Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 06 Febbraio 2007
 
   
  AGRICOLTURA UMBRA; PRESENTATO ‘PRS’ 2007/2013 PER LIVIANTONI “FRUTTO DI UN´AMPIA CONCERTAZIONE".

 
   
   “Il nuovo Piano di sviluppo rurale è stato oggetto di un confronto serrato con le istituzioni, le organizzazioni agricole, le imprese. Sono quindi prive di fondamento le perplessità espresse da qualcuno sul metodo seguito per la sua stesura, sulla quale abbiamo coinvolto tutto il sistema rurale dell’Umbria”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Carlo Liviantoni aprendo l’ 1 febbraio, a Perugia, la conferenza stampa per illustrare i contenuti e le novità del Piano di sviluppo rurale per l’Umbria 2007/2013, alla presenza del direttore regionale all’agricoltura e foreste, Ernesta Maria Ranieri, e del Preside della facoltà di agraria dell’Università di Perugia, Francesco Pennacchi. “Il Piano - ha ricordato Liviantoni - è stato oggetto di un lungo percorso di partecipazione: prima nelle sue linee strategiche ai Tavoli territoriali ed al Tavolo generale del Patto, poi con la presentazione alle imprese degli obiettivi prioritari del documento in oltre venti incontri, cui hanno partecipato più di 2mila imprenditori. Successivamente con la presentazione della bozza di Programma di sviluppo rurale alle organizzazioni ambientaliste ed al Tavolo agroalimentare ed infine con la concertazione avvenuta al Tavolo generale del Patto per lo sviluppo il dieci gennaio scorso. Sul documento – ha proseguito l’assessore -, deliberato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta, si è ora avviata la trattativa con la commissione europea per il via libera definitivo. Questo – ha aggiunto – perché abbiamo piena consapevolezza della posta in gioco: tutto il sistema rurale umbro deve essere messo in grado di sostenere la competizione con il mercato globale. Pertanto – ha sottolineato - le maggiori risorse, che abbiamo guadagnato con l’ottimo lavoro svolto insieme ai soggetti economici e sociali nella precedente fase di programmazione 2000/2006 (che allora consentì all’Umbria di avvalersi di risorse aggiuntive pari a 44milioni di euro, non utilizzate da altre Regioni e riassegnate a quelle con maggiore capacità di spesa, ndr), verranno utilizzate per investimenti, per innovare l’intero sistema agricolo regionale e per collegare le filiere di settore”. Relativamente a chi “ha additato altre regioni italiane come modelli da seguire nelle politiche di sviluppo rurale”, l’assessore ha sottolineato che “forse hanno dimenticato che con il precedente Piano di sviluppo l’Umbria è stata capace di spendere il 124per cento delle risorse ad essa assegnate, posizionandosi come prima regione italiana”. “Un risultato che oggi ci consente – ha detto Liviantoni - di poter contare per il nuovo Piano su oltre 334milioni di euro di finanziamenti. Ciò colloca l’Umbria quasi allo stesso livello della Lombardia (395milioni/euro) e poco al di sotto del Veneto (400milioni/euro), con maggiori risorse rispetto alle Marche (200milioni/euro) ed al Molise (85milioni/euro)”. Rafforzamento delle competitività delle imprese e delle economie rurali, accrescimento dei servizi al territorio ed alla popolazione, consolidamento e potenziamento qualitativo di tutte le risorse e peculiarità dell’Umbria sono per l’assessore le direttrici strategiche attorno alle quasi si è costruito il documento. “Abbiamo messo a punto – ha detto - un insieme di misure integrate per favorire la progettazione aziendale e la stretta correlazione fra filiere e territorio, soprattutto su tematiche innovative e condivise come la qualità, l’imprenditoria giovanile, l’ambiente, il paesaggio, l’agroenergia e la zootecnia. Promozione dell’innovazione, prodotti a valore aggiunto, formazione ed informazione degli imprenditori, presidio del territorio, sostenibilità delle diverse attività agricole e zootecniche, diversificazione delle