Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Maggio 2012
 
   
  RAPPORTO UNIONCAMERE: PIL: -1,5% NEL 2012, +0,8% NEL 2013 IL SUD SOFFRE DI PIÙ DARDANELLO: “UN PACCHETTO DI PROPOSTE PER LO SVILUPPO” LE IMPRESE PREVEDONO 130MILA POSTI DI LAVORO IN MENO

 
   
  Roma, 7 maggio 2012 – Anche la recessione ha due velocità – quella del Centro-nord e quella del Mezzogiorno – così come l’attesa ripresa del ciclo economico che dovrebbe concretizzarsi nel 2013. Secondo le previsioni contenute nel Rapporto Unioncamere 2012, diffuso in occasione della 10ª Giornata dell’Economia, a fronte di un calo medio del Prodotto interno lordo dell’1,5%, saranno le regioni del Sud a pagare lo scotto più consistente della crisi, segnando un decremento del Pil dell’1,8%, con l’Abruzzo, il Molise e la Basilicata destinate a registrare una contrazione del 2%. Anche i consumi delle famiglie e la spesa per investimenti sono previsti quest’anno in ulteriore, sensibile calo (rispettivamente -2,1% e -3,8%), più incisivo nelle aree meridionali. Il segno più tornerà a comparire nel 2013 (+0,8% l’incremento atteso del Pil), con un’accelerazione maggiore nel Nord-est (+1,3%) e un velocità decisamente più contenuta al Sud (+0,2%). Come prevedibile in un contesto recessivo quale quello che stiamo vivendo, l’occupazione dipendente, delineata dalle prime anticipazioni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, diminuirà dell’1,1%, provocando la perdita di ulteriori 130mila posti di lavoro, causata soprattutto dalla riduzione delle assunzioni che le imprese dell’industria e dei servizi prevedono di effettuare nell’arco dell’anno. Di poco superiori alle 633mila unità, esse saranno oltre 200mila in meno di quelle preventivate nel 2011. “I dati ci confermano la necessità di favorire gli investimenti per rilanciare l’economia e sostenere l’occupazione”, ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Dopo quattro anni di crisi, il tessuto produttivo del Paese appare provato. Fra gennaio e marzo di quest’anno, sono andate perdute 26mila imprese. In pericolo sono tanti piccoli e piccolissimi imprenditori che rischiano di fallire per crediti non riscossi o perché vedono ridursi il credito dalle banche. Ovviamente l’occupazione risentirà di questo contesto, soprattutto quella creata dalle microimprese con meno di 10 addetti. Per questi motivi abbiamo avanzato proposte concrete prive di oneri per le casse statali su cinque temi chiave per lo sviluppo: semplificazione, internazionalizzazione, investimenti, credito e lavoro”. Pil 2012: per Abruzzo, Molise e Basilicata il calo sarà del 2% - E’ ancora il Mezzogiorno l’area del Paese che maggiormente soffrirà nel 2012 la crisi che ha investito il Paese. Secondo gli Scenari delle economie territoriali contenuti nel Rapporto Unioncamere 2012, a fronte di una riduzione del Pil dell’Italia dell’1,5%, le regioni del Sud dovrebbero registrare un -1,8%. Il Centro invece sarà in linea con la media nazionale (-1,5%) mentre Nord-ovest e Nord-est dovrebbero presentare una