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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Maggio 2012
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE NUOVE NORME IVA SUI BUONI ("VOUCHER")

 
   
  Bruxelles, 14 maggio 2012 - La Commissione europea ha proposto il 10 maggio di aggiornare le norme dellŽUnione in materia di Iva per garantire il trattamento fiscale uniforme di tutti i tipi di buoni ("voucher") nellŽinsieme degli Stati membri. NellŽunione europea il mercato dei buoni è pari a oltre 52 miliardi di euro allŽanno. I buoni prepagati per le telecomunicazioni rappresentano quasi il 70% del mercato, seguiti dai buoni regalo e dai buoni sconto. Tuttavia le differenze esistenti da uno Stato membro allŽaltro nelle norme Iva sui buoni causano gravi inefficienze del mercato. Invece di trarre un vantaggio reale dal mercato unico, le imprese sono costrette ad affrontare problemi di doppia imposizione e difficoltà nellŽespandere le loro attività oltre frontiera. Le nuove norme mirano a porre rimedio a tale situazione. Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode, ha dichiarato: "I buoni, acquistati e venduti a milioni ogni settimana, sono in piena espansione in Europa. LŽincertezza e le complicazioni della normativa fiscale non devono essere una giustificazione per frenare questo mercato in espansione. Con le nuove norme sullŽIva oggi proposte possiamo instaurare un autentico mercato unico dei buoni, a vantaggio delle imprese, dei cittadini e delle amministrazioni fiscali." Le nuove norme proposte prevedono, fra lŽaltro, una chiara definizione delle diverse categorie di buoni e il regime loro applicabile ai fini dellŽIva, rendendo così possibile il trattamento uniforme in tutta Europa delle operazioni che comportano lŽutilizzo di buoni. La proposta comprende disposizioni relative alla definizione dei buoni ai fini dellŽIva e alla determinazione del momento in cui lŽIva sui buoni diviene esigibile (ossia, al momento della vendita o del riscatto). Stabilisce inoltre norme concernenti i buoni che passano attraverso le catene di distribuzione e i mezzi di pagamento generali. Le nuove norme entreranno in vigore il 1° gennaio 2015. Contesto - Attualmente non esistono norme a livello dellŽUnione sul trattamento ai fini Iva delle operazioni che comportano lŽutilizzo di buoni. In assenza di norme comuni, gli Stati membri hanno messo a punto pratiche nazionali, che non sono coordinate e causano spesso problemi alle imprese e per la riscossione dellŽIva. Quando un buono è emesso in uno Stato membro e utilizzato in un altro, non è sempre chiaro in quale momento le operazioni legate al buono debbano essere tassate. È il caso, ad esempio, delle catene internazionali di alberghi che si servono di buoni per promuovere soggiorni in diversi Stati membri dellŽUe. La proposta odierna si prefigge di chiarire e armonizzare le norme dellŽUnione sul trattamento ai fini Iva dei buoni. Avrà pertanto un effetto positivo sulle imprese eliminando i casi di doppia imposizione e lŽincertezza sugli adempimenti fiscali. La proposta contribuirà inoltre a colmare le lacune che facilitano lŽelusione fiscaleda parte di alcune imprese, che sfruttano le divergenze esistenti fra gli Stati membri. Le nuove norme si integrano inoltre nella più ampia strategia dellŽagenda digitale europea, in particolare nellŽobiettivo di creare un mercato digitale unico. La Commissione propone in primo luogo di armonizzare la definizione dei buoni ai fini dellŽIva e di determinare il momento dellŽimposizione per le operazioni che comportano lŽutilizzo di buoni al fine di evitare incoerenze che danno luogo alla doppia imposizione o alla doppia non imposizione. Il momento dellŽimposizione sarà determinato dalla natura del buono; verrà in tal modo chiarito se lŽimposta debba essere applicata allŽatto della vendita del buono o del suo riscatto contro beni o servizi. In secondo luogo, le nuove norme operano una netta divisione tra i buoni e altri mezzi di pagamento. Il numero crescente di dispositivi mobili rende necessario distinguere tra i crediti prepagati per le telecomunicazioni (che sono buoni) e i servizi di pagamento mobile (che sono soggetti a unŽimposizione diversa). LŽevoluzione tecnologica nel settore dei pagamenti, in particolare lŽutilizzo sempre più diffuso dei pagamenti mobili, rende necessario eliminare qualsiasi ambiguità. La direttiva stabilisce infine norme comuni per la distribuzione dei buoni allŽinterno delle catene di intermediari, specialmente nel caso in cui tali catene si estendano a due o più Stati membri. Ad esempio, una carta telefonica può cambiare di mano diverse volte in una catena di distribuzione prima di raggiungere il consumatore e le imprese interessate hanno bisogno di certezza in merito ai loro adempimenti fiscali. La direttiva contempla altre misure tecniche che riguardano il diritto a detrazione, le procedure di riscatto e di rimborso, la persona debitrice dellŽimposta e altri obblighi delle imprese. La proposta della Commissione è corredata di una valutazione dŽimpatto, secondo le cui conclusioni lŽunico modo efficace per colmare le carenze individuate consiste nellŽinserire nella direttiva Iva le nuove disposizioni sui buoni. La direttiva Ue sullŽIva e la valutazione dŽimpatto sono consultabili al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/taxation_customs/taxation/
vat/key_documents/legislation_proposed/index_en.htm
 
 
   
 

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