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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Maggio 2012
 
   
  “LA TEMPESTA PERFETTA. EDITORI E CANALI DI VENDITA DI FRONTE A RIDUZIONE DEI CONSUMI E CAMBIAMENTI TECNOLOGICI” VENERDÌ, 11 MAGGIO, IL CONVEGNO AIE, IN COLLABORAZIONE CON IL SALONE DEL LIBRO, SU COME È ANDATO IL 2011 E SUL PRIMO TRIMESTRE DELL’ANNO

 
   
  Torino, 3 maggio 2012 - Una tempesta perfetta? Forse. Sarà proprio questo il titolo del convegno organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie), in collaborazione con il Salone internazionale del Libro di Torino, per fotografare il mondo del libro nel 2011 e nei primi accenni del 2012: questo il senso di “La tempesta perfetta. Editori e canali di vendita di fronte a riduzione dei consumi e cambiamenti tecnologici”, in programma venerdì 11 maggio alle 10 nella Sala Blu del Salone. Un momento di riflessione di editori, responsabili di librerie e di catene, che si confronteranno e commenteranno i risultati di indagini su mercato, lettura, sentimenti del pubblico. Per ripensare, forse, nuove strategie per il futuro e migliorare l’efficienza del settore. Uno scontro di forze: da una parte, consumi pro-capite a -6,3%, reddito disponibile a -12,3% (Fonte: Banca d’Italia), produzione mensile di novità pubblicate dall’editoria italiana a –28,8% tra marzo 2011 e febbraio 2012 (Fonte: Ie), lettura di libri (già bassa in un confronto con i Paesi dell’Ue5) calata tra 2011 e 2010 del -2,7% (Fonte: Istat). Dall’altra, tablet venduti a +100,2% (Fonte: Assinform), lettori di e-book passati da 350mila dell’ultimo trimestre 2010 a 1,1milioni del 2011 (Fonte: Centro per il libro e la lettura). Senza contare i progressivi rallentamenti nelle vendite dei canali trade tra 2008 e 2010, che nel 2011 si sono trasformati in un valore negativo. Ecco la “tempesta perfetta”. Editori e canali di vendita sono alle prese quest’anno (e lo saranno ancora nel 2013) con l’arrivo del “grande freddo”: la gelata dei consumi sta investendo anche lettura, mercato, comportamenti d’acquisto. E questo sta avvenendo nello stesso momento in cui stanno mutando i paradigmi tecnologici alla base del modo in cui il lettore accede all’informazione e alla lettura (in Usa i lettori di e-book sono il 21% della popolazione; erano il 17% a novembre). Stanno mutando i modi stessi di frequentare i negozi (anche quelli on line?) e scegliere cosa comprare: il prezzo medio dei titoli più venduti in libreria a febbraio era di 14,11 euro (-9% rispetto a novembre). Allora come interpretare il nuovo sentiment del lettore/consumatore, la sua minore disponibilità di spesa ma anche l’utilizzo crescente che fa dei device (e sempre più in mobilità)? Perché un best seller oggi vende un quarto di quanto vendeva un suo omologo solo quattro anni fa? La libreria sarà un aggregatore di lettori o enfatizzerà ancor di più le sue dimensioni e i suoi assortimenti per rispondere all’offerta 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 degli store on line? Tutto questo per un mercato fatto da poco più di 25milioni di clienti potenziali. E’ questa la vera “palla al piede” di tutto il settore se solo il 45,6% della popolazione italiana legge dei libri (è il 78% in Usa, 62% in Spagna, 72% in Francia)? In sintesi: dalla tempesta si esce tracciando una nuova rotta o facendo cabotaggio?  
   
 

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