riduzione del Pil rispettivamente dell’1,4% e dell’1,3%. L’andamento relativamente migliore del Prodotto interno lordo dovrebbe riguardare, quindi, oltre alla Valle d’Aosta (-1,2%), alcune regioni nord-orientali (-1,1% in Trentino Alto Adige, -1,3% in Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna). Attorno al -1,4% si attesteranno Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio, mentre, tra le regioni del Mezzogiorno, la dinamica peggiore dovrebbe coinvolgere in particolare Abruzzo, Molise e Basilicata (-2%), Sicilia e Sardegna (-1,9%). La ripresa arriverà col nuovo anno, quando tutti gli indicatori – ad eccezione dei consumi - torneranno in positivo, a cominciare dal Pil, atteso in crescita dello 0,8%. All’emilia Romagna e al Veneto la medaglia d’oro della crescita prevista nel 2013 (rispettivamente +1,4% e +1,3%). Il Mezzogiorno arrancherà ancora, segnando in tutte le regioni incrementi piuttosto deboli, compresi tra il +0,3% dell’Abruzzo, della Campania e della Puglia e il +0,1% della Sicilia. -2,1% i consumi; - 3,8% gli investimenti - Sarà la componente interna a evidenziare il calo più ampio: infatti, le politiche restrittive connesse al risanamento dei conti pubblici, da un lato, e un mercato del lavoro ancora in pesante difficoltà, dall’altro, avranno ricadute significative sul reddito delle famiglie e contribuiranno a rendere estremamente caute le scelte di consumo. La spesa per consumi, pertanto, dovrebbe ridursi del 2,1%, mentre gli investimenti subirebbero un calo del 3,8% a seguito di persistenti difficoltà di accesso al credito, di una domanda ancora debole, di margini di capacità produttiva inutilizzata. I consumi delle famiglie, in particolare, dovrebbero contrarsi del 2,4% nel Mezzogiorno (con punte del -2,8% in Molise, -2,7% in Basilicata e -2,6% in Campania, Puglia e Sardegna), del 2,2% nel Centro, del 2% nel Nord-ovest e dell’1,8% nel Nord-est. Dal lato degli investimenti, il 2012 vede un calo generalizzato, ma più marcato, nell’area meridionale del Paese: rispetto alla flessione media nazionale del 3,8% (cui si allinea il Centro), il Mezzogiorno segna -4,5%, mentre Nord-ovest e Nord-est si attestano rispettivamente sul -3,6% e sul -3,4%. L’export tiene: +2,8% - Il miglioramento dell’economia italiana che gli Scenari prospettano per la seconda parte dell’anno è favorito soprattutto all’andamento delle esportazioni, che, pur rallentando rispetto all’anno precedente, dovrebbero evidenziare un aumento del 2,8%, contribuendo ad avviare una ripresa degli investimenti. La performance migliore caratterizza Nord-est e Centro (3,1% e 3%, rispettivamente), mentre il Nord-ovest si allinea alla media nazionale (2,8%) e il Mezzogiorno si ferma all’1,8%. Le prospettive migliori in termini di export dovrebbero coinvolgere alcune tra le maggiori regioni esportatrici, più precisamente Veneto (3,7%), Lombardia (3,2%), Toscana (3,1%), Emilia Romagna e Lazio (2,9% entrambe). 