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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Maggio 2012
 
   
  ANZIANI A PADOVA, CONVEGNO AUSER: CAMBIARE SISTEMA SERVIZI SOCIALI: MENO RESIDENZIALITA’, PIU’ DOMICIALIRITA’, PIU’ SERVIZI SOLLIEVO PER FAMIGLIA, PIU’ TURISMO SOCIALE

 
   
  Venezia, 14 maggio 2012 - “Invecchiare bene si può. Già ora si vive molto più di un tempo. Ma la sfida che abbiamo di fronte è avere una lunga vita che sia anche una buona vita in salute e attività il più a lungo possibile. Per arrivare a questo obiettivo è necessario cambiare il sistema dei servizi sociali così come sono stati impostati fino a ora”. Lo ha detto il 10 maggio l’Assessore regionale alle politiche sociali intervenuto a Padova, al Centro Altinate, alla tavola rotonda organizzata dall’Auser di Padova, dal titolo "Invecchiare bene: un sogno possibile?". Secondo l’Assessore che ha incentrato il suo intervento in particolare sulla non autosufficienza, va dato più spazio alla domiciliarità e meno alla residenzialità come fin qui è stata intesa, e le strutture residenziali devono diventare (come già stanno in parte facendo) centri di servizio che offrano una varietà di prestazioni agli anziani e alle famiglie. Egli, inoltre, pur salvaguardano il modello veneto “che è un modello di comunità sempre valido” ha auspicato che sia imitato il sistema adottato da Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna che hanno molti più servizi domiciliari rispetto a quelli residenziali. ´´Il nostro problema, invece – ha chiarito - e´ quello di avere troppa residenzialita´, pari al 50%. Sarebbe ideale raggiungere il 65 per cento di domiciliarita´, che, attraverso il riconoscimento come lea (livelli essenziali di assistenza), permetterebbe di servire almeno 35.000 persone al posto delle attuali 25 mila, senza aumentare i costi dei servizi´´. Sernagiotto si è soffermato su diversi aspetti che riguardano le politiche per gli anziani: ad esempio il tema, cruciale nel prossimo futuro, della parziale autosufficienza che deve intervenire sulla persona anziana con una riabilitazione che ne consenta il recupero funzionale in appositi centri (nel Veneto ce ne sono due a Mestre e a Villorba, e il progetto è di aumentarli) prima di affidarsi a un centro di servizio. “Tutto il sistema va rinnovato – ha aggiunto l’Assessore regionale - oggi i nostri anziani li portiamo in casa di riposo e lì muoiono. Non dovrà più essere così. Gli anziani in struttura residenziale dovranno vivere veramente, magari andare a passare una settimana in montagna con una pratica di turismo sociale che deve allargarsi, ottenendo in più con ciò di ‘liberare’ per 15 giorni possa usufruire qualcun altro, un’altra famiglia che necessita di un ricovero temporaneo per un congiunto, avendo così un periodo di sollievo anche per se”. Nell’ambito del convegno, è stata inoltre presentata una ricerca dell’Auser di Padova sulla condizione degli anziani in città che, tra l’altro, ha segnalato che 9000 anziani oltre i 70 anni vivono soli e che 3000 di questi non erano conosciuti dai servizi sociali; ora il Comune li contatterà anche se una delle difficoltà è che la metà di essi non apre la porta neanche agli emissari del Comune; 1500 dei 3000 non conosciuti dai servizi presentavano bisogni sociali precisi (dall’alimentazione, alla casa) e circa 700 hanno manifestato invece il desiderio di una telefonata amica.  
   
 

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