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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Maggio 2012
 
   
  DE TOMASO: SI CERCANO ALTERNATIVE CREDIBILI

 
   
  Torino, 9 maggio 2012 - Richiedere un tavolo a livello governativo e contestualmente verificare possibili alternative credibili alla De Tomaso è la strada che si è deciso di percorrere durante l’incontro che gli assessori regionali al Lavoro, Claudia Porchietto, e allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, hanno avuto l’8 maggio con i sindacati e le rappresentanze dei lavoratori dell’azienda. I due assessori hanno poi duramente replicato a Gian Luca Rossignolo, che ha dichiarato di ritenere la vicenda De Tomaso “l’emblema della mancanza totale di politica industriale operata dalla Regione dopo le elezioni amministrative del 2010”, poiché “il piano industriale alla base dell’operazione di riconversione dello stabilimento ex Pininfarina prevedeva contributi regionali e finanziamenti bancari per circa 30 milioni che non sono stati confermati dalla nuova amministrazione e dagli istituti di credito inizialmente coinvolti”. Porchietto ha consigliato a Rossignolo di “riparare ai danni che ha prodotto ai suoi dipendenti prima di lanciarsi in dubbie analisi politico-industriali. La messa in liquidazione della De Tomaso e i crediti vantati dai suoi dipendenti e fornitori mi pare poi che bollino, quali disperate, le sue accuse nei confronti della Regione. Il problema della vicenda De Tomaso - ha continuato - si sintetizza proprio nella denuncia mossa verso la Regione. Da tali parole Rossignolo pretendeva di mandare avanti un’azienda esclusivamente con soldi pubblici: una visione distorta che spiega perfettamente le ragioni del fallimento del suo ‘piano industriale’. La Regione, così come ampiamente dimostrato in questi due anni di travagliata vicenda, ha onorato tutte le promesse contenute negli atti pubblici ereditati dalla precedente Giunta. Certo non poteva sostituirsi ad un uomo che per anni ha parlato di investitori provenienti da tutti i continenti e che non abbiamo mai potuto né incontrare, né verificare. Il dramma è che Rossignolo voglia ancora esercitarsi in un grottesco scaricabarile, prendendo tempo, a tutto danno del futuro dei 980 lavoratori dello stabilimento di Grugliasco e dei circa 140 di Livorno”. “Credo che la pazienza di questo governo verso la famiglia Rossignolo sia stata tanta e mal riposta - ha aggiunto Giordano - Per mesi, fin dall´inizio della legislatura, abbiamo deciso volontariamente di provare a mettere a disposizione ogni risorsa possibile per poter sostenere un’iniziativa industriale che desse lavoro certo a qualche centinaio di persone. Ma non abbiamo trovato mai un interlocutore che fosse disponibile a mettere chiaramente sul tavolo proposte concrete. Per mesi abbiamo ascoltato di promesse di sostegno fatte dalla precedente Giunta regionale di cui non vi è traccia in alcun atto di questo ente. Soltanto parole e, da parte dell’imprenditore Rossignolo, fumose ipotesi di partenariato e altrettanto fumose richieste di sostegno senza un progetto reale. Quanto fatto sinora da questo Governo regionale con i piani sull’occupazione e sulla competitività sta a testimoniare per ciò che è realmente avvenuto e per ciò che è stato avviato negli ultimi due anni: una costante attenzione per aumentare l’occupazione, per favorire la crescita delle imprese locali, per attirare investimenti in Piemonte. Tutti dati certi e sacrosanti, nero su bianco, risultati certificati”.  
   
 

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