130mila posti di lavoro in meno nel 2012 - Il difficile contesto economico continuerà a colpire soprattutto le imprese con meno di 10 dipendenti, più fortemente legate ai consumi interni. Esse genereranno un numero di assunzioni inferiore a quello delle aziende con 50 dipendenti e oltre (244mila contro 262mila). A fine anno, il saldo si prospetta quindi pari a quasi 62mila unità in meno per la classe 1-9 dipendenti, superiore alle -33mila per quella 10-49 e alle -35mila per le imprese di 50 dipendenti e oltre. Se il calo dell’occupazione dipendente sarà numericamente consistente soprattutto nel settore degli Altri servizi (44mila i posti di lavoro che Excelsior prevede vengano ridotti), in termini di variazione percentuale sono le Costruzioni l’ambito dal quale ci si attende la più elevata emorragia occupazionale: più di 34mila i posti di lavoro che, tra entrate e uscite, si dovrebbero ridurre nell’arco dell’anno, con un calo dell’occupazione dipendente che in quest’ambito raggiungerà il –3,3%. Proseguirà purtroppo anche quest’anno la riduzione della forza lavoro presente nelle nostre imprese manifatturiere (ammonta a oltre -38mila il saldo tra entrate e uscite previste dalle imprese, con una variazione percentuale del –1,1%), con il tessile, abbigliamento e calzature al quale si dovrà il decremento maggiore (-8mila unità). Nel settore dei Servizi (che, preso nel suo complesso, a fine anno dovrebbe registrare un saldo negativo superiore alle 56mila unità), le imprese commerciali prevedono un saldo tra entrate e uscite di oltre 12mila unità in meno, mentre tra gli Altri servizi è soprattutto il comparto turistico e della ristorazione quello che presenta le previsioni più negative: -16mila i posti di lavoro nel 2012, ben 13mila dei quali dovuti alle imprese fino a 9 dipendenti. Unico ambito in controtendenza sono i Servizi avanzati di supporto alle imprese, che quest’anno prevedono di accrescere di mille unità il proprio personale dipendente. Territorio: è ancora allarme Sud - In un Paese che stenta ad agganciare la ripresa, è ancora il Mezzogiorno l’area più colpita sotto il profilo dell’occupazione dipendente. Se il più consistente calo delle entrate (65mila in meno rispetto a quelle preventivate nel 2011, con un saldo negativo di oltre 35mila unità, pari al -0,9%) interesserà il Nord-ovest (le cui imprese prevedono di effettuare 162mila assunzioni entro l’anno), la contrazione più consistente coinvolgerà il Sud e Isole: 42mila i posti di lavoro in meno prodotti dal saldo negativo in questa ripartizione (con un calo dell’1,7%), derivanti dalla differenza tra le 174mila entrate totali programmate e le 217mila uscite per pensionamento, scadenza di contratto o altri fattori. Negative ma meno penalizzanti le dinamiche delle altre ripartizioni, con il Nord-est che comunque dovrebbe contrarre l’occupazione dipendente nel settore privato di 24mila unità (-0,9%) ed il Centro di 28mila (-1,2%). A livello regionale, ad eccezione della Valle d’Aosta dove i posti di lavoro dovrebbero ridursi del -2,3% (con la perdita di 640 unità), sono tutte regioni del Meridione quelle in cui