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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Maggio 2012 |
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SANITA’: ASSESSORE REGIONE VENETO SU POLEMICHE PER TETTI AI PRIVATI. “NON VEDO CATASTROFI MA EQUILIBRIO. LA DIMINUZIONE SULL’OSPEDALIERA COMPENSATA CON ALTRE VOCI. OTTIMIZZARE E’ IMPERATIVO CATEGORICO. SE LO FA IL PUBBLICO PUO’ RIUSCIRCI ANCHE IL PRIVATO”
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Venezia, 17 maggio 2012 - “I tetti di spesa 2012 per il privato convenzionato hanno avuto una decurtazione di circa 9 milioni di euro sull’assistenza ospedaliera, compensati da un aumento di circa 5 sulla specialistica ambulatoriale e da una riserva di 4 milioni per acquisto di prestazioni da parte delle Ulss su autorizzazione della Giunta. Non vedo catastrofi all’orizzonte, ma una prospettiva di razionale equilibrio e considero improprio sventolare ipotetici licenziamenti facendo così leva sull’allarme sociale tra i lavoratori”. Con queste parole l’assessore regionale alla sanità risponde alle polemiche sulla determinazione dei tetti di spesa della sanità privata convenzionata fissati il 15 maggio dalla Giunta veneta. “Quanto ai ricoveri – aggiunge l’assessore – ne abbiamo riconosciuti 87.228, con una diminuzione, da considerarsi fisiologica, stante che molte prestazioni prima erogate in regime di ricovero sono state autorizzate nell’ambulatoriale (cosa resa possibile dai progressi della medicina) che, non a caso, ha visto aumentare il budget di circa 5 milioni. Non dimentichiamo poi che il tasso dei ricoveri al 140 per mille abitanti va rispettato per legge, sia dal pubblico che dal privato convenzionato”. “Forse – prosegue l’esponente di palazzo Balbi – non si coglie appieno la difficoltà generale del momento e l’imperativo categorico di ottimizzare l’uso delle risorse. Il pubblico lo sta facendo ed il privato, che ne ha tutte le capacità, non può essere da meno”. Quanto alle presunte disparità tra struttura e struttura, “mi limito a ricordare – conclude l’assessore – che i criteri seguiti per l’assegnazione dei fondi sono del tutto oggettivi. Non capisco come si sarebbero potute creare delle penalizzazioni utilizzando (per tutti) l’analisi dei volumi di attività complessivi assegnati ad ogni singolo erogatore nel 2010 e nel 2011, il tasso di ospedalizzazione al 140 per mille abitanti e la spesa effettivamente sostenuta dalla Regione nei due anni precedenti. E’ ovvio peraltro che, esattamente come accade per il pubblico, nelle aree della regione dove i conti sanitari sono più in difficoltà è necessario uno sforzo di ottimizzazione maggiore”. |
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