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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Maggio 2012
 
   
  L´ODORE DELLA LUCE. LA MOSTRA PRESENTATA A ROMA DA VENDOLA E GODELLI

 
   
  Bari, 2 maggio 2012 - “C’è una figura retorica che si chiama sinestesia, ed è quella che si può toccare con mano leggendo il titolo di questa mostra, “L’odore della luce”. Guardare i colori anzi odorare i colori, annusarli, ascoltarli. Si può giocare molto con la mescolanza dei sensi, in fondo noi stessi percepiamo la realtà con questa mescolanza di sensi. L’idea che si possa attraversare un periodo storico culturale e pittorico con il paradigma olfattivo e connettendo tra loro i sensi, è un’idea straordinaria come strepitosa è questa capacità della luce di produrre una sensazione multisensoriale”. Lo ha detto il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola intervenendo il 26 aprile a Roma alla presentazione della mostra “L’odore della luce. Il mondo femminile nella pittura dell’ottocento e del primo Novecento”, mostra che sarà allestita alla Pinacoteca De Nittis Palazzo della Marra a Barletta dal 5 maggio al 19 agosto. Per la presentazione alla stampa di questa mostra, che conta su 86 quadri provenienti da oltre 30 musei tra i più prestigiosi (16 quadri provengono da Palazzo Pitti e tre dai Palazzi del Quirinale), c’erano anche l’assessore della Regione Puglia Silvia Godelli, il sindaco della città di Barletta Nicola Maffei e la curatrice della mostra Emanuela Angiuli. “Si possono avere dunque “visioni olfattive” travalicando i limiti dei singoli organi di senso – ha continuato Vendola – e le pitture primaverili che sono raccolte nel Palazzo della Marra costituiscono davvero il racconto di un mondo che sta cambiando e che ci narra di una civiltà borghese in esplosione, di un nuovo rapporto tra città e campagna, delle nuove figure femminili che stanno nascendo. Far vedere, attraverso la pittura di De Nittis ma anche di altri protagonisti – ha detto ancora Vendola - cosa bolliva nella pentola di un’Europa a cavallo tra i due secoli, è un modo per parlare di noi, dei nostri talenti, di un grande figlio della Puglia come De Nittis, senza chiuderci nel nostro orticello ma confrontandoci continuamente con le cose che accadono negli altri mondi”. Vendola ha poi aggiunto che “un suo uso banale e consumistico può solo piegare l’arte al ruolo di un anestetico, mentre l’arte non può e non deve essere un anestetico: deve essere un momento di racconto, di scoperta, avere rigore scientifico, insomma occorre farla con serietà. Per esempio, prendere per mano il Giuseppe De Nittis, riportarlo a casa e poi ritornare con lui nell’Europa di fine ottocento e vedere i colori di quelle campagne, di quelle città, è un modo per capire anche un po’ meglio da dove veniamo e perché poi improvvisamente ci siamo perduti”. Nel presentare la mostra, l’assessore Godelli ha parlato di “una mostra che ha ambizioni multiple, che dialoga con grandi musei e che cerca di attrarre in Puglia molti visitatori”. Tre le parole chiave individuate per sintetizzare questa mostra “corale”, e cioè “il ruolo delle donne (una costante delle mostre di Palazzo Marra degli ultimi anni) che si intreccia con la dimensione della luce e con la dimensione rurale”. La Godelli ha sottolineato la dimensione innovativa della mostra di quest’anno, pur in presenza di un filo rosso che accomuna tutte le mostre di Palazzo Marra fin qui presentate, “un vero e proprio itinerario di ricerca che, anno dopo anno e individuando un preciso periodo storico, ha indagato su alcuni temi fondamentali dell’arte italiana. Un lavoro di tessitura – ha concluso la Godelli - che ha consentito, attraverso numerose esperienze, anche una preziosa alleanza con musei significativi e non solo italiani.”  
   
 

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