Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Maggio 2012
 
   
  RICERCATORI AVVERTONO: LA PERDITA DI BIODIVERSITÀ È UNA GRAVE MINACCIA PER LA CRESCITA DELLE PIANTE

 
   
  Se pensavate che i cambiamenti climatici e l´inquinamento fossero i soli fattori a colpire gli ecosistemi del nostro pianeta, vi dovrete ricredere. Una nuova ricerca internazionale suggerisce che anche la perdita di biodiversità sia una delle cause scatenanti. Le scoperte, presentate nella rivista Nature, sottolineano la necessità di intraprendere ulteriori azioni sul fronte locale, nazionale e internazionale per salvaguardare la biodiversità. Ricercatori provenienti da Canada, Svezia e Stati Uniti hanno avviato questo studio unico nel suo genere confrontando gli effetti della perdita di diversità biologica sugli effetti previsti di altri cambiamenti ambientali antropogenici. "La perdita di diversità biologica dovuta all´estinzione di specie avrà gravi effetti sul nostro pianeta, e faremo meglio a prepararci ad affrontarli," ha spiegato uno degli autori dello studio, il professor Bradley Cardinale della School of Natural Resources and Environment presso la University of Michigan negli Stati Uniti. "Queste estinzioni potrebbero essere tranquillamente annoverate come uno dei cinque principali fattori del cambiamento globale." A partire dall´inizio degli anni 90 del secolo scorso, i ricercatori hanno identificato il ruolo maggiormente produttivo degli ecosistemi biologicamente diversi. La preoccupazione degli esperti riguardo al pericolo che il crescente ritmo delle moderne estinzioni potesse indebolire la capacità della natura di fornire beni e servizi, tra cui un clima stabile, cibo e acqua pulita è aumentata. Tuttavia, i ricercatori non sono stati in grado di paragonare in modo chiaro la perdita di biodiversità con i cambiamenti ambientali antropogenici che colpiscono la salute e la produttività degli ecosistemi. "Alcune persone hanno supposto che gli effetti della biodiversità siano relativamente lievi se confrontati con altri fattori di stress ambientali," ha detto l´autore principale David Hooper della Western Washington University negli Stati Uniti. "I nostri nuovi risultati mostrano che future perdite di specie possiedono un potenziale di riduzione della produzione delle piante pari a quelli del riscaldamento globale e dell´inquinamento." Usando un insieme di meta-analisi di dati pubblicati, il team ha osservato gli effetti della perdita di specie su produttività (crescita di piante) e decomposizione (morte delle piante), ambedue importanti processi per tutti gli ecosistemi. Secondo i ricercatori, effetti trascurabili sulla crescita delle piante negli ecosistemi appariranno in aree dove la perdita di specie locali in questo secolo si attesta all´interno della fascia più bassa delle proiezioni (ovvero una perdita tra l´1 e il 20% delle specie vegetali). Essi hanno aggiunto che i cambiamenti nella ricchezza di specie avranno minore importanza rispetto agli effetti previsti di altri cambiamenti ambientali. La crescita delle piante crollerà tra il 5% e il 10% in ecosistemi in cui le perdite di specie si attestano all´interno di proiezioni intermedie (dal 21% al 40% delle specie). Questo risultato è simile agli effetti previsti del riscaldamento climatico e delle maggiori radiazioni ultraviolette innescati dalla perdita di ozono nella stratosfera. Più alti livelli di estinzione (dal 41% al 60% delle specie) sono paragonabili agli effetti della perdita di specie classificati con quelli di vari importanti fattori di cambiamento ambientale, tra cui inquinamento da ozono, piogge acide sulle foreste e inquinamento delle sostanze nutritive. "All´interno della gamma di perdite di specie previste, noi abbiamo visto diminuzioni medie nella crescita delle piante che erano grandi quanto i cambiamenti osservati negli esperimenti che simulavano molti altri importanti cambiamenti ambientali causati dall´uomo," ha detto il professor Hooper. "Io ritengo che molti di noi che lavoravamo a questo studio siano rimasti sorpresi dalla forza relativa di questi effetti." Il team ha evidenziato l´importanza del riconoscimento da parte dei responsabili delle politiche dei possibili effetti negativi sulla biodiversità. "La più grande sfida che ci attende è quella di prevedere gli effetti combinati di queste sfide ambientali sugli ecosistemi naturali e sulla società," ha detto uno degli autori della ricerca, J. Emmett Duffy del Virginia Institute of Marine Science negli Stati Uniti. A questo studio hanno contribuito esperti provenienti dall´Università di Göteborg in Svezia e dalla Mcgill University e dalla University of British Columbia in Canada. Altri partecipanti americani sono stati il National Center for Ecological Analysis and Synthesis, la University of Vermont, la Northern Arizona University e la University of California, Irvine. Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www.Nature.com/  Western Washington University: http://www.Wwu.edu/    
   
 

<<BACK