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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Febbraio 2007
 
   
  SCIENZA E CULTURA. UN RAPPORTO DA RIDEFINIRE IL 26 MARZO A PALERMO JEAN-MARC LÉVY LEBLOND E ARMANDO MASSARENTI

 
   
  Palermo, 6 febbraio 2007 – Sono il fisico e filosofo francese Jean-marc Lévy Leblond e il giornalista Armando Massarenti i relatori della Iv edizione del seminario “Marcello Carapezza” in programma il 26 marzo al Cnr di Palermo. Tema della giornata il delicato rapporto fra scienza e cultura. «La scienza – dice Lévy-leblond – continua ad essere alienata dalla cultura. Ognuno di noi associa idee ed immagini ben diverse a parole come “Shakespeare”, “1789” o “cubismo” da una parte e “Wegener”, “Aids” o “derivata” dall’altra. Inoltre, tutti i poeti, pittori o compositori sono uomini di cultura. Ma quasi nessuno scienziato lo è. Il fisico, il chimico e il biologo di oggi non conoscono che i loro predecessori più recenti. Il biologo molecolare non sa nulla di evoluzione; il fisico delle particelle non conosce la spiegazione dell’arcobaleno; l’astrofisico non è in grado di riconoscere le stelle e i pianeti visibili». Da anni Lévy-leblond insiste sull’importanza di arrestare il processo di riduzione della scienza alla sua dimensione pratica: una “tecnoscienza” in cui scienza e tecnica si confondono e perdono la loro autonomia. E con la sua rivista Alliage propone idee e soluzioni per far cessare l’emarginazione culturale della scienza. «Immaginatevi – continua l’epistemologo francese – un giovane filosofo, un artista o un musicista che non sia stato esposto ad una formazione approfondita sulla storia della propria disciplina. Semplicemente, non potrebbe fare quello che fa. Al contrario, la formazione dei giovani ricercatori non fa alcun riferimento alla storia, anche la più recente, delle loro discipline: l’urgenza continuata della ricerca scientifica impedisce la pazienza e l’attenzione che esige il processo di acculturazione». Armando Massarenti, responsabile della pagina “Scienza e filosofia” del supplemento culturale de Il Sole-24 Ore dirige la rivista Etica ed economia e tiene un corso su “Scienza e cultura” all’Università di Bologna. Interviene a Palermo per parlare della ventennale esperienza con cui le pagine di cultura e scienza del giornale della Confindustria si sono distinte nel mercato editoriale italiano. «L’intera formazione degli scienziati – aggiunge Lévy Leblond – deve essere ripensata per integrarvi quegli elementi di storia, di filosofia, di sociologia e di economia delle scienze ormai indispensabili al lavoro scientifico. Perché solo una formazione culturale dei ricercatori molto più vasta li potrà premunire da rapide crisi di incompetenza in caso di mutazioni profonde nei metodi e negli obiettivi delle loro discipline in cui sono ultraspecializzati; e dalla fine del sostegno finanziario che la ricerca scientifica esige dalla società che è un serio rischio se continueranno a persistere le tendenze correnti all’esoterismo e alla fuga in avanti». E proprio questi sono alcuni dei compiti dell’Isem (l’Institute for Scientific Methodology), il nuovo istituto internazionale di ricerca e alta formazione in corso di costituzione a Palermo che verrà presentato alla stampa in margine alle conferenze di Lévy-leblond e Massarenti. L’istituto – un consorzio fra Cnr, Università, Enti locali e mondo produttivo – condurrà il Master internazionale “Paul K. Feyerabend” e condurrà ricerche con forti caratteristiche interdisciplinari in chimica e in fisica. .  
   
 

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