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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Aprile 2012
 
   
  IL “ROMANINO” DI BRERA TORNA NELLE MANI DELLA FAMIGLIA GENTILI, DOPO 70 ANNI COSI’ SI CONCLUDE L’INTRIGO INTERNAZIONALE INTORNO AL CAPOLAVORO BAROCCO TRAFUGATO DAI NAZISTI

 
   
  Tallahassee, 24 aprile 2012. Erano le 13 il 19 aprile a Tallahassee in Florida, (le 19 in Italia) quando si è aperta la cerimonia di restituzione agli eredi della Famiglia Gentili del ‘Cristo Portacroce’ di Girolamo di Romano, detto Il Romanino appartenuto, fino a ieri, alla Pinacoteca di Brera dal 1998. Il dipinto, prestato dalla Pinacoteca di Brera all’esposizione in Florida per il Mary Brogan Museum of Art and Science “Baroque Painting in Lombardy from the Pinacoteca di Brera” la scorsa estate era infatti al centro di una controversia internazionale sui saccheggi effettuati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Mentre la mostra è stata smantellata il 4 settembre e le opere sono rientrate a Milano, il Romanino è rimasto infatti in America in attesa di una soluzione del caso. Lo stesso Museo e Ilaria Niccolini Production, organizzatore internazionale della mostra, hanno da subito collaborato con le istituzioni americane per consentire lo sviluppo delle operazioni e delle indagini. Gli eredi della famiglia Gentili, originari proprietari del dipinto, avevano infatti intrapreso nel 2000 passi legali per rintracciare le opere perdute durante l´occupazione nazista e per tentare di rientrarne in possesso. Già nel 1999 il Louvre ha dovuto restituire alla famiglia Gentili cinque dipinti che erano stati venduti all´asta nello stesso periodo di quello in mostra al Brogan Museum. E così il 18 aprile 2012 l’opera è tornata nelle mani degli eredi di Gentili che, il prossimo 6 giugno, a New York, metteranno all’asta il dipinto. “Sono profondamente grato – ha affermato Lionel Salem, uno degli eredi della famiglia Gentili - per gli sforzi compiuti dal Dhs relativamente a questo episodio. Gli eredi Gentili sono unanimi nel desiderio di esprimere appieno la loro immensa gratitudine per il lavoro fantastico svolto dal Department of Homeland Security nell’investigare il caso del Romanino e nel difendere gli interessi della nostra famiglia”. “La questione era aperta da oltre dodici anni – ha affermato Corinne Hershkovitch, legale degli eredi Gentili - e lo scorso autunno offriva ancora uno scenario diplomaticamente complesso e di alta tensione. Nessun passo avanti era stato compiuto poiché nessuna collaborazione era pervenuta dal Governo Italiano”. “Eravamo pronti a portare il caso in tribunale - afferma l’Avvocato del Governo Americano Pamela Marsh - laddove fosse stato necessario, e avevamo preparato una pluralità di scenari da poter trattare, ma siamo grati che, dopo i primi mesi di trattativa durante la quale non era trapelata alcuna disponibilità a risolvere in tempi brevi la disputa, a fine anno il Governo italiano ha finalmente accolto le nostre richieste. La criticità della situazione economica ha relativamente semplificato le trattative in quanto l’Italia ha deciso di evitare onerose operazioni legali e allo stesso tempo si è dichiarata impossibilitata a poter offrire una somma equa alla famiglia quale indennizzo per l’opera’. “Naturalmente molte domande sono ancora prive di risposta – afferma Ilaria Niccolini, organizzatrice della mostra e parte attiva nelle pratiche per la restituzione del dipinto - come è possibile che una Soprintendenza di prestigio come quella di Brera abbia potuto mandare in prestito un’opera con una tale vicenda alle spalle? Come è possibile che dal 2000 il Governo italiano non abbia avuto il tempo o le professionalità per approfondire tale vicenda e rispondere tempestivamente alle istituzioni internazionali che stavano investigando? Come è possibile che gli uffici della Pinacoteca preposti alla verifica di ciascuna opera data in prestito non si siano resi conto della ‘fragilità’ diplomatica dietro al Romanino? Non è questo forse tra i compiti principali di un Register officer? Insomma, l’Italia non ha fatto certo una bella figura e ieri, durante l’attesissima cerimonia, si è respirato certo un clima di grande soddisfazione per la risoluzione di questa imbarazzante vicenda”. La cerimonia di ‘restituzione’ agli eredi di Federico Gentili è stata officiata dall’Avvocato del Governo Americano, Pamela Marsh, e alla presenza degli agenti speciali di Homeland Security Investigations, degli avvocati di Stato della Florida e dell’ufficio centrale nazionale dell’Interpol a Washington. L’opera “Cristo Portacroce Trascinato da un Manigoldo” di Gerolamo Romano detto il Romanino, risalente al 1538 circa. L´opera ritrae il Cristo, incoronato di spine e vestito di un mantello di seta color rame, che porta la croce sulla spalla destra, mentre un soldato lo trascina con una corda. L´immagine di Cristo che porta la croce è tipica della pittura lombardo-veneziana del 16esimo secolo e del Romanino in particolare. Le tracce più antiche del dipinto lo indicano come risalente al 1538, quando apparteneva alla collezione di Antonio e Cesare Averoldi. Il 4 giugno 1914 venne messo all´asta a Parigi, e fu acquistato dalla famiglia Gentili. Giuseppe Gentili morì nel 1940 ed i suoi figli fuggirono in Canada, trascorrendo gli anni della guerra in Canada e negli Stati Uniti. Altri membri della famiglia, tra i quali la sorella di Giuseppe Gentili, morirono nei campi di concentramento. Una parte della collezione della famiglia, incluso il dipinto in mostra al Brogan Museum, venne venduta all´asta dal governo di Vichy nel 1941. Il dipinto è entrato poi a far parte della collezione di Brera nel 1998.  
   
 

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