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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2012
 
   
  VENDOLA SU SPESA COMUNITARIA: "RAGGIUNTI OBIETTIVI DI SPESA AL 31 MAGGIO"

 
   
   Bari, 5 giugno 2012 – “La Regione Puglia ha raggiunto e superato brillantemente tutti i target di spesa comunitaria nell’esame intermedio, concordato con il Ministro Fabrizio Barca, del 31 di maggio”. Ha dichiarato l’ 1 giugno il Presidente della Regione, Nichi Vendola. “In particolare per quanto concerne il Fesr, la spesa certificata relativa ai primi 5 mesi è pari a 108 meuro, con un ammontare complessivo che ha raggiunto 1.298 milioni di euro. Il target previsto è stato superato di circa 55 meuro (in termini di quota comunitaria, pari ad un incremento del 64%). Per quanto riguarda invece il Fondo Sociale, il target di maggio risultava già superato al 31 dicembre 2011 e si è registrato un ulteriore incremento di spesa di 26 meuro. Ancora una volta viene smentito quel luogo comune che attribuisce alle regioni, in testa quelle del sud, una colpevole incapacità di spesa. Appare assai comodo giocare con i pregiudizi e gli stereotipi piuttosto che confrontarsi con la realtà. Si abbia il coraggio di prendere atto della insopportabile discrasia tra regolamenti comunitari e normativa nazionale, si abbia la forza di affrontare il nodo dei contenziosi tra imprese che paralizza per anni, e talvolta per decenni, una porzione rilevante di investimenti per cantieri che rischiano di non partire mai, si abbia l’onestà di radiografare la realtà. La realtà è che siamo ancora oggi prigionieri del dogmatismo ideologico di chi con la corda del patto di stabilità interno sta soffocando qualunque prospettiva di crescita, rendendo anche gli obiettivi della spesa comunitaria una corsa a ostacoli. L’italia intera chiede di rivedere quei meccanismi demenziali, socialmente sadici ed economicamente disastrosi, che obbligano ad inserire nel calcolo del patto di stabilità non solo le spese correnti, ma anche le spese per investimenti. Le regioni sono taglieggiate dal patto anche quando devono attivare i cofinanziamenti necessari per inglobare le risorse europee, e spesso devono camminare sulla fune di un equilibrismo estenuante per evitare le sanzioni della violazione del patto e contemporaneamente per evitare di restituire a Bruxelles le risorse non spese proprio per non andare in violazione del patto. Ma ci si rende conto che l’ossessiva reiterazione delle politiche di austerità e i vincoli del fiscal compact stanno deprimendo l’economia e stanno schiantando qualunque prospettiva di ripresa della crescita?”.  
   
 

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