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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Maggio 2012
 
   
  UE, DIRITTI DELLE DONNE/PARI OPPORTUNITÀ LA DEPUTATA SLOVACCA EDIT BAUER: "È TEMPO DI METTERE IN PRATICA LA LEGGE"

 
   
  Strasburgo, 24 maggio 2012 - Dopo cinquant´anni di leggi sulla parità retributiva, le donne sono sempre meno pagate rispetto agli uomini. Edit Bauer, deputata slovacca di centro destra, presenta una relazione sulla parità di retribuzione giovedì in plenaria. In un´intervista pubblicata in marzo, spiega quali sono le conseguenze di questa ingiustizia sociale, tra crisi demografica ed evoluzione della visione della maternità. Quali sono le conseguenze di un divario di stipendi nel breve e lungo termine? Eb - Non si tratta semplicemente di un rischio maggiore di povertà per le donne. Le statistiche mostrano che il divario tra generi aumenta con l’età: questo significa che le donne ne subiscono le conseguenze fino alla morte. Ci sono differenze anche per quanto riguarda le pensioni. Le conseguenze a lungo termine? Nei paesi in cui il divario è minore, c’è un tasso di natalità più elevato: la mancanza parità salariale ha delle conseguenze anche sull’andamento demografico. Ed influisce anche sulla concorrenza economica. Come bisogna agire per cambiare le cose? Eb - Anche in settori in cui le donne lavorano maggiormente, gli uomini hanno salari più elevati. In certi settori l’isolamento orizzontale - e verticale - è profondamente radicato. Ma dipende molto dalla cultura e dalla società. Quello che oggi è cambiato è che ci sono sempre più donne laureate, e le statistiche mostrano che le donne che hanno iniziato la propria carriera in Regno Unito sono pagate meglio degli uomini. Di solito il divario non è visibile tra quelli che iniziano a lavorare ma si fa sentire una volta che le donne riprendono il lavoro dopo la maternità. Ho il sentimento che in futuro la crisi demografica e le sue conseguenze saranno tanto pericolose quanto la crisi economica. Bisogna cambiare atteggiamento rispetto alla maternità. La causa che si nasconde dietro la parità salariale è spesso legata al tempo di lavoro. Quali sono le proposte concrete del suo rapporto e cosa può fare l´Ue per risolvere questo problema? Si tratta di un problema molto complesso. Pensare che una direttiva possa cambiare tutto è un´illusione. Credo che ognuno di noi dovrebbe contribuire a risolvere il problema, non semplicemente attraverso la parità salariale, ma anche le sue conseguenze. Come è possibile che dopo aver legiferato per 50 anni sulla parità salariale, ci sia ancora un 16-17% di differenza tra generi? Eb - Bisogna studiare le leggi con attenzione e capire perché hanno funzionato meno rispetto ad altre. La nostra risposta: dobremmo rinforzare la legge e imporre delle sanzioni, delle misure necessarie in un primo periodo per far funzionare le cose. Gli Stati membri hanno situazioni molto diverse per quanto riguarda i sindacati e le contrattazioni collettive. Dobbiamo diffondere più informazione e il sistema dei salari dovrebbe essere più trasparente. C´è una proposta di pubblicare le griglie dei salari una volta all´anno, per esempio in occasione della giornata della parità retributiva. E ci sono pochi casi di discriminazione presentati in tribunale: bisognerebbe pensare a rinforzare le istituzioni che lottano in questa direzione.  
   
 

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