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Notiziario Marketpress di
Lunedì 04 Giugno 2012 |
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UE: NASCE DALLE REGIONI DI CONFINE LA NUOVA IDENTITÀ EUROPEA
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Trieste, 4 giugno 2012 - Le regioni di confine come stimolante punto di partenza per costruire una nuova identità europea capace, in tempo di crisi, di proiettare lo sguardo verso il futuro, con spirito aperto e creativo. Scrittori, docenti universitari e giornalisti di lingua tedesca, italiana, slovena si stanno confrontando a Trieste in un convegno sul tema "Europa nuovo pensiero. Regioni, innovazione cultura", che si è aperto l’ 1 giugno nel Salone di rappresentanza della Presidenza della Regione in piazza Unità d´Italia. Il convegno, voluto dal commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn, e organizzato dall´Università di Salisburgo con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, si concluderà domani pomeriggio con una tavola rotonda alla quale prenderanno parte anche gli scrittori Claudio Magris e Boris Pahor. Oggi si sono svolte le prime due sessioni sui temi "Europa: tradizione, innovazione, differenza" e "Isole linguistiche e i loro racconti". Trieste rappresenta un "luogo ideale per pensare in modo nuovo l´Europa", ha osservato l´assessore regionale alla Cultura e alle Relazioni comunitarie, Elio De Anna, aprendo questa mattina i lavori del convegno. "Il venir meno dei confini, ci obbliga infatti a pensare assieme il nostro futuro", ha aggiunto l´assessore riferendosi al nuovo soggetto istituzionale dell´Euroregione "Senza confini", costruito assieme a Veneto e Carinzia e aperto a Slovenia e Istria croata. "Nell´epoca in cui in Europa riemergono i nazionalismi e i particolarismi, occorre che gli intellettuali europei facciano sentire alta la loro voce", ha detto il commissario Hahn. In questo senso i programmi di cooperazione transfrontaliera, anche le piccole e concrete forme di collaborazione culturale nelle aree di confine, possono fornire un aiuto decisivo. E questo vale a maggior ragione se si pensa che, su 500 milioni di cittadini dell´Unione europea, ben 200 milioni, pari al 40 per cento del totale, vivono in regioni di confine. Uno dei promotori del convegno è stato Michael Fischer, studioso di scienze sociali e culturali, docente all´Università di Salisburgo. "Per la generazione del dopoguerra - ha detto oggi - l´Europa ha rappresentato una grande utopia, e anche una storia di indubbio successo, perché ha saputo garantire pace e benessere. È tuttavia mancato un ´sentimento del noi´, un´autentica identità europea". Un punto di partenza per sopperire a questa carenza identitaria possono essere proprio le regioni di confine, dove differenze e affinità si intrecciano, dove le "narrazioni" della cultura e del quotidiano oltrepassano le barriere creando un ambiente stimolante, aperto, innovativo. Per questo nel corso del convegno sono posti a confronto linguaggi, forme d´arte e di spettacolo tipiche delle aree di confine, ma anche cibi e modi di vita quotidiana. Tutto ciò aiuta a superare un regionalismo chiuso, tutto ripiegato su se stesso, per proiettare invece nostalgia e tradizione in un orizzonte aperto di un´Europa plurale che guarda al futuro. |
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