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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Maggio 2012
 
   
  UE, NICCOLÒ RINALDI: "IL COMMERCIO È UNA RISORSA PREZIOSA PER I PAESI DELLA RIVOLUZIONE ARABA"

 
   
  Bruxelles, 10 maggio 2012 - Una parte dei paesi protagonisti della Rivoluzione araba sono riusciti a cacciare i propri dittatori e attraversano oggi un percorso complesso verso la democrazia. Che non può evitare la dimensione economica. Il 9 e 10 maggio sarà discussa e votata la relazione del deputato Niccolò Rinaldi sulla politica commerciale dell´Ue rispetto ai paesi del Mediterraneo, nella quale si richiede di sostenere l´attività della piccola e media impresa, e della liberalizzazione dell´economia. In che modo il commercio può contribuire al consolidamento della democrazia e alla stabilità dei paesi della Primavera araba? Niccolò Rinaldi - Quello che sta succedendo ha un´importanza fondamentale per l´Unione europea. È un test anche per capire se siamo capaci di utilizzare le disposizioni del Trattato di Lisbona sul commercio per creare posti lavoro, stimolare gli investimenti e agevolare le piccole e medie imprese nei paesi della Primavera araba. Abbiamo tutti gli strumenti necessari. Tutto dipende da come sapremo utilizzarli. Oggi l´impatto sul commercio con i paesi del Sud del Mediteranno è limitato rispetto al suo vero potenziale. I benefici del commercio sono spesso rimasti nelle mani di qualche famiglia o di qualche clan. Bisogna creare le migliori condizioni possibili per fare in modo che questi paesi costruiscano i propri progetti. A cominciare dall´Unione europea. Come ci si può assicurare che lo sviluppo economico non avvenga a scapito dei diritti umani? La "clausola relativa ai diritti umani" negli accordi di libero scambio sarà sufficiente? Nr - Questa clausola è sempre esistita ma non è mai stessa rispettata, o almeno non totalmente. Abbiamo avuto delle relazioni commerciali con l´Egitto ai tempi di Mubarak e la Tunisia di Ben Ali. Continueremo a inserire delle clausole che richiedono di rispettare i diritti umani negli accordi commerciali, ma la priorità principale è che questi accordi permettano ai cittadini di questi paesi di accedere al mercato europeo, che l´economia sia liberalizzata per evitare che solo poche famiglie possano beneficiarne. Penso che la diffusione di una cultura imprenditoriale tra i semplici cittadini possa essere un valore aggiunto per lo sviluppo dei diritti umani. Alcuni temono che il sostegno all´agricoltura nei paesi del Sud del Mediterraneo non avrà un impatto sugli agricoltura europei. Come trovare il giusto equilibrio? Nr - È difficile rimanere competitivi per l´Europa rispetto alle grandi aziende dei paesi del Sud del Mediterraneo. Nonostante ciò i piccoli produttori del Sud devono essere sostenuti per accedere ai prestiti e al commercio con l´Unione europea. Le nostre relazioni con il Sud del Mediterraneo si sono principalmente concentrare sull´agricoltura e sono statu gli agricoltori europei a pagarne il prezzo. Questo non è giusto. Ora bisogna diversificare le nostre relazioni commerciali sviluppando la piccola e media impresa. Questo permetterà di alleggerire il carico che pesa sugli agricoltori europei.  
   
 

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