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Notiziario Marketpress di
Lunedì 21 Maggio 2012 |
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IMMIGRATI, LOMBARDIA: IMPEGNO PER L´ACCESSIBILITÀ DELLE CURE
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Milano, 22 maggio 2012 - Regione Lombardia è da molti anni impegnata a promuovere azioni in grado di favorire un più facile accesso da parte degli immigrati ai servizi sanitari e sociosanitari. Restano delle difficoltà, legate in particolare al tema delle gravidanze, delle malattie femminili e degli infortuni sul lavoro ma, anche secondo una recente ricerca che ha messo a confronto diverse Regioni italiane, in Lombardia c´è "un orientamento fortemente inclusivo nei confronti della popolazione straniera, specialmente di quella regolare, destinataria di iniziative e programmi specifici". Sono questi alcuni dei temi toccati dall´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli, nel suo intervento il 18 maggio al convegno, organizzato dalla Società Italiana di Igiene presso la Casa della Carità di don Virginio Colmegna, sul tema ´Salute e migrazione´. Nascite E Aborti - I dati del 2010 parlano di una sostanziale stabilità dei ricoveri di persone straniere, pari all´8 per cento del totale regionale, per quanto concerne le degenze e del 4,3 per cento per quanto riguarda i day hospital. Il tasso di natalità della popolazione straniera resta più elevato del corrispettivo italiano: in media 2,6 figli per donna rispetto all´1,3 delle Italiane residenti in Lombardia. "Un dato preoccupante - ha spiegato Boscagli - riguarda il fenomeno degli aborti, che raggiunge la percentuale del 32,9 per cento tra le donne straniere, segnando una lieve crescita rispetto all´anno precedente e, soprattutto, confermandosi molto più elevato rispetto al corrispettivo italiano". Nasko E Cicogna - "A questo proposito - ha aggiunto l´assessore - mi pare importante sottolineare la scelta di Regione Lombardia, a partire dallo scorso anno, di contrastare il fenomeno degli aborti causati da disagio economico attraverso il Fondo ´Nasko´, che fornisce un contributo e un percorso di accompagnamento, attraverso i consultori e i Cav, alla madre e al nascituro. Sono oltre 2.500 le donne che hanno avuto accesso all´iniziativa e 1.296 i bambini già nati. Le destinatarie del Fondo sono in prevalenza di origine straniera". Da ricordare, sempre in tema di maternità, il Progetto ´Cicogna´ attivo nelle province di Milano e di Monza e Brianza: un servizio di prenotazione on-line per donne straniere in gravidanza, che vede la collaborazione della Dg Famiglia con l´Ufficio Immigrazione della Questura di Milano e le Asl territorialmente competenti, e mira a realizzare una procedura rapida e semplificata per la richiesta del permesso di soggiorno temporaneo per cure mediche. Malattie Professionali E Femminili - Secondo Boscagli merita attenzione "il problema dei traumi sul lavoro, che rappresentano la prima causa di ricovero tra gli uomini stranieri (25,9 per cento)". Un nuovo fronte di osservazione concerne inoltre lo sviluppo dei tumori, con particolare riferimento alla sfera femminile riproduttiva, dove si segnala un maggior rischio per le donne straniere, a causa dell´accesso ritardato alle cure e della scarsa adesione agli screening tumorali. "Regione Lombardia - ha sottolineato Boscagli - è impegnata a ridurre il divario culturale, che spesso ostacola l´accesso alle cure da parte della popolazione straniera. Segnalo, ad esempio, un progetto di mediazione proposto dall´Asl di Monza, che prevede formazione degli operatori e presenza dei mediatori nei consultori". Sussidiarietà - In Lombardia, ha ricordato ancora Boscagli, è molto attivo tutto l´universo del privato sociale, "che si prodiga in azioni di carità, sostegno, assistenza nei confronti degli immigrati". "Il principio di sussidiarietà - ha ribadito l´assessore - guida l´azione di Regione Lombardia al riguardo e ha nel tempo favorito la crescita del terzo settore e di tutte le forme di associazionismo attive in una molteplicità di ambiti. Nei prossimi anni il welfare regionale non potrà che seguire con ancora maggior decisione la strada della sussidiarietà, che meglio di altre permette di cogliere i bisogni effettivi, interloquendo con chi è più vicino alle realtà locali e valorizzando quanto l´iniziativa dei singoli e dei corpi intermedi realizza per fornire risposte adeguate". "Il nostro impegno - ha concluso Boscagli - è volto a costruire una politica regionale più integrata, fin dalla fase di programmazione, con l´obiettivo di ridurre la frammentarietà degli interventi e fornire risposte unitarie ai bisogni, semplificando l´accesso dei cittadini, italiani e stranieri, ai servizi". |
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