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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2012
 
   
  ALCUNI FUNGHI NON SONO PIACEVOLI PER LE PIANTE E LA FAUNA SELVATICA

 
   
  Sta crescendo una delle più grandi minacce al mondo per gli animali e le piante in via d´estinzione, causata da una fonte davvero piccola: un fungo. La scoperta è stata fatta da ricercatori nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Presentato nella rivista Nature, lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Biodiversa2 (Cooperation and shared strategies for biodiversity research programmes in Europe), che ha ricevuto 2 milioni di euro di sovvenzioni nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I risultati suggeriscono che nel 70% dei casi in cui una malattia infettiva ha causato l´estinzione di un tipo di animale o pianta, il colpevole è stata una nascente specie di fungo. I funghi sono microorganismi e sono differenti da piante, animali e batteri. La loro piccola dimensione, tuttavia, cela l´enorme impatto che hanno sulla flora e la fauna del mondo. Si stima che ogni anno le infezioni fungine siano responsabili della distruzione di oltre 125 milioni di tonnellate di colture di base, che comprendono riso, grano, mais, patate e semi di soia. Queste malattie che compaiono comprendono brusone del riso, ruggine asiatica della soia, ruggine del gambo nel grano, carbone del mais e peronospora delle patate. In quanto coltivazioni di base, esse sono un´importante fonte di calorie necessarie alla gente per sopravvivere; prevenire la loro distruzione potrebbe essere importante per sfamare quelle popolazioni che attualmente non hanno abbastanza cibo da mangiare. In effetti, i ricercatori ritengono che oltre 600 milioni di persone in tutto il globo potrebbero essere nutrite ogni anno se venisse bloccata la diffusione delle malattie fungine nelle cinque più importanti colture al mondo. Il gruppo di ricerca è stato guidato dall´Università di Oxford e dall´Imperial College London nel Regno Unito. Commentando i risultati, l´autore principale dott. Matthew Fisher della School of Public Health presso l´Imperial College London ha detto: "Il preoccupante aumento delle morti di piante e animali causate da nuovi tipi di malattie fungine mostra che ci stiamo dirigendo velocemente verso un mondo in cui i "guastatori" sono i vincitori. Noi dobbiamo sforzarci per prevenire la comparsa di nuove malattie poiché attualmente non possediamo gli strumenti per riuscire a curare epidemie dell´infezione in natura." E come se la distruzione delle fonti di cibo non fosse abbastanza, un´altra scoperta che ha fatto suonare un campanello d´allarme è stata l´esternalità negativa che le malattie fungine hanno sul pianeta. Gli alberi sono una parte importante dell´ecosistema e giocano un ruolo nell´assorbimento del biossido di carbonio (Co2). Tuttavia, fino al 7%, o 230-580 mega tonnellate, di Co2 atmosferica non viene assorbito dagli alberi poiché sono stati uccisi o sono infettati dai funghi. Questo effetto ha portato gli scienziati a ritenere che i funghi possano essere responsabili di un aumento dell´effetto serra. Secondo i ricercatori, anche la fauna selvatica non è immune alle malattie fungine. Oltre 500 specie di anfibi, oltre a molte specie a rischio di estinzione di api, tartarughe marine e coralli sono ora minacciate. Studi suggeriscono che il fungo della sindrome del naso bianco negli Stati Uniti abbia portato a una diminuzione delle popolazioni di pipistrelli, e ciò a sua volta ha portato a un aumento degli insetti nocivi per le colture poiché non ci sono più pipistrelli a controllarne la proliferazione. Il costo per l´agricoltura è stimato in oltre 3,7 miliardi di dollari statunitensi all´anno. La coautrice Sarah Gurr, professoressa di Patologia molecolare delle piante all´Università di Oxford, ha detto: "Le perdite di colture dovute ad attacchi fungini mettono in pericolo la sicurezza alimentare e minacciano la biodiversità, sfortunatamente tuttavia noi non siamo capaci di controllare le loro comparsa e proliferazione. Noi dobbiamo avere maggiori finanziamenti destinati alla lotta contro le malattie fungine." I ricercatori affermano che nella peggiore delle ipotesi, se le infezioni fungine dovessero colpire tutte e cinque le principali colture nello stesso anno, queste epidemie potrebbero danneggiare fino a 900 milioni di tonnellate di cibo e lascerebbero a morire di fame oltre 4,2 miliardi di persone. Il risultato di queste conclusioni è che gli scienziati stanno adesso chiedendo di trovare delle soluzioni a questa minaccia, al fine di prevenire la proliferazione delle infezioni fungine esistenti e di quelle emergenti nelle piante e negli animali. Affrontando ora questo problema, essi sperano di prevenire ulteriori perdite di biodiversità e carenze alimentari in futuro. Per maggiori informazioni, visitare: Biodiversa2: http://www.Biodiversa.org/    
   
 

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