si prospettano le variazioni peggiori. La più consistente in Sicilia (-2,2%), seguita da Molise, Calabria, Puglia, Abruzzo e Sardegna (che percentualmente perderanno tra il -2,0% della prima e il -1,7% dell’ultima). In valori assoluti, tuttavia, sarà la Lombardia (dalla quale si attende un calo dell’occupazione dello 0,7%) la regione che dovrebbe presentare il saldo negativo più elevato, pari a quasi 19mila posti di lavoro in meno. Anche Toscana e Marche (-1,4% entrambe) dovrebbero chiudere l’anno con una contrazione occupazionale superiore alla media. Enna, Ragusa e Siracusa le province in cui è attesa la variazione più elevata, prossima o di poco superiore al -3%, ma sono 25 le province soprattutto (ma non solo) del Mezzogiorno in cui il calo dell’occupazione dovrebbe raggiungere o superare il 2%. Scenario al 2013 per il Pil delle regioni italiane Tassi di var. % su valori concatenati (anno di riferimento 2000)
2011 2012 2013
Piemonte 0,9 -1,4 0,8
Valle d´Aosta 0,6 -1,2 1,0
Lombardia 0,8 -1,4 1,1
Trentino-alto Adige 0,9 -1,1 1,1
Veneto 0,8 -1,4 1,3
Friuli-venezia Giulia 0,6 -1,3 1,0
Liguria 0,3 -1,5 0,4
Emilia-romagna 1,0 -1,3 1,4
Toscana 0,3 -1,6 0,9
Umbria 0,0 -1,5 0,9
Marche 0,0 -1,7 0,9
Lazio 0,2 -1,4 0,6
Abruzzo -0,4 -2,0 0,3
Molise -0,2 -2,0 0,2
Campania -0,2 -1,8 0,3
Puglia -0,2 -1,6 0,3
Basilicata -0,4 -2,0 0,2
Calabria -0,1 -1,8 0,2
Sicilia -0,1 -1,9 0,1
Sardegna -0,3 -1,9 0,2
Nord-ovest 0,8 -1,4 0,9
Nord-est 0,9 -1,3 1,3
Centro 0,2 -1,5 0,7
Mezzogiorno -0,2 -1,8 0,2
Italia 0,4 -1,5 0,8
Scenario di previsione 2012-2013 per la spesa per consumi delle famiglie, gli investimenti fissi lordi e le esportazioni di beni verso l´estero delle regioni italiane Tassi di var. % su valori concatenati (anno di riferimento 2000)
Spesa per consumi delle famiglie Investimenti fissi lordi Esportazioni di beni verso l´estero
2012 2013 2012 2013 2012 2013
Piemonte -2,0 -0,1 -3,4 1,3 1,9 3,0
Valle d´Aosta -2,2 -0,1 -3,8 1,2 2,3 3,9
Lombardia -1,9 -0,1 -3,7 1,5 3,2 4,4
Trentino-alto Adige -1,9 0,0 -3,4 1,5 1,3 3,0
Veneto -1,8 0,1 -3,2 1,6 3,7 4,7
Friuli-venezia Giulia -1,7 0,1 -3,8 1,6 2,7 3,9
Liguria -2,4 -0,3 -3,6 0,9 1,5 3,1
Emilia-romagna -1,8 0,1 -3,5 1,4 2,9 4,0
Toscana -2,1 -0,2 -3,8 1,3 3,1 3,6
Umbria -2,3 -0,3 -3,7 1,0 2,6 3,0
Marche -2,3 -0,7 -3,7 1,1 2,8 3,1
Lazio -2,2 -0,4 -3,7 1,3 2,9 3,5
Abruzzo -2,5 -0,7 -4,8 0,7 2,6 3,6
Molise -2,8 -0,6 -3,9 0,5 2,6 3,5
Campania -2,6 -1,1 -3,7 0,7 1,7 3,4
Puglia -2,6 -0,7 -4,1 0,6 1,1 2,9
Basilicata -2,7 -0,3 -6,3 0,2 2,3 3,6
Calabria -2,2 -1,0 -6,4 0,1 1,1 2,8
Sicilia -2,1 -0,7 -4,1 0,4 1,7 2,9
Sardegna -2,6 -0,6 -5,7 0,2 2,0 3,5
Nord-ovest -2,0 -0,1 -3,6 1,4 2,8 4,0
Nord-est -1,8 0,1 -3,4 1,5 3,1 4,3
Centro -2,2 -0,4 -3,8 1,3 3,0 3,5
Mezzogiorno -2,4 -0,8 -4,5 0,5 1,8 3,2
Italia -2,1 -0,3 -3,8 1,2 2,8 3,9
Occupati dipendenti a fine 2011, movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale
Dipendenti Movimenti previsti nel 2012 Tassi previsti nel 2012**
31 12 2011 (valori assoluti)*
(v.A.)* Entrate Uscite Saldo Entrata Uscita Saldo
