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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Febbraio 2007 |
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“MADRI SOLE E NUOVE FAMIGLIE”, PRESENTATO VOLUME A PERUGIA
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Perugia, 5 febbraio 2007 - “Nella nostra società è già difficile crescere dei figli vivendo in coppia, figuriamoci da sole”: da questa frase, detta e pensata da molte donne, nasce l’idea, da parte del Coordinamento nazionale delle donne “Cisl”, di occuparsi delle madri sole con figli. L’approfondimento della tematica ha prodotto la pubblicazione del volume “Madri sole. Sfide politiche e genitorialità alla prova”, presentato a Perugia alla presenza di una delle autrici, Franca Bimbi che è professore di sociologia all’Università degli studi di Padova, dell’assessore regionale alle pari opportunità, Maria Prodi, della responsabile nazionale donne “Cisl”, Anna Maria Parente, del direttore de “Il messaggero” Umbria, Sandro Petrollini. Nella prefazione del libro il presidente nazionale della Fondazione per il Sud, Savino Pezzotta, sottolinea che il testo racconta di un bisogno inascoltato che chiede sempre maggior attenzione, affinché si realizzino politiche sociali capaci di interpretare le esigenze di questa forma familiare che cresce all’interno della nostra società, contornata da problemi, dolori, difficoltà – scrive Pezzotta - La femminilizzazione della povertà determina una condizione di disagio, spesso accompagnata all’incapacità delle politiche pubbliche, dei servizi e del mondo del lavoro di sostenere le esigenze di cura delle persone che è delegata e grava in linea di massima sulle donne. Per questi motivi – ha concluso – cresce il fenomeno di scoraggiamento che porta molte donne a non presentarsi più sul mercato del lavoro alla nascita di un figlio e questo fa sì che, in generale, la componente femminile abbia tassi di occupazione più bassi e di lavoro part- time più alti. E’ nostro compito richiamare l’attenzione su un fenomeno che si sta manifestando in tutta la sua gravità e che, spesso, è più grave di quello che le statistiche ci raccontano e si traduce in una solitudine disperante che impedisce di concepire un’idea sul futuro proprio e dei propri figli”. “Mettere a punto delle politiche di welfare mirato significa ‘non fare parti uguali tra diseguali’- ha detto l’assessore Prodi durante la presentazione del volume – ma, al contrario, ci obbliga a dotarci di strumenti che vadano ad individuare i bisogni reali e sappiano distinguere tra genitori che vivono effettivamente da soli la propria genitorialità e situazioni di convivenza in cui convergono risorse umane ed economiche a sostegno dei figli. Nel momento in cui si focalizza la questione delle politiche di conciliazione fra lavoro e famiglia – ha aggiunto - vorrei che si partisse proprio dalle madri sole”. ”Noi pensiamo – ha detto Maria Parente della Cisl - che siamo socialmente e culturalmente in una fase difficile e di transizione, nella quale convivono elementi del passato e fenomeni diversi che, spesso, non siamo in grado di comprendere e, soprattutto, ci rendono incapaci di proporre soluzioni adeguate”. “Il tema dei ‘genitori non in coppia’ attraversa tutte le contraddizioni non risolte del nostro vivere ed è per questo che il Coordinamento femminile chiede un’attenzione pubblica. In Italia sino agli inizi degli anni 90 le madri sole costituivano un tema inesplorato nell’analisi sociologica e tutt’oggi rappresentano un problema indifferente al dibattito politico e un soggetto invisibile nelle misure di politiche sociali. Indifferenza ingiustificata – ha aggiunto - se si pensa al gran numero di famiglie monogenitoriali, nonostante le giovani madri sfuggano alle rilevazioni, perché spesso ritornano nel nucleo familiare di origine. Inoltre, i processi di defamiliarizzazione o di costituzione di nuove forme di famiglie vedono una crescita costante del numero di figli minori i cui genitori non convivono”. Franca Bimbi, coautrice del libro con Rosanna Trifiletti, ha evidenziato che “il tema delle madri sole resta ancora un problema indifferente al dibattito politico. I sostegni economici ed i servizi ai cittadini non raggiungeranno i loro obiettivi – ha aggiunto – se le politiche pubbliche non assumono anche la prospettiva di un sostegno ai legami sociali, alle relazioni di prossimità ed alle reti di comunità”. . |
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