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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Giugno 2012
 
   
  LOMBARDIA: NO AL PATTO DI STABILITÀ PER INTERVENTI NEL SETTORE DELL´ACQUA

 
   
  Milano, 4 giugno 2012 - La Giunta regionale lombarda sta valutando se chiedere al Governo di escludere dal Patto di stabilità gli investimenti nel settore idrico, specialmente quelli relativi alla depurazione e al collettamento. Lo ha annunciato l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi, intervenendo alla presentazione del Rapporto Ambiente Italia 2012 di Legambiente che, quest´anno, è stato interamente dedicato al tema dell´acqua. Gli Investimenti - Anche in questo settore servono i soldi. Bisognerebbe infatti poter investire una quantità enorme di denaro, per far fronte alle criticità del sistema idrico. "Oggi il Patto di stabilità - ha detto - è un vincolo per tantissimi interventi, ma applicato al settore idrico con rischio di sanzioni imminenti è veramente assurdo. Da qui la nostra valutazione su un possibile ricorso al Governo". "Da tempo - ha spiegato Raimondi - le stiamo tentando tutte pur di dare un po´ di respiro a questo comparto così importante per l´economia della Regione". Già Pronti Quasi 50 Milioni - Intanto la Regione ha continuato a lavorare. Da subito, infatti, sono a disposizione 47,5 milioni di euro. Con i Contratti di Fiume, ad esempio, e con lo sblocco dei Fondi Fas, nel primi mesi dell´anno sono state sottoscritte una serie di convenzioni che attiveranno 21 milioni di euro. "A questi - ha detto ancora l´assessore - si aggiungono altri 26,5 milioni circa derivanti dalla riprogrammazione dell´Accordo di Programma Quadro ´Tutela delle Acque e gestione delle risorse idriche´". Troppa Acqua Sprecata - L´italia è un Paese ricco di acqua, ma ancora troppa è quella che va sprecata. In Lombardia la copertura della rete è estesa, ma non completa. E anche le perdite continuano a essere significative. Anche il collettamento e la depurazione, benché molto migliorati nel corso degli anni, hanno ancora qualche carenza. "La strada per uscire - ha detto Raimondi - è quella di stimolare chi deve intervenire a fare una programmazione ragionevole e a individuare interventi, tempi e modalità di finanziamento adeguati alle specifiche situazioni". In questa direzione la Giunta regionale sta provando a far emergere con la massima trasparenza le reali necessità del settore, quando, prima, non era neanche possibile sapere quanti depuratori esistevano sul nostro territorio. Una Regione Trasparente - "Sempre per una questione di conoscenza e trasparenza - ha concluso Raimondi - abbiamo attivato un sistema informativo collegato in rete (il Sire Acqua) con Province e gestori per la ricognizione delle infrastrutture, per la registrazione online dei dati di controllo degli scarichi dei depuratori, del registro delle autorizzazioni allo scarico industriale. In questo modo si può conoscere in tempo reale il presentarsi di criticità".  
   
 

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