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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Maggio 2012
 
   
  BIMBI PREMATURI MENO STRESSATI CON UN´ASSISTENZA CENTRATA SUI LORO BISOGNI APPENA PUBBLICATA SU PEDIATRICS UNA RICERCA IN 25 TERAPIE INTENSIVE NEONATALI ITALIANE. BOSISIO

 
   
  Parini, 3 maggio 2012 - La nascita pretermine costituisce una delle maggiori sfide degli ultimi anni per l’assistenza sanitaria nazionale. In effetti, i progressi in ambito medico e infermieristico hanno consentito di aumentare le probabilità di sopravvivenza anche di bambini estremamente pretermine. Ma quali sono le conseguenze della loro ospedalizzazione, solitamente piuttosto lunga? L’urgenza medica e la priorità data alla sopravvivenza del bambino spesso sovrastano l’importanza del suo benessere psichico. Inoltre, durante il ricovero i nati prematuri devono subire spesso interventi dolorosi o manovre invasive (prelievi, posizionamento di sondini, drenaggi). Per tale motivo, accanto alla qualità dell’assistenza medico-infermieristica, in molte terapie intensive neonatali (Tin) è ormai consolidata un’attenzione a quella che viene definita, con un termine anglosassone, Developmental Care (Dc). Si tratta di una serie di pratiche di assistenza di natura non strettamente clinico-medica, ma più focalizzate a favorire il benessere globale del bambino e la qualità dello scambio con l’ambiente, come il rispetto per il ciclo sonno/veglia, il controllo di stimoli dolorifici o disturbanti, la riduzione della manipolazioni o di interventi non necessari. Sebbene molte Tin italiane ricorrano a procedure di Dc, si registra una grande disomogeneità tra i vari reparti e mancano studi che documentino in che misura la qualità della care possa influenzare lo sviluppo neurocomportamntale del bambino. Proprio per indagare gli eventuali effetti dei diversi livelli di care nelle competenze dei pretermine ricoverati nelle Tin, nel 2006, grazie alla collaborazione tra un gruppo di enti (Irccs Medea – La Nostra Famiglia, Aziende Ospedaliere di Lecco e Varese, Università Bocconi) è stato avviato lo studio multicentrico Neo-acqua (Neonatal Adequate Care for Quality of Life). Oggi sono disponibili i primi risultati della ricerca, appena pubblicati su Pediatrics - http://pediatrics.Aappublications.org/content/early/2012/04/04/peds.2011-0813.abstract  Sono stati presi in esame 178 bambini, tutti fortemente pretermine, ovvero nati prima della 29° settimana di età gestazionale o con un peso alla nascita molto basso (< 1.500 gr.), ma senza complicazioni cliniche significative. I ricercatori hanno messo a punto uno specifico questionario per misurare la Developmental Care di 25 Tin italiane. Lo strumento ha permesso di ottenere due indici sintetici dei livelli di qualità dell’assistenza. Il primo indice, denominato Cura Centrata sul Bambino (Ccb), prende in considerazione la presenza di pratiche utili al benessere del piccolo, come ridurre le stimolazioni tattili disturbanti, favorire la vicinanza dei genitori, permettere loro di trascorrere la notte in reparto e di praticare la marsupio-terapia. Il secondo indice, denominato Gestione del Dolore (Gd), valuta le modalità con cui l’equipe della Tin aiuta il bambino ad affrontare le situazioni in cui inevitabilmente sperimenterà dolore. Ad esempio, attraverso il Gd vengono misurati il numero di procedure farmacologiche e non farmacologiche utilizzate per ridurre il dolore, l´uso di analgesia farmacologica o sedazione continua durante la ventilazione meccanica, nonché l’utilizzo da parte dell’equipe di scale finalizzate alla valutazione clinica del dolore neonatale o di un protocollo per la gestione del dolore del neonato. Ciascun bambino è stato valutato attraverso una scala, denominata Nnns (Nicu Network Neurobehavioral Scale, Lester e Tronick, 2004), che permette di delineare un profilo delle competenze neurocomportamentali di bambini ad alto rischio, fornendo indicazioni anche relativamente alla presenza di segni di stress. Lo studio evidenzia che i bambini ricoverati in Tin con un alto livello di Cura Centrata sul Bambino sono più stabili, presentano alti livelli di attenzione e bassi livelli di eccitabilità e di stress. Allo stesso tempo i bambini ricoverati nelle Tin con alti livelli di Gestione del Dolore sono più attenti e responsivi all’ambiente, sono meno ipotonici e meno “stressati”. Complessivamente questi dati suggeriscono che le competenze neurocomportamentali del neonato pretermine sono associati ai livelli di qualità di Developmental Care forniti dalle Tin e sono indicativi dell’importanza delle pratiche di assistenza per il benessere globale del bambino. Inoltre, considerando che la nascita pretermine continua ad essere un fattore di rischio rilevante con effetti anche a lungo termine sullo sviluppo del bambino, si reputa che alti livelli di care, almeno in una certa misura, possano agire come fattore di protezione. Proprio alla luce di queste considerazioni, lo studio Neo-acqua procederà nel valutare gli eventuali effetti benefici della qualità dell’assistenza nel corso dei primi sei anni di vita del bambino. “La ricerca sta andando avanti in una prospettiva longitudinale attraverso controlli periodici fino ai 7 anni di età, per vedere se nei bambini seguiti nelle Tin con bassi livelli di Developmental Care permangono effetti anche sul lungo termine - afferma Rosario Montirosso, responsabile del Centro 0-3 per lo studio dello sviluppo socio-emozionale del bambino piccolo in condizioni di rischio evolutivo dell’Istituto Medea -; ad esempio, in alcune analisi preliminari relative ai 18 mesi di età, abbiamo che i bambini che provengono da Tin con più bassi livelli di Developmental Care presentano maggiori difficolta nello sviluppo emotivo-comportamentale”. Www.lanostrafamiglia.it    
   
 

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