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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Aprile 2012
 
   
  MARINI E RIOMMI INCONTRANO VERTICI “GRUPPO INTESA” SU AZIONI COMUNI PER SVILUPPO E SU NUOVA BANCA UMBRA

 
   
  Perugia, 24 aprile 2012 - Entro l´anno sarà operativa la nuova banca umbra del Gruppo Intesa Sanpaolo, che raggrupperà le quattro Casse di risparmio di Terni, Foligno, Spoleto e Città di Castello. Una realtà che potrà contare su oltre 140 sportelli in tutta l´Umbria, mille dipendenti, circa 200 mila clienti, con una quota di raccolta del risparmio pari al 15 per cento sul totale regionale e del 18 per cento di impieghi. Lo hanno riferito ieri mattina i vertici del Gruppo Intesa Sanpaolo, Marco Morelli, Direttore generale vicario di Intesa Sanpaolo, Luciano Nebbia, direttore regionale del Gruppo per le Regioni Umbria, Toscana, Lazio e Sardegna, che insieme alla presidente della Regione, Catiuscia Marini, ed all´assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi, hanno incontrato i giornalisti e, successivamente, i rappresentanti delle 11 associazioni di imprese e di categoria di tutta la regione ai quali è stato illustrato il progetto del nuovo istituto di credito regionale. "Abbiamo voluto promuovere questo incontro - ha affermato la presidente Marini - affinché si potesse discutere soprattutto delle azioni da mettere in campo in questa difficilissima contingenza economica, insieme a quello che sarà il principale istituto bancario regionale che detiene la quota più grande del credito in Umbria. Di fronte alla perdurante crisi del credito abbiamo ritenuto necessario confrontarci con i vertici di banca Intesa non solo per una comune riflessione sulla nascita della nuova banca umbra, ma anche sulle preoccupazioni che oggi investono l´intero sistema economico regionale". Una situazione che impone nell´immediato futuro la realizzazione di politiche comuni per sostenere importantissime iniziative che stimolino e favoriscano crescita e sviluppo: "occorre che sistema del credito, istituzioni e associazioni di categoria delle imprese - ha aggiunto la presidente Marini - agiscano insieme ad esempio su una serie di interventi relativi alle infrastrutture, alla realizzazione del polo chimico a Terni, e in particolar modo, in direzione dell´innovazione e della ricerca, i fattori che possono effettivamente aiutare l´Umbria ed il suo sistema economico ad elevare il suo grado di competitività e contrastare così la recessione e la crisi economica". Di "momento storico e molto importante" ha parlato Marco Morelli: "Avremo in Umbria - ha detto - una grande banca che coniugherà la sua potenzialità di moderno ed internazionale istituto di credito, con la sua presenza diffusa e radicata nel territorio. Queste due caratteristiche ci consentiranno di essere molto più vicini alle imprese ed alle famiglie, in un momento molto delicato e difficile affinché possano riprendere i consumi e quindi lo sviluppo". "E´ un momento complicato per tutti - ha affermato ancora Morelli - e ci troviamo di fronte ad una fase recessiva dell´economia nazionale e quindi anche regionale. Se bisogna fare qualcosa, occorre che la si faccia insieme. Non crediamo, infatti, che sia utile una contrapposizione tra mondo del credito e delle imprese. Al contrario il nostro obiettivo principale è quello di gestire al meglio il risparmio che ci viene affidato, e offrire il credito a chi è in grado di restituirlo. Se non facessimo questo faremmo un pessimo servizio a tutti". "L´umbria è terra di grandi eccellenze - ha detto il direttore regionale Nebbia - e con una economia vivace, fatta di moltissime piccole imprese. Una realtà che può crescere e noi intendiamo sostenere e favorire quella parte dell´Umbria che vuol crescere. Avere una unica grande banca servirà a proporre alle famiglie, alle imprese, ai professionisti, un´ offerta molto più efficiente, sia in termini di costi che di velocità e funzionalità. Ciò senza rinunciare alla vocazione territoriale che, al contrario, intendiamo rafforzare perché vogliamo essere più vicini al territorio, favorendo un processo di crescita delle imprese e agevolando magari la fusione di quelle più piccole che, da sole, non ce la farebbero. Questo in particolar modo per favorire maggiori investimento in ricerca ed innovazione e - ha concluso Nebbia - verso una maggiore capacità di presenza sui mercati esteri, aumentando il processo di internazionalizzazione del sistema imprenditoriale umbro".  
   
 

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