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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Maggio 2012
 
   
  MARCHE: REPORT SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELLE AREE PROTETTE.

 
   
  Ancona, 9 maggio 2012 - Settemila 531 controlli effettuati, 421 illeciti amministrativi e penali riscontrati nel 2011. Sono i dati delle verifiche che il Corpo Forestale dello Stato ha svolto, lo scorso anno, nelle aree protette del territorio marchigiano. Risultati emersi nel corso dell’incontro con i rappresentanti dei vari enti che si è svolto in Regione, al quale ha partecipato il nuovo comandante regionale Marche, Cinzia Gagliardi. La dottoressa è stata ricevuta, in precedenza, dal presidente Gian Mario Spacca, presso Palazzo Raffaello, sede della Giunta regionale. Spacca ha espresso gratitudine e apprezzamento per il lavoro svolto dal Corpo Forestale, con il quale la Regione ha stipulato una convenzione per la lotta agli incendi boschivi, le attività Meteomont (prevenzione rischio valanghe) e i controlli agroforestali. Iniziative che sono state integrate, a partire dal 2011, con la sorveglianza nelle aree protette: due parchi nazionali (Monti Sibillini, Gran Sasso e Monti della Laga), quattro parchi regionali (Monte San Bartolo, Sasso Simone e Simoncello, Monte Conero, Gola della Rossa e Frasassi), tre riserve naturali statali (Gola del Furlo, Abbadia di Fiastra, Montagna di Torricchio) e tre regionali (Ripa Bianca di Jesi, Monte San Vicino, Sentina). Un territorio protetto ampio 90 mila ettari, al quale si aggiungono gli oltre 136 mila ettari (14 per cento della superficie regionale) della Rete natura 2000: 29 Zone di protezione speciale e 80 Siti di interesse comunitario. Tutta questa attività del Comando regionale Marche è stata portata all’attenzione del presidente Spacca dal nuovo comandante Gagliardi, che si è insediata in Ancona lo scorso 2 aprile, dopo la promozione a dirigente superiore, avvenuto nel gennaio 2012. Nel corso dell’incontro con i rappresentanti delle aree protette è emerso che l’attività del Corpo Forestale dello Stato, oltre alla sorveglianza, è orientata anche alla collaborazione per progetti di educazione ambientale, accompagnamento delle scolaresche, monitoraggio ambientale e tutela della biodiversità. Le criticità più evidenti riguardano la massiccia presenza turistica, specie nel Parco regionale del Monte Conero, che registra un afflusso medio annuo di 200 mila visitatori, in particolare tra i mesi di marzo e settembre, con problemi legati all’incremento del rischio di incendi boschivi. L’area del Conero, poi, segnala una forte antropizzazione, con un conseguente pericolo di illeciti edilizi e una consistenza eccessiva della popolazione di cinghiali. In varie aree protette, inoltre, risulta rilevante il fenomeno del bracconaggio.  
   
 

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