Totale 11.456.620 633.470 764.060 -130.590 5,5 6,7 -1,1
Industria 4.805.960 166.670 240.960 -74.290 3,5 5,0 -1,5
Industria in senso stretto 3.520.080 101.260 139.670 -38.410 2,9 4,0 -1,1
Estrazione di minerali 43.430 1.100 1.740 -640 2,5 4,0 -1,5
Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 296.150 24.000 26.320 -2.330 8,1 8,9 -0,8
Industrie tessili, dell´abbigliamento e calzature 441.260 12.030 20.320 -8.300 2,7 4,6 -1,9
Industrie del legno e del mobile 229.120 5.440 9.540 -4.100 2,4 4,2 -1,8
Industrie della carta, cartotecnica e stampa 143.660 3.330 4.930 -1.600 2,3 3,4 -1,1
Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 192.310 4.590 6.760 -2.160 2,4 3,5 -1,1
Industrie della gomma e delle materie plastiche 165.400 3.560 5.050 -1.490 2,2 3,1 -0,9
Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 184.020 3.550 7.120 -3.580 1,9 3,9 -1,9
Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 680.930 15.700 21.340 -5.640 2,3 3,1 -0,8
Ind. Fabbric. Macchin. E attrezzature e dei mezzi di trasporto 646.030 15.360 18.880 -3.530 2,4 2,9 -0,5
Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 349.320 8.070 11.290 -3.220 2,3 3,2 -0,9
Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.E install. 91.940 3.200 4.200 -1.000 3,5 4,6 -1,1
Ind. Beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 56.520 1.360 2.180 -820 2,4 3,9 -1,5
Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 240.740 8.120 9.880 -1.760 3,4 4,1 -0,7
Costruzioni 1.045.150 57.290 91.410 -34.120 5,5 8,7 -3,3
Servizi 6.650.660 466.800 523.090 -56.290 7,0 7,9 -0,8
Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 236.850 6.480 9.360 -2.870 2,7 3,9 -1,2
Commercio all´ingrosso 582.060 20.330 24.210 -3.880 3,5 4,2 -0,7
Commercio al dettaglio 1.050.490 62.310 67.810 -5.510 5,9 6,5 -0,5
Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 790.010 167.280 183.340 -16.060 21,2 23,2 -2,0
Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 929.780 34.470 44.590 -10.120 3,7 4,8 -1,1
Servizi dei media e della comunicazione 86.050 4.650 5.520 -870 5,4 6,4 -1,0
Servizi informatici e delle telecomunicazioni 376.080 12.420 12.590 -170 3,3 3,3 0,0
Servizi avanzati di supporto alle imprese 335.100 19.060 18.040 1.020 5,7 5,4 0,3
Servizi finanziari e assicurativi 488.660 11.060 13.480 -2.410 2,3 2,8 -0,5
Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 706.620 49.850 58.080 -8.240 7,1 8,2 -1,2
Istruzione e servizi formativi privati 115.120 7.950 9.370 -1.410 6,9 8,1 -1,2
Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 475.550 30.920 32.790 -1.870 6,5 6,9 -0,4
Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 265.240 31.190 32.640 -1.450 11,8 12,3 -0,5
Studi professionali 213.030 8.830 11.290 -2.450 4,1 5,3 -1,2
Ripartizione Territoriale
Nord Ovest 3.834.250 162.430 198.290 -35.860 4,2 5,2 -0,9
Nord Est 2.807.520 170.200 194.440 -24.240 6,1 6,9 -0,9
Centro 2.358.240 126.250 154.330 -28.080 5,4 6,5 -1,2
Sud e Isole 2.456.610 174.590 217.000 -42.410 7,1 8,8 -1,7
Classe Dimensionale
