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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Maggio 2012
 
   
  PRESENTATO AL MUSEO DI SCIENZE DOCUMENTARIO SULL’ERA GLACIALE IN ALTO ADIGE

 
   
  Bolzano, 31 maggio 2012 - Musei - 25.000 anni fa, al culmine delle ultime glaciazioni, l’attuale Alto Adige era coperto da una crosta ghiacciata spessa 2 chilometri. Ma che aspetto aveva il nostro territorio a quell’epoca? E come nacque il paesaggio attuale? Vi sono ancora tracce dell’era glaciale? Sono i temi del film documentario “Südtirol unter Eis - Eine Spurensuche”, prodotto dall’Ufficio Audiovisivi della Ripartizione Cultura tedesca in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. L’era glaciale in Alto Adige è il soggetto del film documentario di 30 minuti in lingua tedesca “Südtirol unter Eis – Eine Spurensuche” (in italiano, “Alto Adige sotto ghiaccio – Una ricerca delle tracce”), prodotto dall’Ufficio Audiovisivi della Ripartizione Cultura tedesca in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, dove è stato presentato oggi, mercoledì 30 maggio. Si tratta della prima ricostruzione filmica del paesaggio altoatesino nell’era glaciale. Al culmine delle glaciazioni, 25.000 anni fa, il territorio che adesso chiamiamo Alto Adige giaceva sotto una crosta di ghiaccio spessa 2 chilometri, che si estendeva dal nord delle Alpi (dove ora c’è Monaco di Baviera) alla sommità della Pianura padana. All’epoca, il paesaggio altoatesino era inospitale, quasi interamente privo di piante ed animali, e caratterizzato da tempeste di neve: un deserto freddo da cui emergevano solo le cime delle montagne più alte. Utilizzando spettacolari animazioni ed un linguaggio divulgativo semplice ma preciso, il film racconta la storia del territorio altoatesino durante l’era glaciale, dal suo inizio 2 milioni di anni fa alla sparizione completa, 7.000 anni fa, dei ghiacciai che si erano formati in quel periodo. Grazie alla rielaborazione digitale delle immagini, è stato possibile ricostruire il paesaggio dell’Alto Adige con le valli colme di ghiaccio e neve e quello, di decine di migliaia di anni posteriore, successivo al loro scioglimento, che produsse un’enorme quantità di detriti franosi. Il documentario illustra anche le cause all’origine delle glaciazioni, che furono di due ordini: terrestri ed astronomiche. Da un lato, infatti, uno spostamento delle placche terrestri produsse una deviazione delle correnti marine e un conseguente abbassamento della temperatura; dall’altro, in seguito a un aumento della polvere cosmica l’atmosfera divenne più difficilmente riscaldabile dai raggi solari. In chiusura, il film descrive i fenomeni che hanno prodotto l’attuale paesaggio altoatesino. Particolare attenzione è riservata alle testimonianze dell’era glaciale che possiamo trovare a poca distanza da casa: ad esempio, i cosiddetti “trovatelli”, blocchi di pietra che giacciono, isolati, nel fondovalle. Il materiale di cui sono composti, diverso da quello del terreno circostante, indica che vennero trascinati dallo scivolamento dei ghiacciai. Altri testimoni delle glaciazioni sono il Lago di Caldaro, le “buche del ghiaccio” ad Appiano, le “piramidi di terra” a Meltina, i Laghi di Spronser nel Gruppo del Tessa, le rocce moreniche nei dintorni di Merano. Siti che, nelle immagini, divengono protagonisti di sopralluoghi geologici a scopo didattico, immortalati anche con suggestive riprese aeree. Le riprese del film documentario “Südtirol unter Eis – Eine Spurensuche” sono state effettuate da Alexander Werth dell’Ufficio Audiovisivi , mentre Christoph Mumelter, dello stesso ufficio, si è occupato del montaggio e delle animazioni. Entrambi hanno curato la sceneggiatura. Benno Baumgarten, vicedirettore e conservatore della sezione Scienze Geologiche del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, ha fornito la consulenza scientifica occupandosi inoltre dei testi. Gerhard Martini, alias “Mr. Coon”, è l’autore delle musiche. A realizzare le riprese aeree ha provveduto Alto Adige Marketing Spa. Dietmar Gamper, autore, cabarettista e attore, ha interpretato il ruolo del geologo. La voce narrante è di Franca Riesch De Pasquale, l’assistenza tecnica di Konrad Faltner (Ufficio Audiovisivi). Il film è acquistabile (o noleggiabile) presso lo shop del Museo di Scienze Naturali e presso l’Ufficio Audiovisivi della Ripartizione Cultura tedesca. Su richiesta, le scuole lo possono ottenere gratuitamente. Hanno preso parte alla conferenza stampa di questa mattina, tenutasi presso la sede del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano, Vito Zingerle, direttore del museo, il vicedirettore, nonché conservatore per la sezione Geologia Benno Baumgarten e Barbara Weiss, direttrice dell’Ufficio Audiovisivi della Ripartizione Cultura tedesca.  
   
 

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