Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2012
 
   
  CONTRO LE DISEGUAGLIANZE INVESTIRE IN UNA FORMAZIONE DI QUALITA´

 
   
  Trento, 5 giugno 2012 - “Sempre più divisi: perché le disuguaglianze continuano a crescere”. Negli ultimi trent’anni le disuguaglianze sono aumentate in tutti i Paesi dell’Ocse, anche nei paesi più talentuosi come quelli scandinavi. Molteplici le cause: la globalizzazione, i mutamenti all’interno della famiglia, la riduzione dei salari. La più grave però, riguarda la discrepanza tra le competenze di coloro che cercano lavoro e le figure professionali di cui le imprese hanno bisogno. Questo è il contesto in cui si è sviluppato il rapporto Ocse sulle disuguaglianze, presentato nell’incontro dell’ 1 giugno proprio presso la sede di Trento, nell’ambito del Festival dell’Economia 2012. Di fronte a questo trend negativo, come agire? Secondo l’Ocse non esiste un’unica ricetta, ma sicuramente la chiave di volta è investire nelle persone e nella formazione di qualità. Barbara Ischinger, direttrice del Dipartimento Educazione Ocse spiega come l’azione debba partire fin dalla scuola dell’infanzia e come gli insegnanti giochino un ruolo fondamentale. In riferimento a questo ha portato l’esempio degli istituti scolastici considerati virtuosi perché hanno un basso, o addirittura nullo, tasso di bocciature: “In questo caso” ha spiegato la direttrice, “gli insegnanti, conoscendo gli alunni e riconoscendone fin da subito i deficit, danno loro un’assistenza speciale”. Sempre in riferimento al ruolo degli insegnanti, Barbara Ischinger spiega: “Oltre a dare le competenze generiche di base, come leggere, scrivere e far di conto, gli insegnanti devono aiutare i bambini ad essere creativi, ad analizzare i problemi e ad essere flessibili, perché le professioni del futuro saranno caratterizzate dalla flessibilità”.Bruno Dallago, preside della Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, ha presentato il contesto storico e sociale studiato dal rapporto Ocse. “Le diseguaglianze rappresentano il problema centrale della crisi in atto. Questo, nel nostro Paese, è un dato meno pesante ma la crisi lo sta acuendo. La preparazione delle nuove generazioni è determinante. L’approccio educativo deve essere quello del problem solving, bisogna insegnare le procedure dell’apprendimento e a saper interpretare il problema”. Sergio Arzeni, direttore del Centro per l’Imprenditorialità, le Pmi e lo Sviluppo Locale dell’Ocse a Parigi, ha concluso portando una riflessione incentrata su dati di confronto con gli altri paesi europei, sottolineando le esperienze talentuose, come il sistema duale alla tedesca e l’investimento sull’esperienza lavorativa in età precoce (14 anni) che porta l’Olanda ad avere il minor tasso di disoccupazione giovanile in Europa.  
   
 

<<BACK