colture, migliore qualità alimentare ed ambientale sono alcuni degli elementi – ha aggiunto - che caratterizzeranno l’azione di governo nei prossimi sette anni. La finalità è di rendere l’agricoltura umbra competitiva, coerente con l’evoluzione del mercato ma anche compatibile con l’ambiente ed il paesaggio della regione”. Una impostazione che è stata tradotta negli obiettivi degli Assi in cui si articolano le diverse misure del documento e che riguardano, testualmente, “l’accrescimento del valore aggiunto delle produzioni attraverso l’innovazione, la qualificazione, la promozione, il trasferimento delle conoscenze, la valorizzazione della risorsa umana e il ricambio generazionale e lo sviluppo dell’integrazione lungo le principali filiere agricole, agroalimentari e forestali (Asse1-competitività)”; “la biodiversità e tutela delle risorse idriche, naturalistiche e paesaggistiche, il contrasto ai cambiamenti climatici ed il consolidamento dei metodi di produzione biologica e del benessere degli animali (Asse2-agroambiente)” ed il “mantenimento delle attività produttive in funzione dell’occupazione e la crescita dell’attrattività del territorio rurale (Asse 3)”. “E’ vero che durante la partecipazione – ha detto l’assessore – ci sono state differenti valutazioni sulla ripartizione delle risorse tra i diversi Assi. Ma la scelta operata dalla Regione, dopo una ampio confronto, è stata quella di modulare l’impegno finanziario sulle effettive capacità di spesa, per evitare di vederci sottrarre da Bruxelles le risorse assegnate attraverso il meccanismo del disimpegno automatico”. In particolare, all’Asse1 (competitività) è stato assegnato il 40per cento delle risorse (per 133,77mln di euro, contro il 37per cento del Piano precedente pari a 83milioni di euro); il 43per cento dei finanziamenti è andato all’Asse2 (misure agroambientali) per un importo di 143,80milioni di euro (erano stati il 57% nella precedente programmazione pari a 127milioni di euro) ed il 14per cento all’Asse3 (attrattività del territorio) per 46,82milioni di euro (nel Piano 2000/2006 erano stati 13milioni200mila, pari al 6 per cento dei fondi assegnati). “E’ evidente che le maggiori risorse a disposizione rispetto al precedente periodo di programmazione – ha detto l’assessore –, impongono un maggiore sforzo economico della Regione e degli altri soggetti interessati per cofinanziare gli interventi. In questo quadro anche le imprese sono chiamate ad investimenti più pesanti di quelli effettuati in passato. Per attuare gli obiettivi del nuovo Piano – ha concluso Liviantoni - l’agricoltura umbra potrà infatti contare su risorse pubbliche per 750 milioni di euro (di cui oltre 334 milioni dall’Unione Europea e la rimanente quota dallo Stato e dalla Regione Umbria) che, con il cofinanziamento dei privati, arriveranno a superare il miliardo di euro, 250 milioni in più rispetto al vecchio Piano di sviluppo rurale”. Il preside della facoltà di agraria, Francesco Pennacchi, ha sottolineato come “il prossimo periodo di programmazione debba essere guidato dalla parola integrazione se si vuole costruire un sistema rurale veramente competitivo. Il nuovo Piano di sviluppo rurale – ha concluso – ha già colto questa necessità. Come Università daremo il nostro contributo soprattutto in materia di gestione dell’innovazione nell’ambito delle politiche agricole dell’Umbria ”. Il direttore all’agricoltura e foreste della Regione Umbria Ernesta Ranieri ha evidenziato “come il nuovo Piano di sviluppo preveda l’attivazione di diverse misure per proporre un ventaglio integrato di offerte. Non mancherà una diversa formulazione dei bandi, che saranno multimisura per le imprese e finalizzati al rafforzamento delle filiere ed allo sviluppo locale attraverso progetti di partenariato pubblico e privato. E’ inoltre prevista una maggiore semplificazione delle procedure ed una riduzione dei costi amministrativi”. .  
   
 

<<BACK