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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Maggio 2012
 
   
  OLIVICOLTURA: UN TAVOLO DI FILIERA IN REGIONE TOSCANA PER AFFRONTARE INSIEME I PROBLEMI

 
   
  Firenze – Per affrontare le problematiche del settore olivicoltura l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori ha attivato uno specifico tavolo di filiera con la partecipazione di tutte le rappresentanze degli olivicoltori. Uno dei principali temi emersi riguarda i sottoprodotti della lavorazione dell’olio (sanse e nocciolino) che non devono essere considerate rifiuti, ma sottoprodotti. Quindi risorse e non costi. In questo senso anche una lettera congiunta dell’assessore all’agricoltura e di quello all’ambiente della Regione Toscana, inviata nell’estate 2011, che rappresenta un punto fermo sulle richieste della Regione volte a far sì che siano considerati a tutti gli effetti un sottoprodotto per usi i più diversi: disoleazione, combustione, estrazione polifenoli, destinazione a biogas, utilizzo per terricciati ecc. Programmi integrati di filiera: nel 2011 oltre 5 milioni, nel 2012 altri 3,5 milioni - Nel 2011 è stato emanato il primo bando del Psr (piano di sviluppo rurale) sui Programmi Integrati di Filiera. Due i progetti relativi alla filiera olivicola ed olearia, presentati da due importanti Cooperative di olivicoltori, per un importo complessivo di investimenti pari a 5.715.000 euro, di cui 2.481.000 di contributo (su un totale di 25 milioni di euro di contributo resi disponibili sul primo bando Pif). Questi progetti sono attualmente in fase di realizzazione. Attualmente è aperto il secondo bando Pif (il termine per la presentazione delle domande scadrà il 31 maggio prossimo), nell’ambito del quale è stata prevista una specifica riserva per la filiera olivicola olearia di 3,5 milioni di euro su una dotazione complessiva di 20 milioni. L’olivicoltura nella Pac dopo il 2013. La richiesta Toscana: “nel greening anche gli oliveti” - Le maggiori attenzioni sono accentrate sul cosiddetto “greening” cioè sulle pratiche agricole benefiche per il clima e per l’ambiente che gli agricoltori dovranno applicare a partire dal 2014. Secondo la nuova Pac il greening sarà costituito da tre misure e cioè 1) l’obbligo di diversificare i seminativi (almeno 3 tipologie diverse); 2) l’obbligo di mantenere il prato esistente nell’azienda e 3) l’obbligo di destinare una percentuale di almeno il 7 % dell’azienda ad aree di interesse ecologico. Quest’ultima misura rischia di avere il maggior impatto sulla coltivazione dell’olivo. Infatti le aziende che hanno solo la coltivazione dell’olivo, per ricevere gli aiuti previsti dal greening, potrebbero trovarsi nell’ipotesi di rinunciare ai pagamenti diretti perché impossibilitate a destinare la superficie richiesta ad aree di interesse ecologico o, peggio ancora, essere costrette ad eliminare parte degli ulivi per far posto a queste aree. Se si pensa che gran parte degli oliveti toscani sono su superfici di grande interesse paesaggistico ed ambientale perché storicamente terrazzate, appare un controsenso non tenere in considerazione questa realtà e poi obbligare l’agricoltore a creare nella propria azienda aree di interesse ecologico. La richiesta della Toscana è di far rientrare nelle aree di interesse ecologico anche gli oliveti terrazzati oppure di equiparare le colture legnose agrarie, come appunto l’olivo, alla misura del greening corrispondente al mantenimento del prato permanente in virtù dell’elevato contributo allo stoccaggio del carbonio fornito dagli oliveti. Iniziative promozionali: la prima Selezione degli oli di Toscana - Per la prima volta è stata effettuta in Toscana la “Selezione regionale degli oli di oliva”, anche sulla falsariga dei successi riscontrati nel settore vinicolo con la Selezione dei vini che in Toscana viene organizzata da oltre 20 anni. La selezione è stata effettuata, in accordo con le organizzazioni professionali agricole, sugli oli a certificazione d’origine Dop e Igp (Igp Toscano e Dop Chianti Classico, Terre di Siena, Lucca e Seggiano). Hanno partecipato alla Selezione 135 oli. A seguito della severa selezione svolta da un’apposita e qualificata Commissione regionale di assaggio, sono stati selezionati 59 oli, tra i quali sono comunque rappresentate tutte le cinque denominazioni geografiche esistenti in Toscana. Il lavoro svolto ha consentito di produrre il catalogo, presentato oggi nell’ambito di Medoliva, che rappresenta anche strumento per la promozione in Italia ed all’estero dei prodotti della Toscana.  
   
 

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