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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Febbraio 2007
 
   
  DAL 1957 AL 7PQ

 
   
   Bruxelles, 6 febbraio 2007 - Sin dalla firma del Trattato di Roma nel 1957, l´Europa ha cercato di ridurre le barriere che separano i suoi cittadini. Con l´avvio del Settimo programma quadro (7Pq), l´Europa è più vicina alla creazione degli «Stati Uniti della ricerca»; è quanto ha dichiarato Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca, ai partecipanti alla manifestazione per il lancio del 7Pq in Italia, tenutasi a Roma il 29 gennaio. Dalla nascita della Comunità economica europea con il Trattato firmato a Roma 50 anni fa i progressi compiuti non sono stati pochi. In questo arco di tempo, il mercato interno dell´Ue è stato potenziato e ampliato, diventando così per i cittadini europei un luogo migliore dove lavorare e vivere. Tuttavia, «i lavori non sono terminati», ha affermato Potocnik. L´europa, ha osservato il commissario, oltre a cercare di eliminare gli ostacoli che tuttora si frappongono al libero scambio e alla libera circolazione, deve garantire anche la libera circolazione della conoscenza. «L´ue sta cercando di costruire una società della conoscenza. Non semplicemente un´economia della conoscenza, ma una società della conoscenza», ha dichiarato. Il commissario ha affermato che la ricerca è un fattore importante del processo di creazione di una società della conoscenza e ha sottolineato che per l´Europa è fondamentale investire di più in questo campo, non limitandosi all´istruzione e all´innovazione. «Non si tratta soltanto di un´idea valida, moderna. Gli investimenti sono essenziali per creare e mantenere posti di lavoro», ha sostenuto. L´ue ha fissato l´obiettivo di destinare il 3% del Pil alla ricerca e allo sviluppo (R&s) entro il 2010. «Ancora non siamo vicini a questo traguardo. Abbiamo bisogno di maggiori investimenti sia dal settore pubblico sia da quello privato», ha aggiunto il commissario. L´europa deve inoltre far fronte alla frammentazione della ricerca. «Per troppo tempo abbiamo osservato i vari paesi europei affrettarsi a creare centri specializzati nei medesimi settori», ha affermato Potocnik, che ha poi fatto riferimento ai programmi quadro di ricerca dell´Ue che, a suo avviso, contribuiscono a superare questa situazione. «Riunendo persone, strutture e conoscenza, da tutta Europa e dal resto del mondo, possiamo lottare contro la duplicazione», ha fatto presente. Il commissario ha concluso sottolineando l´importanza di migliorare la mobilità e le condizioni di lavoro dei ricercatori in Europa. «Il mio obiettivo è abbattere le barriere che dividono i ricercatori dal resto dell´Europa e del mondo. Desidero inoltre che gli "Stati Uniti della ricerca" abbiano sede in Europa», ha affermato. Per le settimane e i mesi a venire è previsto un dibattito su come trasformare in realtà questa visione. Per ulteriori informazioni sul 7Pq consultare: http://cordis. Europa. Eu/fp7 .  
   
 

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