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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Maggio 2012
 
   
  LE AZIENDE VENETE AL VINITALY: MOLTO WEB, POCO SOCIAL

 
   
  Indagine sui siti internet delle aziende venete espositrici: una vetrina web in tante lingue per colpire i visitatori (98%), interazione sui social network migliorabile (34%). Finozzi: una necessità per le aziende e un’opportunità di occupazione per i più giovani. Internet è uno strumento fondamentale per la promozione dei vini veneti, amati e ricercati in tutto il mondo. Lo sanno bene le 314 aziende venete che prendono parte al Vinitaly 2012, come dimostra una ricerca web effettuata per la Regione Veneto da Digital Action. Il 98% degli espositori ha un sito internet aziendale: una presenza ben consolidata sul web che risponde alla necessità di una vetrina capace di raggiungere ogni angolo del mondo. La vocazione all’export si può notare nella numerosa presenza di siti con più traduzioni linguistiche a disposizione: su 307 siti l’84%, 257, ha una versione inglese, e il 35%, 107 ha la versione in tedesco. Al quarto posto la versione francese, presente in 16 siti aziendali. Non manca però chi, consapevole della possibilità di ricevere visite sul proprio sito da ogni parte del mondo, ha investito anche sulle lingue dei paesi che rappresenteranno il futuro del nostro export: 9 i siti in cinese, 7 in russo, 3 in giapponese, ma sono presenti anche traduzioni in spagnolo, svedese, norvegese, portoghese, in relazione ai mercati di riferimento per ogni azienda. Quasi nullo l’utilizzo dell’e-commerce, scelta sicuramente dovuta alle difficoltà di spedizione e distribuzione di merce così fragile come le bottiglie. Mentre la presenza sul web è quindi consolidata, è decisamente migliorabile quella sui Social Network. Una ricerca condotta nei giorni scorsi dall’Osservatorio Iulm sui Social Media, che ha analizzato 720 aziende italiane, attesta che il 50% delle aziende indagate utilizza un social network. La media delle 314 aziende espositrici si attesta invece sul 34%. Il social preferito è Facebook, con 102 pagine attive. In molti casi però la presenza aziendale sembra rispondere più alla necessità di “esserci” che non a una strategia di comunicazione vera e propria: ecco allora che 32 di queste pagine non sono direttamente linkate al sito internet aziendale, sono pagine personali dei titolari dell’azienda usate per comunicare le novità professionali, o sono pagine create e abbandonate dopo pochi post. Solo nell’8% dei casi le aziende hanno scelto Twitter e, come per Facebook, spesso si tratta di profili personali dei titolari. Più apprezzato invece lo strumento della newsletter, per comunicare contenuti più ampi, usato da 32 aziende. 17 i blog, ospitati all’interno dei siti internet, ma in più di un terzo dei casi non vengono aggiornati da oltre un mese, o addirittura da quasi un anno. 19 invece gli espositori che hanno un canale Youtube, il 6%, con una media di 2000 visualizzazioni l’uno, usato principalmente per caricare tour virtuali all’interno dell’azienda, eventi o rassegna video. “Le aziende hanno compreso l’importanza del web e la necessità di “farsi trovare” da ogni angolo del mondo – commenta l’Assessore al Commercio Estero Marino Finozzi – e i siti offrono una vetrina importante. Quello che manca invece è una strategia di comunicazione adatta ai social network, che preveda maggiore interazione. È importante che le aziende ne colgano presto l’importanza, e in tal senso questo è un settore che offre nuove possibilità di occupazione ai più giovani, i “nativi digitali”, che hanno un approccio più immediato alle logiche di questi nuovi strumenti“  
   
 

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