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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Maggio 2006
 
   
  PASSANTE DI MESTRE – CHISSO: ANDARE AVANTI

 
   
  Venezia, 31 maggio 2006 - “Avvertiamo un improvviso accendersi di fuochi, quasi a indicare una ripresa del partito che nel Veneto abbiamo chiamato “del non fare”; noi riteniamo di aver agito nel pieno rispetto di tutti e il Passante di Mestre deve andare avanti. Se ci sono eventuali casi particolari da approfondire, chiederemo alle Parrocchie, non ai comitati, di segnalarceli; e siamo pronti a risolverli, come abbiamo sempre fatto finora”. Renato Chisso, assessore alle politiche della mobilità del Veneto, ha risposto senza giri di parole alle critiche sollevate ieri da alcuni rappresentanti della sinistra, che hanno presentato interrogazioni al Governo e alla Regione sulle problematiche che sarebbero emerse con l’avvio dei lavori. Lo ha fatto stamani nella sede di Veneto Strade, affiancato dal Commissario Straordinario per il Passante di Mestre Silvano Vernizzi. “Non si può gettare fango dove fango non c’è”, ha aggiunto Chisso, secondo il quale che le critiche sollevate “o hanno motivazioni elettorali o sono finalizzate a bloccare di fatto i lavori”. Non servono ulteriori organismi – ha ribadito l’assessore – perché c’è già una Commissione di super esperti di fama nazionale che segue le cose; molti Comuni hanno ritenuto di attivare specifici sportelli informativi per i cittadini interessati; non rileviamo lo stato di tensione di cui si è parlato ieri e il consenso sociale sulla nostra azione lo misuriamo anche in termini di adesioni bonarie agli espropri, dove su 750 casi solo venti sono stati definiti critici e di questi solo in 7 casi ci sono ricorsi al Tar (altri 8 sono stati ritirati), che non ha mai ritenuto di prendere provvedimenti di carattere inibitorio.
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dal canto suo Vernizzi ha replicato punto per punto alle presunte difficoltà. Il suo discorso ha spaziato dalla stretta collaborazione in materia di antimafia con le prefetture e le autorità preposte al controllo, alla regolarità delle procedure seguite, ribadite con due sentenze conformi del Tar e del Consiglio di Stato. C’è sempre stata massima collaborazione tra Commissario e Comuni e ci sono stati numerosi rapporti diretti tra gli uffici del commissario e i singoli espropriandi oltre che con i rappresentanti dei vari comitati. Le modalità di esproprio sono contenute in un protocollo innovativo sottoscritto con le Organizzazioni Professionali Agricole, sulla cui base sono stati già conclusi 328 accordi bonari e altri 402 sono in itinere. Tra l’altro viene riconosciuta a tutti una indennità pari a tre volte il Valore Agricolo medio, che viene liquidata per l’80 per cento alla sottoscrizione dell’accordo bonario e per il 20 per cento al momento del frazionamento. Gli immobili da abbattere sono in tutto 46 (non 132 come si è detto ieri) e per 30 di questi è già stato definito un accordo bonario: all’immobile da espropriare viene riconosciuto il valore commerciale di ricostruzione, liquidato per l’80 per cento alla firma dell’accordo e per il 20 per cento al rogito. Per i restanti 16 immobili 5 casi verranno chiusi in settimana e per gli ultimi 11 le trattative devono ancora iniziare. E’ previsto che i Comuni autorizzino la riedificazione, con pari cubatura, degli edifici espropriati. I Cantieri rispondono tutti alle norme di legge sulla sicurezza. Le fasce di rispetto di 60 metri sono previste dal Codice della Strada. Per i danni indiretti sono previsti indennizzi ai proprietari di terreni e abitazioni; qualora il proprietario di un abitazione subisca un danno superiore al 75 per cento può chiedre l’esproprio dell’intero immobile con le procedure agevolate. Le Varianti rispetto al progetto definitivo sono relative esclusivamente a richieste dei Comuni per il miglioramento della viabilità comunale o di accesso ai fondi o di mitigazione ambientale. A proposito di salvaguardia ambientale, è prevista la realizzazione di aree di mitigazione per 89 ettari complessivi, con piantumazioni di alberature e cespugli e la realizzazione di aree di fitodepurazione. Sono previsti quasi 38 km di barriere antirumore, dei quali oltre 20 inverdite. E’ in atto una collaborazione con la Coldiretti per la realizzazione del cosiddetto Passante Verde, con la collaborazione degli agricoltori. Quanto alla questione tariffaria, Vernizzi ha ribadito la non verità dell’accusa secondo la quale il Passante verrebbe pagato anche dai pedaggi della tangenziale, spiegando il meccanismo tecnico delle tariffe di indifferenza per coloro che escono alle barriere autostradali, che pagano anche un tratto di Passante. Se così non fosse – è stato anche osservato – molti veicoli potrebbero ritenere più conveniente uscire dall’autostrada e percorrere la vecchia tangenziale. La liberalizzazione tra le barriere sarà invece totale ed è anzi prevista una numerosa serie di interventi di svincolo e di adduzione proprio per favorire la mobilità locale. Il Commissario per il Passante ha infine rintuzzato i singoli casi indicati nel dossier presentato ieri. Quanto alle affermazioni del presidente dell’Anas, riportate dalla stampa, secondo il quale alcune opere pubbliche sono a rischio per mancanza di finanziamenti, “noi siamo tranquilli – ha affermato Chisso – e se Pozzi ha problemi di altra natura non metta di mezzo il Passante”. .
 
   
 

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