Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Maggio 2012
 
   
  CANTIERE APPENNINO: PARTE LA FASE 2

 
   
  Parma – Parte la “fase 2” di Cantiere Appennino, il progetto di lavori per il presidio della montagna cofinanziato da Provincia e Fondazione Cariparma e nato nel corso della Conferenza per la montagna 2011. Dopo le azioni di messa in sicurezza delle infrastrutture di viabilità (già realizzate), è ora la volta degli interventi forestali per il potenziamento della multifunzionalità dei boschi: per questi le risorse di Cantiere Appennino vanno a integrare quelle messe a disposizione dal Psr (Programma di sviluppo rurale) dell’Emilia-romagna attraverso la misura 227. Nell’appennino parmense il Psr ha finanziato 15 progetti per un totale di circa 1.350.000 euro: oltre un quarto di tutto il budget previsto per l’intera Emilia-romagna. Le risorse regionali saranno appunto integrate da una compartecipazione finanziaria del territorio di circa 300mila euro: questa compartecipazione sarà garantita per 200.000 euro grazie alle risorse del progetto “Cantiere Appennino” messe a disposizione dalla Fondazione Cariparma, e per il resto attraverso il sostegno dei Comuni di Langhirano, Lesignano e Neviano Arduini (per gli interventi nel proprio territorio) e attraverso il contributo dei consorzi delle cooperative forestali, che danno così un segnale di responsabilità e di disponibilità a giocare ancor più un ruolo da protagonisti nel presidio del territorio forestale. Il 15 maggio nella sede della Provincia la firma della convenzione per il trasferimento delle risorse dalla stessa Provincia (che svolge un ruolo di coordinamento) ai soggetti beneficiari. “Questa iniziativa è in continuità con un impegno sulla montagna che non data da oggi, e testimonia l’importanza della montagna e delle sue risorse, naturali e umane, non solo per noi ma per tutto un territorio. È un tentativo serio di far sì che il bosco torni ad essere fonte di reddito, in un dato di comprensione anche ambientale, sociale, culturale ed economica”, ha detto il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari. Anche i rappresentanti delle due comunità montane si sono soffermati sul gioco di squadra: “Credo che sia giusto sottolineare la sinergia di diverse forze che si sono prodigate per il territorio, una sinergia che tanto più oggi diventa fondamentale”, ha commentato l’assessore all’Agricoltura della Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno Maria Cattani, ribadendo la centralità del tema del presidio del territorio. “Il fatto di mettersi intorno a un tavolo e di unire le forze per un obiettivo non è mai banale e va sempre sottolineato. Il tema, cioè la montagna, e in questo caso particolare la forestazione, è di grande importanza: per la montagna e per il territorio tutto”, ha confermato l’assessore all’Agricoltura della Comunità montana unione dei comuni Parma Est Stefano Bovis, affiancato dall’assessore alla Forestazione Massimo De Matteis. “Già la prevenzione del dissesto basterebbe per giustificare l’intervento, ma c’è qualcosa di più – ha osservato il segretario generale della Fondazione Cariparma Luigi Amore -. L’obiettivo è trasformare una zona che potrebbe essere vista come un peso in zona e occasione di sviluppo, sia per quanto riguarda la risorsa boschi sia sotto l’aspetto del tessuto locale, cioè di tutto quanto fa coesione: un ambiente in cui ci sia occasione di lavoro e d’impresa è un ambiente attrattivo per tutti”. I progetti costituiranno infatti un volano anche occupazionale, contribuendo a dare respiro alla filiera: a partire dalle cooperative forestali. “Uno degli obiettivi – ha confermato Alessandro Daraio, collaboratore della Provincia per lo sviluppo locale - è proprio dare una risposta rapida alle criticità di una filiera in difficoltà, con attenzione anche alle organizzazioni stabili che hanno un interesse specifico su questo tema”. Questi i progetti finanziati: 1 progetto sarà realizzato dalla Provincia nella Riserva naturale regionale dei Ghirardi; 8 progetti saranno realizzati dalla Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno e riguarderanno la Foresta del Monte Penna, la Comunalia di Boschetto, la Comunalia di Montegroppo e le Comunalie di Groppo e Tombeto ad Albareto, il Monte Barigazzo, la Comunalia di Mariano a Valmozzola, la Comunalia di Setterone a Bedonia, il Monte Cappuccio; 3 progetti saranno realizzati dalla Comunità montana Unione dei Comuni Parma Est e riguarderanno la pineta di Cozzano a Langhirano, l’area di Badia Cavana a Lesignano, l’area del Monte Fuso e Pieve di Sasso a Neviano degli Arduini; 1 progetto sarà realizzato dal Parco regionale dei Cento Laghi ora confluito nell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia Occidentale, nell’area Lago di Ballano e Rigoso a Monchio delle Corti; 2 progetti saranno realizzati dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano a Prato Spilla nel comune di Monchio e nel Demanio della Val Parma a Corniglio. Questi interventi rappresentano solo un tassello del rilevante impegno della Provincia e dei suoi partner per il presidio della montagna, che oltre alla dimensione fisico-ambientale comprende anche una dimensione economico-produttiva (e in quest’ambito l’obiettivo è quello di sostenere il mantenimento delle attività economiche e la salvaguardia dei livelli occupazionali, ma anche di favorire il rinnovamento della struttura produttiva e la creazione di iniziative imprenditoriali con più alti profili di sostenibilità nel lungo periodo) e una dimensione sociale (e in questo campo si lavora per frenare i fenomeni di abbandono che ancora si registrano in alcuni comuni e soprattutto nelle frazioni più marginali, e garantire nel contempo un adeguato livello di servizi e qualità della vita alla popolazione residente). Cantiere Appennino: i tre filoni - Il progetto “Cantiere Appennino. Programma di lavori per il presidio della montagna” è nato nel 2011 nell’ambito del lavori della Conferenza provinciale per la montagna. Il progetto ammonta nel complesso a oltre 1 milione di euro, ed è cofinanziato da Provincia e Fondazione Cariparma: riguarda lavori di presidio fisico del territorio montano, sensibile come noto a fenomeni di dissesto idrogeologico. Si articola in tre filoni: 1. Messa in sicurezza delle infrastrutture di viabilità attraverso di manutenzione e prevenzione, per evitare l’insorgere o l’aggravarsi di situazioni emergenziali; 2. Interventi forestali per il potenziamento della multifunzionalità dei boschi, e in particolare manutenzione straordinaria di opere di sistemazione idraulico-forestale storiche (per la conservazione del suolo e la salvaguardia del reticolo idrografico) e azioni volte a tutela e incremento della biodiversità; 3. Interventi per la fruizione turistica del territorio e l’estensione della rete dei percorsi escursionistici in Appennino.  
   
 

<<BACK