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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2012
 
   
  L´INIQUO SISTEMA DI TASSAZIONE DELL´UNIVERSITA´ ITALIANA

 
   
  Trento, 5 giugno 2012 - L’università è uguale per tutti. Sbagliato. L’università, come è strutturata oggi, è un regalo dei poveri ai ricchi e se la scuola è per tutti, l’università è solo per i capaci e i più meritevoli. Su questo principio si basa una proposta concreta, innovativa, che farà sicuramente discutere, soprattutto per alcuni concetti cardine su cui verte e che sono oggi considerati veri e propri “tabù”. Ad esempio, tasse universitarie più alte e maggior autonomia degli atenei. Quella spiegata l’ 1 giugno, nell’incontro “Facoltà di scelta” - momento partecipatissimo, soprattutto da giovani - tenutosi a Palazzo Calepini nell’ambito del Festival dell’Economia, dal professor Andrea Ichino dell’Università di Bologna, è la sua proposta concreta contro il sistema iniquo dell’università italiana, un sistema di tassazione regressivo, ovvero sono i ricchi che pagano di meno. Gli obiettivi della proposta di Ichino sono incardinati su un corretto uso delle risorse all’interno dell’università: reperire nuove risorse per il sistema universitario italiano senza aggravare i conti pubblici, dare gradualmente agli atenei l’autonomia gestionale e organizzativa per far un buon uso delle nuove risorse, aumentare la capacità di scelta degli studenti e rendere equo e sostenibile il sistema di finanziamento degli studi universitari. “Sostanzialmente”, spiega il professor Ichino, “bisogna porre fine all’iniquità per cui oggi i poveri pagano l’università ai ricchi, facendo pagare chi se lo può permettere e aiutando chi è meritevole ma senza sostegno non riuscirebbe a frequentare l’università. La proposta è interessante soprattutto per gli strumenti che intende mettere in campo: prestiti condizionati al reddito (Incombe Contingent loans), finanziamenti che consentono di affrontare l’università senza l’ansia che un debito tradizionale genera; maggiori tasse universitarie per portare più risorse all’università attraverso chi da esse trae benefici e maggior autonomia per gli atenei per usare le risorse portate dagli studenti e costruire un’offerta formativa che giustifichi le scelte degli studenti. La proposta, concretamente, mira a generare un circolo virtuoso: “La chiave di volta” afferma Andrea Ichino, “è credere nei giovani e metterli in condizione di esercitare una scelta consapevole".  
   
 

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