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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Febbraio 2007
 
   
  CELL THERAPEUTICS, INC. SOLLECITA I PROPRI AZIONISTI E LE RELATIVE BANCHE DEPOSITARIE AD ESERCITARE IL DIRITTO DI VOTO E STA CONSIDERANDO LE ALTERNATIVE DISPONIBILI PER OTTENERE IL QUORUM PER L’ASSEMBLEA ANNUALE

 
   
  Seattle e Bresso, 5 febbraio 2007 - Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato il 31 gennaio che la persistente impossibilità di raggiungere il quorum necessario per l’assemblea annuale, originariamente tenuta in data 23 giugno 2006 e successivamente convocata per il 30 novembre 2006, potrà condizionare la capacità della Società di deliberare validamente sugli argomenti all’ordine del giorno, capacità che risulta essenziale per la continuità dell’attività della Società stessa. Cti intende perseguire qualunque alternativa percorribile al fine di consentire all’assemblea annuale di svolgere la propria attività nell’interesse di tutti gli azionisti, ivi inclusa la presentazione a Borsa Italiana di una domanda formale per la revoca delle proprie azioni ordinarie (Mtax: Ctic) dal mercato azionario italiano Mtax, qualora questa fosse l’unica alternativa disponibile. Le azioni ordinarie di Cti rimarrebbero quotate sul Nasdaq. La Società ricorda ai propri azionisti che gli stessi possono ancora esercitare il proprio diritto di voto in relazione agli argomenti all’ordine del giorno dell’assemblea annuale convocata per il 30 novembre 2006, contattando le banche depositarie oppure esercitando direttamente il diritto di voto. In linea con la prassi adottata da tante società biofarmaceutiche per finanziare le proprie attività, di tanto in tanto la Società cerca di raccogliere capitali tramite l’offerta in sottoscrizione di azioni ordinarie e/o di strumenti convertibili in azioni ordinarie. A questo scopo la Società deve disporre di una quantità sufficiente di azioni autorizzate. Nelle due ultime assemblee degli azionisti, la prima tenutasi nel giugno e la seconda nel novembre dello scorso anno, quest’ultima presso Borsa Italiana, Cti non è riuscita a raggiungere il quorum necessario per deliberare validamente sugli argomenti all’ordine del giorno, quorum pari ad almeno il 50 percento delle azioni ordinarie in circolazione. Con riferimento a queste assemblee, tra i vari punti all’ordine del giorno vi era la proposta di aumentare il numero delle azioni ordinarie in circolazione. Nel contesto dell’assemblea di novembre, questa proposta fu accettata da azionisti che rappresentavano più del 90% delle azioni depositate presso Dtc. Tuttavia, con riferimento alla medesima assemblea, la maggioranza (pari a n. 87,3 milioni di azioni Cti) delle azioni in circolazione era detenuta presso Monte Titoli ed i relativi diritti di voto furono esercitati rispetto a soltanto n. 6,2 milioni di queste azioni; l’82% di tali diritti di voto effettivamente esercitati risultò a favore della delibera proposta. Cti, società con sede a Seattle, Washington, è attualmente quotata sia al Nasdaq sia sul Mtax e deve agire in conformità a due diversi regimi normativi. Ai fini della valida tenuta delle proprie assemblee, Cti è, in ogni caso, soggetta alla normativa societaria in vigore nel proprio paese di costituzione; in particolare, ai sensi della legge dello Stato di Washington, una maggioranza assoluta del capitale della Società deve essere rappresentata nel contesto dell’assemblea annuale affinché si possa deliberare validamente in merito agli argomenti all’ordine del giorno. La Società sta considerando con rammarico la possibilità di richiedere la revoca delle proprie azioni dalla quotazione sul Mtax nella speranza che, così facendo, tali azioni, o almeno una parte di esse, possano essere trasferite ad azionisti o su conti statunitensi, che - con riferimento alla storia recente della Società - sono presenti alle assemblee degli azionisti e votano in misura molto maggiore. La Società è consapevole del fatto che le autorità competenti italiane devono agire in conformità a principi e regole precisi nel decidere se disporre o no la revoca di azioni dalla quotazione e, ove la Società la richiedesse, potrebbero decidere di non disporla. Tuttavia, la Società ritiene che l’approvazione degli argomenti all’ordine del giorno della propria assemblea annuale sia chiaramente nel miglior interesse della Società e di tutti i suoi azionisti e che essa abbia l’obbligo di fare tutto quanto possibile per perseguire questo fine. La Società intende continuare una stretta collaborazione con tutte le parti interessate in Italia al fine di raggiungere una soluzione soddisfacente. Nel caso in cui una quantità sufficiente dei suoi azionisti che detengono azioni presso Monte Titoli rappresenti le proprie azioni e voti a favore delle delibere proposte all’assemblea degli azionisti del novembre scorso, contattando le proprie banche depositarie o votando entro il 14 febbraio 2007, oppure qualora soluzioni alternative siano efficaci nel consentire alla Società di raggiungere il necessario quorum quali, ad esempio, attraverso un subdeposito di azioni presso un corrispondente intermediario finanziario americano che agevoli il raggiungimento del quorum per l’attuale assemblea, o per future assemblee da convocare, la Società non procederà con la richiesta di revoca. Gli azionisti italiani possono votare, ove fossero titolari di azioni Cti alla data del 20 ottobre 2006, anche se tali azioni sono state successivamente vendute, utilizzando la delega di voto (“Italian Proxy Card”), da inviare per posta o via fax all’indirizzo o al numero di fax riportati sulla delega di voto, corredata dalla certificazione di partecipazione emessa dagli intermediari finanziari. Il modulo della delega di voto può essere stampato direttamente dal sito Internet di Cti, www. Cticseattle. Com o dal sito Internet di Monte Titoli, www. Montetitoli. It. La Società ha, inoltre, dichiarato che intende esplorare contestualmente tutte le alternative a sua disposizione, quali la riorganizzazione della struttura del capitale, il frazionamento inverso delle azioni (“reverse stock split”), la riclassificazione delle azioni (“reclassification of shares”) ed eventuali altre opzioni, o combinazioni di opzioni, al fine di raggiungere i propri obiettivi societari, qualora non si possa elaborare una soluzione soddisfacente in tempi brevi. .  
   
 

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