SANITA´: MALATI REUMATICI,SICILIA RILANCIA APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI
Palermo, 22 maggio 2012 - "Stiamo lavorando all´istituzione di una rete delle patologie reumatiche che abbiamo presentato sabato scorso a Venezia al convegno nazionale dei reumatologi, dopo un lavoro annuale di incontri con cittadini e operatori. E´ il modo piu´ concreto per rispondere alla legittime esigenze dei malati che chiedono un intervento a livello nazionale per migliorare l´organizzazione dei percorsi diagnostico - terapeutici nella pianificazione dei Progetti obiettivo di Piano Sanitario Nazionale 2012". L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha raccolto l´appello lanciato dal Coordinamento nazionale malati cronici (Cnamc) che insieme ad Anmar (associazione nazionale malati reumatici), Cittadinanzattiva e numerose altre sigle di associazioni di pazienti chiedono un fattivo intervento del Ministero della Salute e della Conferenza Stato Regioni. Le malattie reumatiche costituiscono anche in Sicilia un problema rilevante di sanita´ pubblica alla luce della elevata frequenza stimata a livello nazionale. Si calcola che in Sicilia ci siano circa da 15.000 a 30.000 malati di artrite reumatoide; oltre 136.000 casi di psoriasi (incluse le forme lievi o iniziali), di cui 6.000 di artrite psorisica; per la spondilite anchilosante sono stimati un numero di casi compreso tra i 3.000 e i 10.000; tra 2.000 e 5.000 pazienti di Les ((lupus eritematoso sistemico) con un numero di nuovi casi all´anno compresi tra 50 e 380; tra 200 e 840 casi all´anno di sclerodermia; tra 2.500 e 5.000 persone affette da Morbo di Sjogren. "La sensibilita´ delle istituzioni siciliane - hanno detto i rappresentanti dei malati reumatici - ha permesso di rilanciare un problema che le associazioni dei malati e il mondo scientifico denunciano da anni per l´assenza di una pianificazione specifica. Chiediamo l´istituzione di un registro, l´equita´ di accesso alle cure e ai farmaci biologici per le persone affette da patologie croniche reumatologiche, la diagnosi precoce attraverso l´introduzione di Ptda (percorsi terapeutici diagnostici assistenziali) e la presa in carico attraverso Pac per migliorare la qualita´ di vita e razionalizzare l´impatto sulle risorse dei sistemi sanitari regionali".