1-9 dipendenti 3.225.940 244.320 306.090 -61.770 7,6 9,5 -1,9
10-49 dipendenti 2.839.170 127.120 160.520 -33.400 4,5 5,7 -1,2
50-249 dipendenti 2.119.090 87.390 111.070 -23.680 4,1 5,2 -1,1
250-499 dipendenti 692.660 42.030 46.280 -4.250 6,1 6,7 -0,6
500 dipendenti e oltre 2.579.760 132.610 140.100 -7.490 5,1 5,4 -0,3
Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per regione
Movimenti previsti nel 2012 Tassi previsti nel 2012**
(valori assoluti)*
Entrate Uscite Saldo Entrata Uscita Saldo
Piemonte 40.620 53.340 -12.730 4,3 5,7 -1,3
Valle d’Aosta 3.680 4.320 -640 13,3 15,6 -2,3
Lombardia 99.500 118.420 -18.920 3,9 4,6 -0,7
Liguria 18.630 22.200 -3.570 6,3 7,5 -1,2
Trentino Alto Adige 28.030 30.070 -2.030 11,0 11,8 -0,8
Veneto 60.880 68.670 -7.790 5,1 5,8 -0,7
Friuli Venezia Giulia 14.200 17.340 -3.140 5,2 6,4 -1,2
Emilia Romagna 67.090 78.360 -11.280 6,1 7,2 -1,0
Toscana 43.960 54.390 -10.430 5,7 7,1 -1,4
Umbria 7.880 9.760 -1.890 4,7 5,8 -1,1
Marche 17.340 21.820 -4.480 5,2 6,6 -1,4
Lazio 57.070 68.350 -11.280 5,2 6,2 -1,0
Abruzzo 16.010 20.160 -4.160 7,0 8,9 -1,8
Molise 2.690 3.480 -800 6,7 8,7 -2,0
Campania 46.180 54.410 -8.230 6,8 8,0 -1,2
Puglia 34.510 43.830 -9.320 6,8 8,7 -1,8
Basilicata 4.650 5.820 -1.170 6,2 7,8 -1,6
Calabria 14.520 17.980 -3.460 8,1 10,0 -1,9
Sicilia 36.210 47.800 -11.590 6,9 9,1 -2,2
Sardegna 19.830 23.510 -3.690 8,9 10,6 -1,7
Totale 633.470 764.060 -130.590 5,5 6,7 -1,1
Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per provincia
Movimenti previsti nel 2012 Tassi previsti nel 2012**
(valori assoluti)*
Entrate Uscite Saldo Entrata Uscita Saldo
Torino 20.780 28.440 -7.660 4,0 5,5 -1,5
Vercelli 1.440 2.140 -700 4,2 6,2 -2,0
Novara 3.150 3.700 -550 4,1 4,8 -0,7
Cuneo 6.200 7.440 -1.250 5,0 6,0 -1,0
Asti 1.330 1.810 -480 3,8 5,1 -1,3
Alessandria 3.730 4.800 -1.080 4,1 5,3 -1,2
Biella 1.290 1.850 -560 3,3 4,8 -1,5
Verbano-cusio-ossola 2.700 3.170 -470 9,9 11,6 -1,7
Aosta 3.680 4.320 -640 13,3 15,6 -2,3
Varese 6.400 8.050 -1.650 3,2 4,0 -0,8
Como 5.440 6.050 -610 4,3 4,8 -0,5
Sondrio 2.820 3.320 -500 7,9 9,3 -1,4
Milano (1) 42.070 47.650 -5.580 4,0 4,5 -0,5
Bergamo 9.550 11.880 -2.320 3,4 4,2 -0,8
Brescia 14.210 16.980 -2.770 4,5 5,4 -0,9
Pavia 3.260 4.090 -830 3,7 4,7 -0,9
Cremona 2.570 3.410 -840 3,7 4,9 -1,2
Mantova 3.520 4.810 -1.290 3,7 5,1 -1,4
Lecco 2.200 2.960 -760 2,9 3,8 -1,0
Lodi 1.670 1.830 -160 4,3 4,8 -0,4
Monza e Brianza (1) 5.790 7.410 -1.620 3,1 4,0 -0,9
Imperia 2.980 3.530 -550 10,3 12,2 -1,9
Savona 4.400 5.100 -700 9,4 10,9 -1,5
Genova 8.900 10.730 -1.830 4,9 5,9 -1,0
La Spezia 2.350 2.840 -480 5,9 7,2 -1,2
Bolzano 13.600 14.050 -450 10,5 10,8 -0,3
Trento 14.430 16.020 -1.590 11,5 12,8 -1,3
Verona 16.270 17.390 -1.120 7,1 7,5 -0,5
Vicenza 7.890 8.910 -1.020 3,6 4,0 -0,5
Belluno 3.330 3.850 -520 6,6 7,6 -1,0
Treviso 6.930 8.820 -1.880 3,2 4,0 -0,9
Venezia 15.750 17.480 -1.730 8,2 9,1 -0,9
Padova 8.310 9.250 -950 3,6 4,0 -0,4
Rovigo 2.400 2.970 -570 5,2 6,4 -1,2
Udine 6.800 8.350 -1.560 5,8 7,1 -1,3
Gorizia 1.690 1.870 -180 5,9  
   
 

<<BACK