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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Maggio 2012
 
   
  «DI LUCE IN LUCE», IN SCENA IL «PARADISO» DI DANTE

 
   
  Busto Arsizio (Varese), 24 maggio 2012 - E’ un Dante moderno e attuale, lontano dalla didascalia didattica e più vicino alle problematiche dell’uomo contemporaneo, quello che gli studenti del progetto «Officina della creatività», iscritti al corso «Dalla Divina Commedia», proporranno con il saggio-spettacolo «Di luce in luce», in agenda giovedì 31 maggio, alle 21.00, presso il teatro Sociale di Busto Arsizio. Dopo aver accompagnato il pubblico tra gli oscuri gironi dell’«Inferno» e nella salita lungo le balze del «Purgatorio», con le rappresentazioni «Ulisse è..Un fico» e «Sì che da lontano/conobbi il tremolar della marina», la regista Delia Cajelli e i suoi allievi, una quindicina di giovani tra i 13 e i 20 anni, affronteranno la messa in scena dell’ultima cantica dantesca: il «Paradiso». A fare da filo conduttore al saggio-spettacolo, i cui quadri coreografici portano la firma di Elisa Vai, sarà il tema della luce, intesa in senso metafisico e teologico, cioè come manifestazione visiva del mondo dello spirito, la cui intensità e purezza aumenta con l’approssimarsi alla «visio Dei». Pochi i canti scelti per questo viaggio dantesco verso il mistero della divina essenza e della sovraumana armonia: il I, il Iii, il Vi, l’Xi, il Xv e il Xxxiii. Il pubblico potrà così confrontarsi con le storie di Piccarda Donati e Costanza d’Altavilla, costrette a lasciare il convento per le mire politiche delle rispettive famiglie, o con le vicende di san Francesco d’Assisi (del quale verrà letto anche il «Cantico delle creature») e di Cacciaguida, trisavolo del poeta, caduto nelle Crociate, che profetizza a Dante l’esilio e che lo incoraggia a combattere con la penna. Ampio spazio verrà dato, dunque, al tema politico attraverso il raffronto tra i tre canti Vi del poema dantesco. L’incontro con Ciacco, personaggio collocato nel girone infernale dei golosi, offre allo scrittore toscano lo spunto per lanciare un’apostrofe contro Firenze e l’avidità dei suoi concittadini. Mentre quello con il poeta Sordello da Goito, nel «Purgatorio», è celebre per l´invettiva «[...] Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello [...]». Nel «Paradiso», infine, la visione si allarga ulteriormente, con un duro attacco alle continue lotte tra Guelfi e Ghibellini. A chiudere la rappresentazione, alla quale prenderanno parte anche alcuni bambini del corso «Attori in erba», sarà l’ardente preghiera alla Vergine di San Bernardo, messa a confronto, nell’allestimento, con la poesia «A Madonna d´e mandarine» di Ferdinando Russo. «Nel saggio-spettacolo -spiega Delia Cajelli- la parola sarà sempre strettamente legata al movimento, così come avviene nel teatro-danza. In questo senso, una scena particolarmente interessante sarà quella dedicata alla figura di Costanza d’Altavilla, raccontata attraverso il teatro dei pupi e per mezzo di alcune pagine del romanzo storico «La sposa normanna» di Carla Maria Russo». Costumi e scenografie, provenienti dall’archivio del teatro Sociale di Busto Arsizio, traggono ispirazione dalle incisioni realizzate sul finire dell’Ottocento dal pittore e illustratore francese Gustave Doré. Luci e fonica vedranno, invece, all’opera Maurizio «Billo» Aspes. «Di luce in luce» chiude il corso di educazione alla teatralità e allo spettacolo per studenti delle scuole secondarie di secondo grado, promosso dall’associazione culturale «Educarte», nell’ambito della convenzione tra il Comune di Busto Arsizio e la società «Il teatro Sociale» Srl. Un corso, questo, totalmente gratuito, che, nei suoi tre anni di attività, ha permesso a più di un centinaio di giovani, di età compresa tra i 13 e i 20 anni, di studiare i primi rudimenti di recitazione, canto, uso della voce, dizione, espressività corporea e teatro-danza. Le lezioni del laboratorio «Dalla Divina Commedia», coordinate dalla regista Delia Cajelli e tenute quest’anno dalla coreografa Elisa Vai e dall’insegnante di dizione Mario Piciollo, si inseriscono nell’articolato progetto triennale «Cantiere per la formazione e per lo sviluppo della creatività artistica della Persona», con il quale l’associazione culturale «Educarte» è stata premiata, nel 2009, dalla Fondazione Cariplo di Milano con un contributo economico di 130mila euro, nell’ambito del bando «Valorizzare la creatività giovanile in campo artistico e culturale».  
   
 

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