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Notiziario Marketpress di Venerdì 25 Maggio 2012
 
   
  MILANO: SPETTACOLO PER IL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI PADRE DAVID MARIA TUROLDO - I VOLTI DELLA POVERTÀ - IL 30 MAGGIO 2012 AL TEATRO OFFICINA SI CHIUDE LA RASSEGNA I TEATRI DEL SACRO

 
   
  Il Teatro Officina conclude la parte milanese della rassegna I Teatri del Sacro – epifanie urbane, il 30 maggio 2012, all’interno del Vii Incontro Mondiale delle Famiglie, con I Volti Della Povertà, regia di Massimo de Vita e Daniela Airoldi Bianchi: uno spettacolo per interrogarsi e andare al cuore del messaggio di Padre David Maria Turoldo in occasione del ventesimo anniversario della sua morte. In uno spazio volutamente essenziale prende vita un dialogo a più voci nel segno della famiglia e degli ultimi, vero popolo di Dio: un dito puntato sul nostro “tempo malato” e sulla necessità di farsi “prossimo” verso i poveri di spirito. “Lontani quindi da ogni compiacimento nostalgico, abbiamo cercato di andare al cuore del messaggio turoldiano. – spiega il regista Massimo de Vita - Padre Davide Maria Turoldo è stata una figura importante dentro molte esistenze individuali e dentro la vita della comunità ecclesiale. Non a una impaludata celebrazione abbiamo pensato (Davide non lo avrebbe sopportato), ma ad un’interrogazione profonda.” In questo spazio, spoglio, disadorno, intorno a una culla-pagoda, fatta di paglia, di corda e di iuta, che diventa di volta in volta sudario, barca sul mare, bara kantoriana, si muovono i volti della povertà: da quelli indicati da Turoldo attraverso le parole del vescovo del Salvador, Oscar Romero (ucciso sull’altare nel 1980 da un sicario del regime dittatoriale di quel Paese), fino a quelli evocati da Padre Alex Zanotelli (della comunità missionaria dei Comboniani) come Florence, morta di Aids a 16 anni nella baraccopoli di Korogocho, insieme ad altre testimonianze, dolenti eppure cariche di speranza, del mondo degli “ultimi” come quella - scritta da Mohamed Ba (mediatore culturale di origine senegalese) - di un gruppo di naufraghi africani che dalla costa libica cercano di raggiungere l’Italia su un’imbarcazione di fortuna e vedono morire uno dopo l’altro i propri compagni di sventura. Padre David Maria Turoldo Padre David Turoldo nacque a Coderno (Udine) il 22 novembre 1916; a 13 anni entrò nell’Ordine dei Servi di Maria.
fu ordinato sacerdote nel 1940, conseguendo nel 1946 la laurea in filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
la sua vita di frate servita fu molto movimentata e la sua produzione poetica, unitamente ai numerosi interventi nel sociale, pongono padre David Turoldo, certamente come una delle figure più note al di fuori dell’Ordine.
durante l’occupazione nazista fece parte della Resistenza fondando a Milano un foglio clandestino L’uomo insieme ad altri compagni.
Uomo di grande sensibilità, combatté con sdegno le ingiustizie, rifiutando ogni compromesso con il potere.
 La sua fitta produzione poetica lo impose subito all’attenzione della critica e dei lettori come una delle voci più emblematiche della poesia italiana, soprattutto religiosa, contemporanea. Morì nel Convento di San Carlo a Milano il 6 febbraio 1992. I suoi funerali videro la partecipazione di una folla incontenibile, fra cui la gente semplice e gli intellettuali si mescolavano per ore sfilando davanti alla sua bara.
 Lo spettacolo, data conclusiva della seconda parte della rassegna I Teatri del Sacro, chiude anche la stagione del Teatro Officina che ricomincerà a ottobre con i festeggiamenti per i suoi 40 anni di vita. Il Teatro Officina nasce come teatro di sperimentazione nel 1973, a Milano, in viale Monza 140. Negli anni ´70 è uno dei punti di riferimento per i quartieri della città, per le compagnie sperimentali che approdano a Milano (da Memè Perlini a Remondi e Caporossi), per le prime Cooperative Teatrali (dal Gruppo della Rocca al Teatro dell’Elfo a Nuova Scena), per i Canzonieri di cultura popolare (capitanati da Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, Gualtiero Bertelli e Ivan della Mea). Nel 1976, Massimo de Vita assume la Direzione Artistica del Teatro Officina e inaugura la produzione di spettacoli, di cui si ricordano in quegli anni Maccheronea e Il comico e il suo contrario. Nel 1984 la vecchia sala viene dichiarata inagibile e il Teatro Officina si sposta nell´attuale sede in via S. Erlembardo, in un cortile di case popolari. Qui il Teatro Officina ristruttura un vecchio padiglione al centro di questo storico insediamento abitativo e opera nella parte invisibile di Milano, quella delle periferie. Negli anni ´90 la vocazione al lavoro culturale sul territorio si ridefinisce ulteriormente: il Teatro Officina elabora un proprio metodo di raccolta delle narrazioni popolari e di restituzione sociale delle stesse. Fino agli anni più recenti con Voci dei quartieri del mondo prodotto nel 2005 con la Casa della carità di Don Virginio Colmegna, ove la narrazione - che si restituisce al quartiere in cui la Casa opera - è quella degli immigrati stranieri che a Milano vivono e lavorano. E in quello stesso quartiere, quello di Via Padova, nel 2010 il Teatro Officina partecipa attivamente alla creazione di "Via Padova è meglio di Milano", una due giorni di eventi culturali che ha felicemente invaso la via più cosmopolita della città  
   
 

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