autori e alla divisione marketing, ed esternalizzando alcune funzioni redazionali, con la nascita di veri e propri service aziendali. Dall’altro lato, le imprese di grandi dimensioni si orientano sempre di più verso una maggiore integrazione verticale delle proprie attività, sia a monte (processi di stampa) che a valle (librerie di proprietà o in franchising); i grandi gruppi italiani negli ultimi anni hanno concentrato numerose sigle editoriali specializzate in determinate aree tematiche e hanno sviluppato un elevato livello di diversificazione extrasettoriale, soprattutto verso aree limitrofe come quelle dei quotidiani, dei periodici e della pubblicità. I Piccoli Editori - Dei circa 300 editori censiti dall’Osservatorio Culturale del Piemonte nel 2010, poco meno del 50% sono piccole case editrici indipendenti che presentano in catalogo di un minimo di 5 e di un massimo di 500 titoli, non appartengono a gruppi editoriali e hanno sede legale e produttiva in Piemonte. Se l’editoria piemontese ha una dimensione economica complessiva che ruota attorno al miliardo di euro, la piccola editoria pesa per meno del 10% sul fatturato complessivo e impiega circa il 15% degli oltre 3.500 addetti occupati nel comparto editoriale regionale. I piccoli editori piemontesi presentano circa 10.400 titoli in catalogo e hanno pubblicato nel 2010 un migliaio di novità. La maggioranza si occupa esclusivamente di editoria libraria: meno di un terzo, infatti, unisce alla pubblicazione dei libri quella dei periodici. La proposta editoriale è varia, interessa settori di produzione e generi molto diversi tra loro, si apre a diverse aree tematiche che vanno dalla letteratura e narrativa ad ambiti più specifici e specialistici (dalla medicina alla saggistica). I piccoli editori sono principalmente localizzati nel capoluogo di regione: il 60% circa delle piccole case editrici ha sede a Torino. Le piccole case editrici si rivolgono principalmente al mercato nazionale, mentre sono contenute le esperienze editoriali capaci di affacciarsi al mercato internazionale Le Imprese Dell’editoria - Sulla base del Registro Imprese delle Camere di commercio, in Italia a fine 2011 risultano operanti 14.539 imprese di editoria. La distribuzione territoriale evidenzia come il Piemonte, con le sue 864 imprese, sia la quinta regione per presenza di editori, in coda a Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Campania. Analogamente a quanto è avvenuto a livello nazionale, nel corso dell’ultimo triennio la presenza del settore editoriale sul territorio regionale è apparsa relativamente stabile. Le imprese piemontesi del settore occupano complessivamente oltre 4mila addetti. A livello territoriale, la cartografia della localizzazione delle imprese editoriali su scala comunale mostra una forte concentrazione nell’area metropolitana torinese, contrapposta ad una localizzazione abbastanza diradata sugli altri territori. Si notano comunque alcune aggregazioni anche nel novarese e nel biellese.
Per quanto riguarda la forma giuridica, il 38% delle imprese piemontesi nel campo dell’editoria è strutturato come società di capitale, sintomo di un settore robusto e strutturato sotto il profilo dell’organizzazione aziendale.Va tuttavia segnalato come una quota altrettanto rilevante, pari al 30%, sia costituita da imprese individuali; a seguire, il 19% sono società di persone e il 13% ricade sotto la categoria “altre forme”. Concentrando l’attenzione sulle sole società di capitale dell’editoria con sede legale in Piemonte che hanno depositato il bilancio d’esercizio sia per il 2009 che per il 2010 (con l’esclusione delle società con bilancio consolidato), si osserva come nel 2010 il relativo volume d’affari sia cresciuto solo dell’1% rispetto al 2009, a fronte di un incremento del 9,8% dei ricavi delle vendite delle società di capitale piemontesi nel loro complesso. Le società di capitale dell’editoria si trovano comunque in una situazione di buon equilibrio finanziario (indice di liquidità). La capacità di far fronte agli impegni a breve attraverso l’utilizzo del capitale circolante (senza tenere conto del magazzino che, pur essendo considerato un elemento del capitale circolante, può assumere una valenza minore in termini di liquidità) è risultata più elevata rispetto al 2009, e si colloca sopra la media regionale. L’incidenza del costo dell’indebitamento finanziario sul volume d’affari (oneri finanziari sul fatturato), pur in arretramento rispetto al 2009, si colloca su valori “limite”, anche se non critici, a differenza di quanto si rileva a livello complessivo piemontese. La performance reddituale delle società di capitale dell’editoria appare, nel complesso, buona. Parallelamente all’aumento del fatturato rilevato tra il 2009 e il 2010 si osserva, infatti, un incremento della redditività lorda delle vendite: nel 2010 il rapporto tra l’Ebitda e il fatturato delle vendite si attesta all’8,7%, livello che risulta superiore a quello complessivo regionale. A differenza di quanto accaduto nel 2009, nel 2010 le aziende dell’editoria sono riuscite a trasformare in utili i ricavi delle vendite, riportando il valore dell’indice Roe su livelli positivi. Anche la redditività del capitale investito (Roa) è aumentata rispetto al 2009, passando dallo 0,1% all’1,8%, e si colloca su livelli simili rispetto a quelli medi regionali. La produttività del settore dell’editoria in Piemonte, misurata attraverso il valore aggiunto pro-capite, risulta superiore rispetto a quella dell’aggregato delle società di capitale piemontesi e in crescita rispetto al 2009.
 
   
 

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