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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Maggio 2012
 
   
  RENDIMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI: LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE LŽITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA

 
   
  Bruxelles, 2 maggio 2012 – Gli edifici sono allŽorigine di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di Co2 nellŽUnione europea. La normativa europea mira a ridurre in misura significativa il consumo energetico degli edifici, contribuendo alla lotta contro il riscaldamento climatico e a rafforzare la sicurezza energetica dellŽUe. Importanti risparmi di energia possono consentire inoltre alle famiglie di ridurre drasticamente la spesa per questa voce. È quindi fondamentale che gli Stati membri applichino integralmente la suddetta normativa. La Commissione ha quindi deciso il 26 aprile di deferire lŽItalia alla Corte di giustizia dellŽUe per non essersi pienamente conformata alla direttiva 2002/91/Ce sul rendimento energetico nellŽedilizia. La normativa italiana infatti non è conforme alle disposizioni relative agli attestati di rendimento energetico. Inoltre, le autorità italiane non hanno ancora comunicato le misure di attuazione relative alle ispezioni dei sistemi di condizionamento dŽaria. La direttiva prevede che, in fase di costruzione, compravendita o locazione di un edificio, lŽattestato di certificazione energetica sia messo a disposizione del proprietario o che questi lo metta a disposizione del futuro acquirente o locatario. Si tratta di un elemento essenziale in quanto permette di avere un quadro chiaro della qualità dellŽedificio sotto il profilo del risparmio energetico e dei relativi costi. Tali attestati e le relative ispezioni devono essere rispettivamente compilati ed eseguite da esperti qualificati e/o accreditati. Attualmente, la direttiva italiana non prevede questo requisito per tutti gli edifici e comprende deroghe allŽobbligo di certificazione da parte di un esperto che non sono previste nella direttiva. Per quanto riguarda i sistemi di condizionamento dŽaria, la direttiva prevede ispezioni periodiche che contemplino una valutazione dellŽefficienza del sistema e del suo dimensionamento, corredata da raccomandazioni in merito ai possibili miglioramenti. Le autorità italiane finora non hanno notificato alcuna misura attuativa di questa disposizione. Contesto Il procedimento dŽinfrazione riguarda la direttiva 2002/91/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul rendimento energetico nellŽedilizia (Gu L1 del 4.1.2003). A norma della direttiva, gli Stati membri applicano una metodologia di calcolo del rendimento energetico di tutti i tipi di edifici. Gli Stati membri devono inoltre assicurare la certificazione del rendimento energetico degli edifici e prevedere ispezioni periodiche di caldaie e sistemi di condizionamento dŽaria. Nel 2006 è stato avviato un procedimento di infrazione nei confronti dellŽItalia per recepimento incompleto e non corretto della direttiva. Nonostante diverse lettere di costituzione in mora e pareri motivati inviati alle autorità italiane, la normativa continua a non essere conforme alla direttiva. Ulteriori informazioni La direttiva sul rendimento energetico degli edifici è consultabile qui. Pagina web della Commissione dedicata al rendimento energetico degli edifici: http://ec.Europa.eu/energy/efficiency/buildings/buildings_en.htm  Delle informazioni concise sulle fasi di un procedimento di infrazione sono disponibili qui. Le statistiche aggiornate sulle infrazioni in generale sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/eu_law/infringements/infringements_en.htm    
   
 

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