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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Giugno 2012
 
   
  IN TOSCANA UN PATTO CONTRO LO SFRUTTAMENTO PER IL REINSERIMENTO DELLE VITTIME DELLA TRATTA

 
   
  Firenze, 4 giugno 2012 – L’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo delle vittime della tratta di uomini, donne, ragazzi che vivono o transitano nella nostra regione è l’obiettivo dell’intesa firmata 31 maggio dalla Regione (assessorati al welfare e alle attività produttive) e dall’Unione delle Province Toscane, con il proposito di realizzare un sistema regionale di servizi, con articolazioni sul territorio. L’idea nasce dalla constatazione che anche la Toscana è, come l’Italia, terra di transito o destinazione di molte delle persone vittime di violenza e di sfruttamento a carattere prevalentemente sessuale ma anche lavorativo. Si tratta, nella maggioranza dei casi, di giovani donne o di ragazzi provenienti soprattutto dalla Romania, ma anche dall’Albania, dalla Nigeria, dal Pakistan. Proprio per questo da tempo la Regione lavora come capofila e partner di progetti transnazionali. Con la Romania, è stato siglato nel 2008 un protocollo d’intesa per l’inserimento al lavoro, che coinvolge anche lo Stato italiano e altre regioni. “L’intesa con le Province – osserva l’assessore al welfare Salvatore Allocca – punta a mettere a sistema le esperienze nate all’interno di questi progetti e portate avanti da tutti quei soggetti che sono chiamati ad operare per contrastare la riduzione in schiavitù degli esseri umani. Grazie a queste sinergie contiamo di predisporre servizi di pronta accoglienza, assistenza e reinserimento socio-lavorativo delle vittime”. “Si tratta – spiega l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – di strumenti che grazie all’emersione del lavoro irregolare e al sostegno a forme di occupazione legali, si propongono di estirpare e prevenire il fenomeno, così come previsto dalla carta dei diritti fondamentali dell’Ue, da atti delle Nazioni Unite e di altri organismi nazionali e internazionali. Anche la Toscana, purtroppo, è interessata al triste fenomeno, che pensiamo di contrastare efficacemente dando a queste persone opportunità di inserirsi nel mercato del lavoro regolare, e creare le basi per sottrarsi o non cadere vittima del traffico clandestino”. Le province metteranno a disposizione l’esperienza maturata nel contrasto al fenomeno, realizzando con una metodologia comune, progetti specifici sul territorio insieme a tutti i soggetti che operano nel settore, con l’obiettivo dell’inserimento lavorativo delle vittime. In particolare, la Regione si impegna a mettere a disposizione 200 mila euro e gli strumenti contenuti nel progetto Con-trat-to (Contro la tratta in Toscana) e nel protocollo d’intesa sottoscritto con la Presidenza del consiglio dei ministri italiana e la Romania. Secondo l‘Atlante sociale sulla tratta, pubblicato dal Cesvot nel 2011, in Toscana negli anni 2009-2011 si sono rivolte agli operatori di strada presenti ad Arezzo, Firenze e Pisa circa 13 mila persone, di cui 38 minori e 76 transessuali. Le nazionalità di provenienza sono prevalentemente Romania, Nigeria, Albania e Sudamerica. La principale tipologia di sfruttamento è quella sessuale, seguita da sfruttamento lavorativo, matrimonio coatto, accattonaggio.  
   
 

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