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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Maggio 2012
 
   
  FVG INCONTRA VERTICI ABS DI CARGNACCO

 
   
  Cargnacco, 22 maggio 2012 - Verifica delle problematiche più contingenti per l´approvvigionamento energetico e possibilità di finanziamento regionale e di accesso alle procedure di agevolazione previste dalla Ue per evitare la delocalizzazione del nuovo investimento previsto dal gruppo Danieli per avviare un innovativo impianto di produzione per l´Abs spa di Cargnacco che fa parte del colosso della siderurgia con sede a Buttrio. Questi i due temi all´ordine del giorno dell´incontro che l´assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti ha avuto ieri con l´amministratore delegato delle Acciaierie Bertoli Safau, Alessandro Trivillin, e con l´energy manager dell´azienda Lucio Bregola. Seganti si è recata in visita agli impianti dell´Abs, che sorge su 900 mila metri quadri totali di insediamento nella Zona Industriale Udinese e produce acciai con una tipologia qualitativa e dimensionale tali da avere reso la sua gamma produttiva tra le più ampie e innovative in Europa, e ha potuto verificare di persona quali siano le immediate necessità di investimento dell´azienda per restare all´avanguardia nei mercati internazionali. Ma oltre alla necessità di individuare al più presto la sede del nuovo investimento che potrà rendere l´azienda siderurgica nuovamente la prima sul mercato a fornire un impianto che dimezza gli attuali tempi di produzione grazie ad un´innovazione di processo, la più contingente delle problematiche che la Abs si trova ad affrontare è quella relativa all´approvvigionamento energetico. Se, infatti, la prevista realizzazione del nuovo elettrodotto Redipuglia-udine Ovest non dovesse diventare realtà entro due anni, l´Abs potrebbe rimarrebbe del tutto priva di energia da un giorno all´altro. La linea attuale a 220 Kilovolt, infatti, è in dismissione da parte di Terna su tutto il territorio nazionale e i vertici della società hanno già reso noto che non verrà garantita per il prossimo futuro la manutenzione e quindi l´efficienza della trasmissione energetica in quelle aree ove non si sia già attuato l´allacciamento alla linea a 380 Kv. "Il 10 aprile scorso - ha reso noto l´ad Trivillin - la linea necessitava di urgente manutenzione per poter garantire la fornitura energetica e Terna è stata costretta ad intervenire con due fermate da 46 ore e cinque giorni con regime di produzione ridotto al 75 per cento. I costi ai danni della produttività e dell´organizzazione aziendale - ha spiegato Trivillin - sono sempre molto alti in caso di black-out, ecco perché risulta per noi essenziale il sollecito avanzamento dell´iter autorizzativo del progetto, per la cui realizzazione una volta ottenuto il via libera Terna prevede 20 mesi di lavori". Allo stato attuale, accogliendo una mozione del Consiglio regionale, la Giunta ha invitato l´Arpa ad individuare un tecnico super partes che fornisca indicazioni sul progetto di Terna che coinvolge in totale 13 Comuni: tramite una convenzione con l´Università La Sapienza di Roma è stato incaricato il professore emerito Francesco Iliceto. L´esperto sta ora prendendo in esame le prescrizioni alla Via (Valutazione di impatto ambientale) nazionale, in particolar modo quelle sollevate da soggetti residenti nei comuni di Pozzuolo, Pavia e Mortegliano. Le osservazioni riguardano possibili influenze negative della presenza dell´elettrodotto a cielo aperto su allevamenti bovini ed equini e sui residenti di un´abitazione che sorge a meno di 130 metri dal punto di passaggio dell´impianto. L´esperto dovrebbe consegnare l´esito della sua relazione ai Comuni interessati dalle prescrizioni alla Via (che dovranno a loro volta esprimere il loro parere in merito) entro la fine del mese. Nell´assicurare ai vertici dell´Abs tutto l´interessamento affinché il coordinamento delle direzioni regionali interessate all´iter per l´elettrodotto sia massimo al fine di ridurre i tempi burocratici, l´assessore Seganti ha poi illustrato nei dettagli i principali strumenti di finanziamento ai quali l´Abs - nella fattispecie grande impresa del settore siderurgico - potrebbe accedere. "Oltre ad una possibile partecipazione di Friulia o alle linee a tasso calmierato previste dalla finanziaria regionale e da Mediocredito, l´altra strada da intraprendere per centrare l´obiettivo che è quello di rendere ´appetibile´ il mantenimento dell´investimento previsto dal gruppo Danieli in Friuli Venezia Giulia evitando la delocalizzazione, potrebbe essere quella - ha indicato Seganti - di sostenere l´iniziativa conformemente a quanto previsto dalla Ue in materia di aiuti per la tutela ambientale. Si tratta di una procedura complessa, che finora è andata a buon fine solo nel caso di un´azienda tedesca, ma per la quale siamo disposti a collaborare per la parte giuridico-amministrativa nel momento in cui il gruppo Danieli ravvisi che vi siano le necessarie caratteristiche tecniche richieste dai parametri comunitari", ha affermato Seganti.  
   
 

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