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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Maggio 2012
 
   
  NANA BRUNA SUPER-FREDDA AIUTA A DISTINGUERE NANE E PIANETI GIGANTI

 
   
  Bruxelles, 22 maggio 2012 - Un team internazionale di astronomi finanziato dall´Ue ha appena scoperto una nana bruna composta per oltre il 99% da idrogeno ed elio. Con una temperatura di appena 400 gradi centigradi, la sua scoperta potrebbe essere fondamentale per aiutare gli astronomi a distinguere tra nane brune e pianeti giganti. Quando gli astronomi effettuano delle ricerche di pianeti attorno ad altre stelle, essi spesso individuano molti possibili pianeti mediante la forza gravitazionale degli oggetti candidati sulle stelle attorno a cui orbitano. Può essere però difficile distinguere tra nane brune compatte e pianeti giganti, poiché hanno molte caratteristiche in comune. Scrivendo nella rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, il team spiega come hanno effettuato l´osservazione usando dati provenienti dal satellite Wise (Wide-field Infrared Survey Explorer), dal telescopio Ukirt (United Kingdom Infra-red Telescope) alle Hawaii e dal telescopio Vista (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) in Cile. Lo studio riunisce scienziati provenienti da Australia, Cile, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito, ed è in parte sostenuto da una rete di formazione iniziale Marie Curie (Itn) denominata "Pianeti rocciosi attorno a stelle fredde" (Rocky Planets Around Cool Stars - Ropacs), supportata con oltre 3 milioni di euro di finanziamenti nell´ambito del tema "Persone" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Le nane brune sono oggetti simili a stelle con massa insufficiente per avviare la fusione dell´idrogeno nei loro nuclei; con il tempo, esse si raffreddano fino a raggiungere temperature di appena poche centinaia di gradi. Esse si formano come le stelle dal collasso di una gigantesca nube molecolare larga qualche centinaio di anni luce, e le nane brune nei sistemi binari condividono la stessa composizione chimica atmosferica delle loro stelle ospiti. I pianeti giganti, d´altro canto, si formano inizialmente come grandi nuclei solidi, che crescono poi mediante accrezione del gas proveniente dal disco che li circonda e ciò li porta ad avere una diversa composizione chimica negli strati più esterni. Per i pianeti giganti, la proporzione di elementi più pesanti, o "metalli", è tre volte più alta rispetto al Sole. Sono queste le differenze che permettono agli astronomi di distinguere tra pianeti e nane brune, e che rivelano i loro meccanismi di formazione. L´oggetto scoperto di recente, conosciuto semplicemente come Bd+01ø 2920B, è circa 35 volte più grande di Giove, ed è in orbita attorno alla sua stella ospite a una distanza di 390 miliardi di km, o circa 2600 volte la distanza media tra la Terra e il Sole. L´autore principale dello studio, il dott. Pinfield del Centre for Astrophysics Research presso la University of Hertfordshire nel Regno Unito, spiega che questo nuovo lavoro è stato reso possibile combinando i dati provenienti da ricerche condotte sulla Terra e nello spazio: "Gli studi provenienti da telescopi come Vista e Ukirt e da osservatori orbitanti come Wise ci stanno fornendo una visione senza precedenti di corpi "ultra-freddi" a noi vicini. Trovando questi oggetti rari in orbita attorno a stelle non lontane, noi riusciamo a cogliere il quadro della situazione, e cioè che viviamo in una galassia dove pianeti giganti e nane brune sono entrambi comuni." Il principale obbiettivo del network Ropacs è quello di scoprire e studiare pianeti extrasolari che circondano stelle fredde, di gran lunga i più comuni possibili ospiti di pianeti. Il team intende venire a capo di varie questioni: in che modo la formazione del pianeta dipende dalla stella ospite; l´intera gamma di stelle attorno alle quali si possono trovare pianeti abitabili; in che modo il nostro Sistema Solare si collega con l´ampia diversità dei sistemi planetari; e come possiamo usare al meglio la tecnologia futura per scoprire e misurare la completa varietà dei pianeti extrasolari potenzialmente abitabili. La rete prepara i ricercatori in fase iniziale (early stage researchers - Esr) e fornisce ai giovani ricercatori con esperienza (experienced researchers - Er) conoscenze astronomiche, informatiche, matematiche e tecniche che permettono loro di misurare, simulare e interpretare osservazioni scientifiche di pianeti extrasolari, nonché le tecnologie usate per osservarli e caratterizzarli. Per maggiori informazioni, visitare: Royal Astronomical Society (Ras): http://www.Ras.org.uk    
   
 

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