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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Maggio 2012
 
   
  PARMA, POPOLAZIONE: CRESCITA PIÙ LENTA OLTRE 445MILA. PROSEGUE L’AUMENTO DEI RESIDENTI, MA A UN RITMO INFERIORE RISPETTO AL PASSATO. STRANIERI AL 13,1%. CALANO I NATI. DUE TERZI DELLE FAMIGLIE HANNO 1 O 2 COMPONENTI

 
   
   Parma, 28 maggio 2012 – La popolazione continua ad aumentare, ma a un ritmo inferiore rispetto al passato. Lo dicono i numeri del rapporto demografico dell’Ufficio statistica della Provincia, che offre una fotografia dettagliata della popolazione a Parma e nel Parmense al 1° gennaio 2012. Nel complesso 445.283 i residenti, con una crescita di 3.213 unità rispetto all’anno scorso: +0,7%, l’aumento più basso dal 2004, con un ritmo che si è assestato al livello d’inizio millennio. Fondamentale, per la crescita complessiva, l’aumento degli stranieri residenti, che con 3.164 persone in più (+5,7%) arrivano a 58.233 e raggiungono il 13,1% della popolazione, ma anche per gli stranieri si registra una battuta d’arresto nei ritmi di crescita: negli ultimi 3 anni il flusso di immigrati ha notevolmente rallentato rispetto agli aumenti con percentuali a due cifre registrati per oltre un decennio. “Gli immigrati hanno superato quota 58mila: un dato che ci fa fare riflessioni profonde e soprattutto che ci invita a non banalizzare, a uscire dagli stereotipi. E un dato che ci chiede approcci nuovi anche per il futuro nei confronti di una realtà che non va vissuta come una “emergenza” né come un “fenomeno”, ma che è sistema: è parte integrante della nostra società nella sua evoluzione. Gli immigrati costituiscono un elemento di sviluppo, un elemento di variazione sociale in senso positivo. Certo, ci sono anche punti critici e restano alcuni problemi aperti, ma non si può negare che rappresentino una partecipazione al benessere collettivo della provincia”, ha spiegato oggi in piazza della Pace l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani, nel corso della presentazione dei dati demografici al 1° gennaio 2012 (condotta da Gian Marco Baroni dell’Ufficio statistica della Provincia) e del Rapporto provinciale immigrazione. I Comuni in cui la popolazione ha avuto gli incrementi maggiori sono stati Sala Baganza e Trecasali (+2,3%), seguiti da Felino con +2,2% e Langhirano con +1,4%; quelli in cui si è registrato il maggior calo Solignano (-2,7%), Monchio (-2,4%), Tornolo e Terenzo (-2,1%). Gli stranieri sono aumentati in 39 comuni sui 47 della nostra provincia (l’anno scorso 45 su 47). Calestano, Langhirano, Colorno e Fornovo i Comuni in cui la percentuale di stranieri rispetto alla popolazione totale è più alta, intorno al 17%. Tra gli stranieri continua l’incremento della presenza femminile, che ha ormai raggiunto il 51,5% (nel 1998 le donne rappresentavano solo il 41,1% del totale della popolazione straniera) e che è più rilevante nei comuni della fascia montana: a Valmozzola, ad esempio, si arriva al 73% di donne sul totale degli stranieri. Per quanto riguarda le cittadinanze più numerose, si conferma la massiccia presenza del’est europeo. Al primo posto ancora i moldavi, al secondo gli albanesi, primi fino a due anni fa, e al terzo i rumeni: queste tre cittadinanze da sole rappresentano il 35,7% di tutta la popolazione straniera. Nella popolazione straniera cominciano ad avere qualche consistenza anche le persone con 65 anni e oltre: sono 1.283, di cui il 60,9% donne; nel 1997 erano solo 114. Nel corso dell’incontro sono stati presentati anche gli esiti di un’indagine, condotta dal sociologo Francesco Cirillo, sull’accesso degli immigrati alla casa in affitto: una ricerca sul mercato privato delle locazioni nella provincia di Parma, realizzata nel nostro territorio come nelle altre province dell’Emilia Romagna. “Dall’indagine emergono difficoltà nell’accesso alla casa in affitto da parte degli immigrati – ha detto Cirillo - dettate da visioni stereotipate, da pregiudizi tuttora presenti, da difficoltà di tipo economico. “Ostacoli” che tuttavia sono bypassabili attraverso il supporto e l’aiuto della pubblica amministrazione e delle organizzazioni di volontariato, con un’azione di mediazione e di conoscenza reciproca tra proprietari e affittuari”. Fasce d’età, anziani, aspettativa di vita, famiglie - Per la prima volta negli ultimi anni i nati calano in modo consistente, facendo registrare un decremento di circa il 6%: per tornare a un calo di questa misura bisogna tornare ai primi anni Novanta. Si tratta di un dato fortemente influenzato dalla diminuzione dei nati stranieri, che nel 2011 rispetto all’anno precedente calano di quasi il 10% (oltre 100 bambini in meno). I “grandi anziani” nella popolazione complessiva (da 75 anni in avanti) continuano ad aumentare, anche se a un ritmo inferiore: +0,9% la crescita dell’ultimo anno, mentre fino al 2002 si arrivava anche a + 2% l’anno. Nel complesso 32.457 le persone con 80 anni e oltre: il 7,3% della popolazione complessiva (erano il 5,9% nel 2002), mentre gli ultracentenari (166) hanno raggiunto il massimo numero mai registrato. Le famiglie continuano ad aumentare e si attestano a 203.475, ma l’incremento (1.900 unità) è il più basso dal 2004. Dal 1998 sono comunque oltre 38.500 le famiglie in più, con un aumento (+ 23,4%) superiore a quello della popolazione nello stesso periodo (+13%). Questo significa che la dimensione media delle famiglie è sempre più ridotta; non a caso le famiglie con un solo componente hanno avuto nell’ultimo anno il più alto incremento in valore assoluto (+1.376), e le famiglie di piccola dimensione (fino a 2 componenti) rappresentano ormai quasi il 66% del totale.  
   
 

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