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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Maggio 2012
 
   
  LO SVILUPPO RURALE IN SICILIA DAL SONDAGGIO MANNHEIMER

 
   
  Palermo - Il 27 per cento dei siciliani ritiene che il rilancio agricolo e rurale passa, innanzitutto, dallo sviluppo imprenditoriale e competitivo, il 18 per cento dalla certificazione di qualitaŽ dei prodotti tipici, il 17 dallŽofferta di turismo rurale. Sono i dati del sondaggio condotto dallŽIstituto per gli studi sulla pubblica opinione (Ispo), guidato da Renato Mannheimer, sulle opinioni dei siciliani circa le prioritaŽ di investimenti delle risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr) promosso dallŽUnione europea per il periodo 2007-2013. La ricerca eŽ stata presentata ieri a Palermo durante il Forum regionale "Coltiviamo sviluppo in Sicilia, terra del tuo futuro", in cui si eŽ parlato di obiettivi realizzati e scenari futuri dellŽagricoltura in Sicilia raggiunti dallŽassessorato alle Risorse agricole e alimentari della Regione siciliana attraverso lŽutilizzo delle risorse del Psr 2007-2013. Secondo lŽindagine Mannheimer, quasi due siciliani su dieci (15 per cento) ritengono credibile lŽerogazione sul territorio di quasi la metaŽ delle risorse finanziarie disponibili e lŽutilizzo dellŽintera dotazione entro il periodo stabilito di programmazione 2007-2013. Dai dati emerge che lŽoccupazione giovanile eŽ lŽambito di investimento su cui gli intervistati sono in maggior misura dŽaccordo (75 per cento). Seguono gli investimenti per le produzioni agricole e zootecniche di qualitaŽ (66 per cento), e la dotazione di strumenti tecnologici (51 per cento). In dettaglio, il 34 per cento dei siciliani ritiene che le politiche agricole piuŽ efficaci, promosse attraverso i fondi comunitari, riguardano lŽimprenditoria giovanile. Per il 24 per cento sono le misure per lŽintegrazione di attivitaŽ agricole con altre turistiche; per il 16 per cento, gli interventi a favore dellŽintegrazione di attivitaŽ agricole con altre commerciali; per lŽ11 per cento, sono invece i servizi essenziali per la popolazione rurale; per lŽ8 per cento, lo sviluppo tecnologico; per il 6 per cento la tutela dei boschi e degli incendi. LŽ1 per cento non ha saputo rispondere.  
   
 

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